Sanremo 2022, Drusilla Foer incanta il pubblico: dall'ironia al monologo sull'unicità
"Tutti noi pensiamo di essere unici no? Facile? Per niente!"
venerdì 04 febbraio 2022 10:21
“Questa sera avrò al mio fianco una compagna speciale – Amadeus ha introdotto in questo modo la sua co-conduttrice sul palco della terza serata del Festival di Sanremo 2022 – E’ toscana, fa teatro, cinema, radio, una vera icona di stile. Porta a Sanremo la sua eleganza, la sua intelligenza e il suo inconfondibile charme”.
Ha fatto così il suo ingresso Drusilla Foer, scendendo la scala del teatro Ariston e dirigendosi subito al microfono per cantare. Interrotta all'istante da Amadeus, la prima gag ha visto l’alter ego dell'attore Gianluca Gori rivolgersi al presentatore e direttore artistico chiamandolo prima "coso" e poi "Amedeo".
“Io sono venuta qua per cantare e lei mi fa fare la valletta. Se lo sapevo mi mettevo qualcosa di scosciato. Ho anche un bel koala tatuato qua (indicando il fianco destro)… Facevo un figurone!” ha affermato Drusilla con molta disinvoltura, tipica di chi vive e sente il palcoscenico come “seconda casa”.
Le sue apparizioni nel corso della serata hanno incantato il pubblico in sala e a casa. Nella seconda uscita, nei panni di Zorro, ha giocato con l'idea del personaggio 'en travesti': “Per allegria ho pensato di fare qualcosa di un po’ eccentrico. E anche per gentilezza, per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura un uomo vestito da un ‘en travesti’, sicché mi sono travestita… da Zorro! Bella no?!”.
Ma Drusilla ha chiuso la terza serata del Festival di Sanremo con un lungo monologo, emozionando ed emozionandosi, elogiando l’unicità di ciascuna persona. "Diversità non mi piace come parola. Unicità mi piace. È una parola che piace a tutti, perché tutti noi siamo capaci di notare l’unicità dell’altro e tutti noi pensiamo di essere unici no? Facile? Per niente!".
"Per comprendere e accettare la propria unicità, bisogna capire di che cosa è composta e di cosa è fatta – ha affermato Drusilla - Siamo fatti di cose belle: le ambizioni, i valori, le convinzioni, i talenti. Però i talenti vanno allenati e vanno seguiti. Delle proprie convinzioni bisogna avere responsabilità, delle proprie forze bisogna avere cura. E queste cose sulla carta sono fighe. Immaginate poi quali dolori vanno affrontati, quali paure vanno in qualche modo esorcizzate, le fragilità che vanno accudite. Una roba pazzesca. Non è affatto facile entrare in contatto con la propria unicità".
Elena Manetti
Foto tratte da video RaiPlay