Firenze, il 'desiderio dell’anno'? Più tempo e più passioni
Questa l'opzione più votata al Museo Novecento, durante l'iniziativa del 31 dicembre
venerdì 10 gennaio 2020 19:25
Il desiderio del capodanno? Più tempo, più passioni. È questo il “desiderio dell’anno”, il più votato dai mille elettori che il 31 dicembre scorso presso il Museo Novecento, dove hanno potuto esprimere il proprio desiderio per il 2020.
Ognuno di loro ha ricevuto all’entrata una vera e propria scheda elettorale con la quale venivano proposti dieci desideri. Al termine del voto, svolto in una cabina elettorale, gli elettori hanno potuto riporre la scheda nella più classica delle urne elettorali. All’iniziativa, che rientrava tra gli appuntamenti del Capodanno 2020 curato da “F-Light”, il Firenze Light Festival promosso dal Comune di Firenze e organizzato da MUS.E, hanno partecipato fiorentini e turisti, tra cui molti bambini. Anche il Sindaco Dario Nardella ha preso parte alle elezioni con la sua famiglia.
Nei giorni scorsi si è svolto lo spoglio delle schede. Nessuna frase o disegno di cattivo gusto sono stati riscontrati, come tengono a precisare gli organizzatori, solo qualche scheda bianca. In 141 hanno eletto come “desiderio dell’anno”: più tempo più passioni. Al secondo posto con 128 voti è stata scelta la coppia più cura più rispetto. Al terzo con 107 voti meno sprechi più benessere.
“Soldi? Fama? Chi si aspettava che i fiorentini desiderassero una vita da ‘reality’ ha sbagliato – ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi - I sogni affidati alle speciali urne del Museo Novecento hanno rivelato altri obiettivi. Da assessore alla cultura il mio desiderio non può che essere questo: che la voglia di avere più passioni e più tempo si trasformi in una maggiore partecipazione alle nostre piccole e grandi iniziative culturali e in più voglia di conoscere i nostri straordinari musei e il nostro patrimonio artistico”.
“Con questo progetto abbiamo colto nel segno almento due volte - ha dichiarato Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento e ideatore del progetto - Siamo riusciti a coinvolgere il pubblico in un’operazione seria e divertente a un tempo, e questo proprio l’ultimo giorno dell’anno. L’abbiamo costruita nei minimi dettagli, dalle cabine elettorali, ai simboli, fino alla combinazione dei desideri stessi, che in certi casi potevano anche spiazzare o indurre a doppie chiavi di lettura. Ad esempio volevamo che gli “elettori” si fermassero a capire che la sicurezza è legata anche al problema della eccessiva diseguaglianza nelle società. Oppure che cura e rispetto vanno assieme e coinvolgono ambiente, patrimonio, i diritti delle persone, delle minoranze, ma anche il linguaggio. Che meno sprechi va di pari passo con più benessere. E che meno violenza può generare più fiducia e viceversa. In ultimo volevamo far riflettere sul fatto che più politica genera nel migliore dei casi più democrazia, così come più democrazia esige più partecipazione politica. Ha vinto di poche misure più tempo più passioni. Davanti a più cura più rispetto. Le parole hanno un peso. Esce fuori uno spaccato significativo di un’Italia rivolta tanto verso l’intimo - alla ricerca di una pienezza e di una vera vita - quanto verso il mondo esterno, di cui si avverte la responsabilità della cura e del rispetto”.
Dopo Più tempo, più passioni, Più cura, più rispetto e Meno sprechi, più benessere, ci sono stati Più solidarietà, più inclusione (106), Più lavoro, più serenità (97), Meno violenza, più fiducia (96), Più bellezza, più felicità (85), Più idee, più creatività (73), Meno disuguaglianza, più sicurezza (61), Più politica, più democrazia (28).