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Truffa ai danni dell'Asl, arrestato un medico anestesista a Firenze

In corso di quantificazione il valore del danno causato all'Azienda Usl Toscana Centro

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venerdì 18 giugno 2021 18:29

Truffa aggravata e peculato sono i reati contestati a un medico anestesista di Firenze e che hanno portato al suo arresto da parte dei carabinieri NAS.

 

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, è iniziata lo scorso aprile, dopo una segnalazione del Servizio Ispettivo dell’Azienda Usl di Firenze, con la quale erano state comunicate numerose anomalie sulle presenze di un dipendente che, con cadenza quasi giornaliera, modificava le proprie attestazioni dell’orario di servizio.

 

I militari del NAS fiorentino hanno allora iniziato il monitoraggio della persona, un medico dipendente dell’Azienda Usl Toscana Centro, attraverso attività di osservazione e pedinamento, che hanno accertato l’allontanamento del medico dal posto di lavoro, all’interno di una struttura pubblica, per svolgere illecitamente attività libero professionale privata.

 

La sera del 15 giugno è scattato l’arresto, rende noto in un comunicato il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. Il medico la mattina si è presentato a lavoro, in un ospedale della provincia di Firenze, attestando la sua presenza utilizzando il badge aziendale, ma poco dopo si è allontanato, senza certificare l’uscita, per eseguire visite domiciliari a pagamento nei confronti di propri pazienti, residenti in diversi comuni nelle provincie di Firenze e Arezzo. I carabinieri, dopo averlo pedinato per tutta la giornata, lo hanno fermato, dichiarandolo in arresto per truffa, avendo tratto in inganno l’Azienda Usl Toscana Centro, nonché peculato, poiché trovato in possesso di numerose confezioni di medicinali di proprietà dell’ospedale e per aver percepito compensi dai pazienti, senza versare alla struttura ospedaliera la quota prevista dalla legge. L’azienda sanitaria toscana, mai informata dell’attività di libero professionista del medico, aveva sempre erogato all’uomo il trattamento economico aggiuntivo previsto in favore dei medici che scelgono di instaurare un rapporto di lavoro “esclusivo”.

 

Le indagini hanno evidenziato anche che, in numerose occasioni, i pazienti visitati nell’ambulatorio ospedaliero, venivano invitati dal medico a pagare in contanti direttamente nelle sue mani, piuttosto che essere indirizzati agli appositi uffici amministrativi.

 

È in via di quantificazione il valore del danno causato dal medico all’Azienda sanitaria.
 

Immagine di repertorio

 
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