Aids, il 'sommerso' che fa paura: i sieropositivi inconsapevoli
Secondo la stima dell'Ausl Toscana Centro sarebbero 300 i sieropositivi inconsapevoli nel territorio
sabato 30 novembre 2019 11:49
"La disponibilità di nuovi farmaci sempre più efficaci, sempre più tollerati con sempre meno effetti collaterali, fa sì che oggi i pazienti sieropositivi in terapia abbiano un’aspettativa di vita paragonabile alle persone HIV negative e godano di buona salute. Questi farmaci agiscono bloccando la replicazione del virus che non è più presente nel sangue e nei liquidi organici, perciò un paziente che assume regolarmente e con successo la terapia non trasmette l’infezione al proprio partner, può portare a termine una gravidanza per via naturale e verosimilmente, aspettiamo i risultati finali degli studi in corso, può anche allattare" così spiga l'Ausl Toscana Centro.
Questa realtà è tradotta nello slogan “U=U” undetectable=untrasmissible, se non c’è virus nel sangue non puoi infettare nessuno, ed è importante che i pazienti stessi ne siano coscienti e la popolazione generale informata per ridurre lo stigma che ancora circonda questa malattia.
Tuttavia c’è un sommerso di persone sieropositive che non sono consapevoli del loro stato e, non assumendo i farmaci, peggiorano il proprio stato di possono trasmettere il virus.
La Giornata Mondiale contro l’Aids e l“European testing week” sono iniziative che pubblicizzano l’importanza di effettuare il test nella popolazione sessualmente attiva e che attraverso eventi dedicati ha dato anche l’opportunità per effettuarlo.
Non è noto quante persone vivano nel territorio dell’Azienda Asl Toscana centro senza essere consapevoli di essere sieropositivi, probabilmente intorno a 300 e sono queste che mantengono la circolazione silente del virus nella popolazione. Contrastare la diffusione del virus Hiv vuol dire far emergere questo sommerso. Il preservativo rimane l’unico tra i metodi anticoncezionali in grado di proteggerci dalle malattie sessualmente trasmesse tra le quali annoveriamo l’HIV.
Questi nuovi farmaci possono essere utilizzati anche per prevenire l’infezione, sia se assunti nelle ore immediatamente dopo il contatto a rischio (PPE, Profilassi Post Esposizione), sia, in casi particolari e selezionati, prima di un rapporto non protetto (PrEP Profilassi pre Esposizione)
Per sensibilizzare i più giovani e renderli protagonisti di un messaggio di prevenzione rivolto in primo luogo ai coetanei, la Struttura di Promozione della Salute della Usl Toscana Centro in occasione della Giornata Mondiale dell’Aids di domenica 1° dicembre 2019 ha organizzato Social Challenge con la finalità di rendere i ragazzi protagonisti di una piccola campagna sociale che permetta loro di trasmettere messaggi positivi di salute e informazioni ai propri coetanei. L’iniziativa è svolta insieme all’Istituto di Istruzione Superiore Liceo Machiavelli Capponi di Firenze che con la Cooperativa “Rete e Sviluppo” ha organizzato una Social Challenge con la finalità di rendere i ragazzi protagonisti di una piccola campagna sociale che permetta loro di trasmettere messaggi positivi di salute e informazioni ai propri coetanei.
I ragazzi si divideranno in squadre e creeranno dei profili Instagram. Nelle sfide proposte i ragazzi dovranno trasformarsi in influencer dei temi di un corretto stile di vita. Le sfide saranno create a partire dai contenuti che gli esperti avranno illustrato nella lezione iniziale. Al termine dell’incontro i ragazzi saranno invitati a continuare la sfida da casa. Tutti i post saranno valutati da una giuria in base alla qualità dei contenuti e alla creatività. Al giudizio di qualità sarà sommato il punteggio di like e follower. Lunedì 2 dicembre ci sarà un momento di restituzione finale dei risultati in cui saranno premiate le 2 squadre che avranno totalizzato il punteggio più alto.
I reparti di malattie infettive dell’Azienda Toscana centro e dell’Ospedale di Careggi seguono 3.400 pazienti, oltre il 95 % dei quali non ha virus rilevabile nel sangue. I pazienti seguiti dai reparti delle malattie infettive della solo Asl Toscana centro sono circa 2000. Presso gli ambulatori è possibile effettuare il test in modo anonimo e gratuito, ricevere informazioni sulla PrEP o iniziare nei casi necessari una PEP.
Per quanto riguarda, invece, i casi diagnosticati di nuovi sieropositivi, i dati preliminari mostrano una sensibile riduzione nel 2017 e 2018 con 75 nuovi sieropositivi contro le circa 100 nuove diagnosi tra il 2013 e il 2016 ogni anno nell’area fiorentina. In questi la trasmissione è avvenuta per via sessuale in oltre il 90% dei casi noti (57% attraverso rapporti tra maschi) ma è anche da segnalare come persista, in pochi casi, il contagio tramite siringa nei tossicodipendenti.
I pazienti oggi in trattamento regolare hanno livelli di virus nel sangue non rilevabile e non trasmettono l’infezione ai propri partner. Le cure disponibili non solo agiscono sul singolo paziente migliorando le sue prospettive, ma bloccano la trasmissione del virus, per via sessuale o tramite una puntura accidentale.
Firenze si è impegnata nel progetto “Fast track city”, una iniziativa dello Iapac, braccio operativo dell’UnAids per questa iniziativa – il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (Un-Habitat) e la città di Parigi, che raccoglie oltre 270 città in tutto il mondo i cui sindaci firmano la “dichiarazione di Parigi”, dove nel 2014 è partita questa campagna, che impegna le municipalità, con la collaborazione delle istituzioni sanitarie e del mondo del volontariato e delle associazioni dei pazienti a favorire la iniziative per fermare l’epidemia da Hiv/Aids attraverso le azioni di prevenzione, sia primaria sia secondaria, il trattamento delle persone infette e l’azzeramento dello stigma sociale.