Firenze, ok per la nuova chiesa a San Lorenzo a Greve. I cittadini: 'Sarà la chiesa della discordia'
Continua la protesta dei cittadini dopo l'approvazione della delibera in Consiglio comunale
giovedì 25 marzo 2021 09:54
E' stata approvata lunedì 22 marzo in Consiglio comunale a Firenze la delibera per la permuta dei terreni tra l'Arcidiocesi e il Comune di Firenze nell'area di San Lorenzo a Greve. Un atto che, dopo l'approvazione in giunta, fa proseguire l'iter per la realizzazione di una chiesa nella zona adiacente al centro commerciale, con l'Arcidiocesi che al contempo cede al Comune altri terreni i quali, secondo l'indicazione di giunta, “saranno utilizzati come spazio verde per i cittadini”.
I cittadini del Comitato Area Verde San Lorenzo a Greve, però, ancora non ci stanno. Dopo la protesta delle scorse settimane e la raccolta firme, arrivano altre parole di contrarietà alla decisione di realizzare un luogo di culto nel 'campone', l'area di ritrovo che è rimasta ormai l'unica zona verde del territorio. “La discussione avvenuta in consiglio è stata quasi surreale: da una parte i consiglieri di minoranza hanno sollevato molte questioni e perplessità chiedendo più tempo per permettere ulteriori approfondimenti e per dare voce ai tanti cittadini e abitanti del quartiere che considerano questa previsione una scelta scellerata, dall'altra parte la maggioranza si è affannata a giustificare questa scelta sostenendo, non che sia una buona soluzione, ma che questa è l'unica soluzione possibile”, fanno sapere dal Comitato, da tempo contrario al cambio di destinazione insieme all'Associazione Lulli.
“In questo accordo di permuta il Comune cede la particella di circa 5000mq nel giardino di San Lorenzo e in cambio riceve dalla Parrocchia di Ponte a Greve la striscia di terreno incolto che si trova dietro le “collinette” per complessivi 3.500mq, oltre che un'area verde di 6000mq che si trova tra via Lunga e le Torri verso l'isolotto, area che il Comune di Firenze ha in uso dal 1996 e che mai né il quartiere né il comune avevano manifestato la necessità di avere per farci alcunché.
Quindi, se da un punto di vista meramente ragionieristico e peritale, ovvero la permuta di un terreno di 5000mq viene compensata con terreni per una superficie complessiva maggiore, andando ad analizzare cosa questa permuta comporterà è evidente che il Comune, e quindi noi cittadini, ci perdiamo.
Perdiamo dal punto di vista ambientale perché erodiamo ulteriormente quell'ultimo preziosissimo spazio verde che è il cuore di San Lorenzo che, seppure parzialmente, alleggerisce l'intensa edificazione del quartiere, che apre l'anima proprio perché è esteso e che è frequentatissimo da tutti gli abitanti della zona.
Un giardino, che con piccoli investimenti per mettere qualche panchina e qualche alberatura in più, diventerebbe ancora più piacevole, indispensabile e prezioso per tutti”.
E ancora: “Perdiamo dal punto di vista economico, perché per sistemare ed attrezzare a verde le aree che riceviamo in cambio saranno necessari interventi molto impegnativi e molto costosi, che dovremo interamente finanziare con soldi pubblici.
Infine, concludono dal Comitato: “Questa forzatura non sarà un bene per tutta la comunità perché il nuovo centro parrocchiale è e sarà sempre identificato come la “chiesa della discordia”. Il comitato dei cittadini in difesa dell'area verde di San Lorenzo non si è mai opposto alla realizzazione del luogo di culto a condizione che si identificasse un'area diversa da quella richiesta in modo da non perdere la continuità e l'unitarietà del giardino. Il nuovo complesso parrocchiale potrebbe essere realizzato proprio nei terreni di proprietà della Parrocchia che vuole cedere al comune e il comune, per agevolare l'operazione, aumentare la superficie disponibile e fornire l'accesso diretto alla strada, potrebbe dare il terreno delle “collinette”.
In questo modo la superficie complessiva dell'area risulterebbe di oltre 6000mq e quindi più che sufficiente per realizzare l'opera e contemporaneamente permetterebbe di mantenere il giardino nella sua preziosa totalità. Questa locazione sarebbe poi contigua alla polisportiva, di loro proprietà, quindi una continuità di funzioni ludo ricreative giovanili. Di questa possibilità non ne hanno voluto assolutamente ne' parlare ne' discutere. Quest'area è solo a 80 metri di distanza. Questa sarebbe la chiesa della concordia. Questa ovvia soluzione evidentemente non è gradita alla comunità parrocchiale che preferisce per la sua chiesa la posizione centrale e privilegiata del giardino, lasciando ai cittadini invece il verde, tutto da realizzare, in posizione nascosta e decentrata.
Oggi i consigli pastorali prospettano un percorso partecipativo per la realizzazione del complesso religioso ma pare non si possa mettere in discussione la cosa più importante: ovvero la sua ubicazione”.