Gestione illecita di rifiuti a Signa, denunciate due persone e sequestrato un capannone
Trovati rifiuti speciali pericolosi e non, costituiti prevalentemente da RAEE
martedì 11 febbraio 2020 17:40
Nella tarda serata di ieri, lunedì 10 febbraio, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Ceppeto, durante un normale servizio di controllo nel Comune di Signa, hanno notato un uomo intento alla movimentazione di materiali davanti a un magazzino aperto.
La persona, una volta identificata, ha acconsentito all’ispezione visiva dei locali, durante la quale è arrivata un’altra persona.
Nell capannone, risultato in uso alla ditta di proprietà delle due persone presenti, erano presenti rifiuti speciali pericolosi e non, costituiti prevalentemente da RAEE, motori elettrici e a scoppio contenuti in cinque cassoni, circa 200 batterie esauste, quattro casse con rifiuti costituiti da scarti di rame e ottone, una trentina di big-bags contenenti cavi elettrici stimati in quasi 60 quintali, 300 kg di radiatori e altro materiale di natura ferrosa. All’interno dei locali è stato inoltre trovato un muletto per la movimentazione dei rifiuti e materiali.
L’attività consiste nella raccolta, stoccaggio/messa in riserva di rifiuti speciali pericolosi e non, raccolti in modo itinerante sul territorio e stoccati, suddivisi per tipologia, come dichiarato dai soggetti identificati, al fine di ricavare e separare vari tipi di materiali commercializzabili come il rame, il ferro, l’alluminio e l’ottone.
La ditta è risultata regolarmente iscritta all’Albo Gestori Ambientali per il trasporto di rifiuti misti ferrosi, attività che consiste nel raccogliere e trasportare con mezzo autorizzato, le varie tipologie di metalli presso gli impianti di recupero e/o smaltimento. Tuttavia, fanno sapere i carabinieri, le due persone sono state in grado di fornire la documentazione autorizzativa delle lavorazioni svolte, cioè la raccolta, stoccaggio e cernita dei rifiuti speciali pericolosi. Le attività sono dunque state classificate nella gestione illecita di rifiuti, in quanto svolta in assenza dell’obbligatoria autorizzazione, prevista dal Testo unico ambientale e in totale assenza di documenti di tracciabilità: il registro di carico e scarico e i Formulari di identificazione dei rifiuti.
I militari hanno quindi sottoposto a sequestro penale preventivo, al fine di impedire il proseguimento delle attività illecite poste in essere, l’immobile e i rifiuti in esso contenuti.