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Firenze, la nuova ‘Sala del Beato Angelico’ al Museo di San Marco

Con questo intervento si chiudono idealmente le celebrazioni per i 150 anni del Museo

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venerdì 18 dicembre 2020 12:20

La Direzione regionale musei della Toscana del Mibact ha inaugurato ieri, giovedì 17 dicembre, la nuova “Sala del Beato Angelico” del Museo di San Marco, interamente riallestita grazie a Friends of Florence. Questo prestigioso intervento chiude idealmente le celebrazioni per i 150 anni del Museo, dopo la presentazione nello scorso anno dei restauri dei capolavori del Giudizio Universale e della Pala di San Marco. 

 

La nuova denominazione del vasto ambiente realizzato nel 1918-1921 e chiamato in maniera impropria “Ospizio dei Pellegrini”, poi più semplicemente “Ospizio”, conferma una componente basilare delle origini del celebre museo fiorentino, fondato nel 1869, quella cioè di museo consacrato all’arte del Beato Angelico. 

 

La rinnovata esposizione della sala, dove le opere seguono oggi una coerente successione cronologica, torna ad offrire al pubblico la selezione più importante al mondo delle opere del padre fondatore del primo Rinascimento fiorentino.

 

Sedici capolavori del pittore e frate domenicano, dalle tavole più monumentali, come la Deposizione di Cristo per la cappella Strozzi in Santa Trinita a Firenze, la pala di Annalena e la grandiosa Pala di San Marco, con le parti superstiti sfuggite alla dispersione, e il Tabernacolo dei Linaioli, ai dipinti di dimensioni minori, come le tavole dell’Armadio degli Argenti, le raffinatissime predelle e i reliquari. Il Compianto sul Cristo morto è stato inoltre oggetto in questa occasione di un intervento di riordino estetico della parte inferiore, già celata da una sagoma oggi rimossa. 

 

Nella sala mancano ancora la Pala di Bosco ai Frati, attualmente in restauro sempre grazie al prezioso sostegno di Friends of Florence, ed il Polittico francescano, anch’esso in restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure. 

 

“L’inaugurazione della Sala del Beato Angelico, è un momento fondamentale della vita e della storia del Museo di San Marco – ha affermato Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana - In questa sala è riunita la raccolta più importante al mondo di opere mobili dell’artista, nel contesto dell’antico convento domenicano legato strettamente ai Medici, che ne furono i mecenati assoluti. San Marco è il cuore pulsante del primo Rinascimento fiorentino, non solo dal punto di vista artistico ma anche storico e religioso”. 

 

“Il nuovo allestimento – ha sottolineato Angelo Tartuferi, direttore del Museo di San Marco - riporta alla ribalta internazionale l’incomparabile nucleo di dipinti angelichiani, finalmente con un’illuminazione adeguata, che sono convinto susciterà la meraviglia anche da parte degli studiosi. La visita è arricchita nei contenuti da didascalie e pannelli in italiano e in inglese, che presentano anche le ricostruzioni dei complessi pittorici originari, illustrando le loro parti oggi conservate in altri musei in Italia e all’estero. Questi apparati offrono quindi al visitatore più attento anche la misura della notevole dispersione che purtroppo ha interessato la vasta produzione del grande maestro”. 
 

Foto comunicato Firenze Musei

 
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