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Codice Rosa operativo in tutti i territori dell'Azienda attraverso i Consultori

Con l'emergenza sanitaria i servizi di assistenza alle vittime di violenza non sono ridotti

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mercoledì 22 aprile 2020 18:30

La rete aziendale del Codice Rosa per le vittime di violenza è operativa come sempre. E' quanto fa sapere l'Ausl Toscana Centro: nonostante l'emergenza sanitaria in corso i servizi di assistenza non sono stati ridotti e per le persone che si trovano in situazione di pericolo, in particolare le donne e i loro figli, sono completamente garantiti tutti i percorsi di accoglienza, sostegno e tutela fino all'allontanamento dalla propria abitazione e messa in protezione. 

 

Sono sempre attivi il numero di telefono dedicato, il 1522 (con lo stesso numero si può scaricare anche la APP per dialogare direttamente con le operatrici) che risponde 24 ore su 24, compresi quelli delle Forze dell'Ordine (112 e 113) e anche il 118. Il numero 114 è invece disponibile per la violenza su bambini e adolescenti ed è contattabile anche via chat, SMS e WhatApp.

 

Per le richieste di aiuto le vittime possono rivolgersi ai Consultori, diffusi capillarmente su tutto il territorio dell'Azienda e quindi facilmente raggiungibili. E' prevista la possibilità, in deroga alle prescrizioni previste dalla misure restrittive per contenere la diffusione del Covid-19, di "uscire di casa "per stato di necessità e motivi di salute".

 

La Regione ha individuato in questo momento il Consultorio come interlocutore privilegiato delle vittime: è a queste strutture che le persone devono rivolgersi per trovare l'accoglienza, gli operatori (medici, psicologici, infermieri, assistenti sociali) e protezione. L'uscita di casa per raggiungere la sede è consentita in quanto la richiesta di aiuto per condizioni di violenza rappresenta certamente un motivo giustificabile. 

 

Le donne, soprattutto, devono rivolgersi a questi servizi che sono aperti in quanto dedicati ad attività non differibili come l'assistenza alla gravidanza e all'interruzione di gravidanza. In questa fase emergenziale è privilegiato l'approccio non in presenza ma tramite consulenza telefonica, per esempio, ma è comunque garantito anche l'accesso fisico con un appuntamento programmato e nel caso di donne affette da Covid-19 vengono attivati i percorsi specifici. 

 

Le vittime di maltrattamenti a livello territoriale possono rivolgersi anche al proprio Medico e Pediatra di Famiglia. 

 

In questo momento, come esplicitato nella delibera regionale, la violenza, in particolare quella di genere, rischia di essere una emergenza nell'emergenza sanitaria Covid-19:  le misure restrittive per contrastare l'epidemia in atto costringono le famiglie ad una convivenza ristretta e forzata che può favorire l'emergere di conflittualità relazionali o aggravare quelle già esistenti, innalzando il pericolo dell'escalation di violenza tra le mura domestiche. 

 

"Intendiamo rassicurare le vittime, ed in particolare le donne, che le risposte alle loro richieste di aiuto, anche in questo periodo, saranno rapide ed efficaci e che le reti protettive funzionano tutte come sempre perché è preoccupante ed anche sospetta la diminuzione delle chiamate e delle denunce in questo periodo in cui viene sconsigliato l'accesso ai pronto soccorsi se non in caso di gravi emergenze; la rete del Codice Rosa funziona come sempre per dare assistenza e per attivare se necessario gli altri componenti della rete sul territorio come le Associazioni e le Forze dell'Ordine, ", è l'appello della dottoressa Valeria Dubini, direttore della rete consultoriale aziendale. 

 

Anche i pronto soccorsi, continuano ad assolvere alle loro funzioni pur essendo stati riorganizzati in funzione dell'emergenza Covid-19 e garantiscono la presa in carico delle vittime di violenza; al loro interno sono stati organizzati percorsi separati anche per il codice rosa e la persona sarà prima visitata in pre-triage (strutture allestite all'esterno delle medicine d'urgenza) per escludere il sospetto di infezione Covid-19 e poi accompagnata negli spazi riservati per l'attivazione dell'idoneo percorso territoriale e allo stesso modo in caso di infezione la persona seguirà i percossi Covid-19 previsti e riceverà anche l'assistenza sanitaria sempre sulla base delle indicazioni del codice rosa.

 

 

 
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