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Gkn, l'assemblea dei lavoratori con la città riempie il teatro Puccini

'O si trova un compratore o chiediamo la nazionalizzazione sotto il controllo dell'assemblea dei lavoratori'

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venerdì 29 ottobre 2021 11:17

Il sipario è aperto sullo striscione rosso "Insorgiamo". Uno striscione che i fiorentini, e non solo, hanno imparato a conoscere, a vedere nelle piazze e nelle fabbriche, da quel 9 luglio in cui la Gkn ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio, con il licenziamento collettivo di tutti i lavoratori.

 

Ieri sera lo striscione campeggiava sul palco del Teatro Puccini, che per una sera è diventato la piazza in cui lavoratori e lavoratrici Gkn hanno incontrato la città.

 

Le poltroncine rosse del Puccini erano piene per l'assemblea cittadina indetta dal Collettivo di fabbrica, aperta da un monologo dell'attrice Gaia Nanni.

 

Il primo intervento è di Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica dei lavoratori Gkn.

 

"Ora saremmo al cambio tra il secondo e il terzo turno, a volte ci capita di fare assemblea a quest'ora, siamo al 112esimo giorno di assemblea permanente, e facciamo questa assemblea stasera con voi per ribadire che Gkn è del territorio che la difende, e che la partita è tutt'altro che finita. Ora siamo in un nuovo calcolo, la procedura di licenziamento non pende sulle nostre teste ma può ripartire in qualsiasi momento. Rimane quindi il nostro slogan, non osate riaprire la procedura. Vi abbiamo chiamato a farvi piazza in questi 112 giorni, e lo facciamo ancora, a partire da sabato, per la manifestazione a Roma, abbiamo organizzato dei pullman. Vi vogliamo chiamare a fare uno sciopero generale, e ad essere intelligenza collettiva".

 

"In questi 112 giorni ne abbiano viste di cotte e di crude, abbiamo fatto scioperi e manifestazioni, assemblee, ci siamo fatti una famiglia allargata per farci forza. Ci siamo fatti comunitá e pensiamo che Gkn si salvi facendo comunità. C'è chi ha mollato e non è presente al presidio, chi è presente ma ha mollato dentro, e chi è cambiato per sempre e non mollerà mai più. Siamo allegri, spensierati e col morale alto, ma siamo sempre sottoposti ad una violenza. Tenere persone sospese, senza futuro, sempre sottoposti al gioco delle parole che non si fanno mai fatti... noi siamo in questo fiume di parole, contando sempre solo nella forza nostra e di chi ci è stato vicino. L'amministratore delegato parla di violenza degli operai, ma non c'è un grammo di violenza negli operai Gkn, non c'è mai stata, la violenza è del sistema che da un giorno all'altro ci toglie una fabbrica, verso l'idea che tu debba vivere in un ricatto costante e senza futuro. La violenza è quella delle morti sul lavoro. In questi 112 giorni abbiamo dimostrato di poter parlare di tutto, dalle nostre macchine al lavoro che abbiamo fatto con ingegneri e giuslavoristi, stasera voglio parlare dei bagni della Gkn. Ultimamente sono pulitissimi. Sono sempre stati puliti da una ditta in appalto, fallita prima di noi, noi abbiamo dato la disponibilità a fare una giornata di lotta contro gli appalti. Non ci è stata data questa possibilità e si è arrivati agli ammortizzatori. I ragazzi e le ragazze delle pulizie hanno lavorato durante il lockdown, hanno preso il covid. Noi chiederemo la reinternalizzazione di questi appalti".

 

"In una vertenza come la nostra di solito a questo punto si arriva alla firma di un ammortizzatore, che è a costo zero per l'azienda, e tu non ci vivi. E quindi è come se pagassi la fuga all'azienda. Ora c'è l'advisor per trovare il compratore. Ma cosa vende Gkn? Vende solo lo stabilimento? Così non arriverà mai il compratore e si creerà un ecomostro nel territorio. Se si vuole fare il giochino della reindustrializzazione, allora noi chiediamo la nazionalizzazione dell'azienda, chiediamo che intervenga lo Stato. Usa la mia competenza per rimettermi a lavorare. Qualsiasi sia il futuro di Gkn non può esistere de dentro non c'è l'assemblea permanente dei lavoratori, con il territorio che la sostiene".

 

Sabato i lavoratori Gkn parteciperanno alla manifestazione contro il G20 a Roma, a fianco di Fridays for future e di numerose altre realtá. Lavoratori e lavoratrici Gkn saranno nello spezzone del corteo "Insorgiamo per lo sciopero generale".

 

"Sabato andiamo a Roma perché è il momento di fare convergere le lotte. Andiamo a Roma per dire che la lotta per la giustizia climatica e la lotta per la giustizia sociale sono la stessa cosa. Noi siamo profondamente antifascisti. Ma l'antifascismo in questo paese deve essere forza sociale e non rito, bene essere in 200mila se sfondano la sede della CGIL, ma quella forza ci deve essere anche quando le squadracce attaccano un picchetto di lavoratori".

 

"Ci deve essere un giorno di sciopero generale. Ce lo immaginiamo così, come un giorno di silenzio, perché in questo paese c'è sempre chiasso. Un giorno in cui ci sono i picchetti di fronte alle scuole, un giorno in cui non c'è traffico sui viali, ma le piazze piene. Noi diciamo questo: convergiamo. Regaliamo a questo paese un giorno di mobilitazione generale, con i temi tutti nella stessa piazza. In Gkn stiamo parlando di provare a trovare un compratore privato, vendendo tutto, altrimenti chiediamo la nazionalizzazione sotto il controllo dell'assemblea dei lavoratori. Sembra fantascienza, ma era fantascienza anche tutto quello che è accaduto in questi 112 giorni. So quanto è difficile, ma la storia a volte cambia. Noi non dobbiamo pensare che è facile perdere, ma che forse in questo autunno sta accadendo a noi, che le cose cambiano. E forse non accadrà, ma non dobbiamo rammaricarci nulla. Voi stateci tutti appiccicati, perché Gkn è del territorio che la difende".

 

Sul palco si sono poi susseguiti gli interventi di rappresentanti di altre realtá, da Alitalia alla Piaggio di Pontedera, da Fridays for future ai portuali di Genova, a Ataf, ma anche studenti medi e familiari delle vittime della strage di Viareggio.

 

Irene Grossi

 

 
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