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Sesto, chiuso definitivamente il campo rom di via Madonna del Piano

75 persone coinvolte nei progetti di inclusione

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martedì 12 novembre 2019 15:51

Il Comune di Sesto Fiorentino ha completato il percorso di superamento del campo rom di via Madonna del Piano. Gli ultimi nuclei hanno abbandonato l’area, di proprietà demaniale, già da alcune settimane e sono in corso le operazioni di bonifica e pulizia svolte su commissione dell’Amministrazione comunale da Alia Spa.

 

Il campo di via Madonna del Piano era nato alla fine degli anni Ottanta come zona di sosta e transito per nomadi e ha assunto connotazioni stabili con l’arrivo di famiglie provenienti dall’ex Jugoslavia a partire dall’inizio degli anni Novanta. Nel 2016, al momento dell’avvio del piano di dismissione, il campo era arrivato ad ospitare 12 nuclei familiari per un totale di circa 75 persone, la metà delle quali minorenni. Già dal 2012 erano stati avviati progetti, realizzati da Caritas in convenzione con la Società della Salute, per il contrasto dell’evasione scolastica, la creazione di percorsi di autonomia economica e la regolarizzazione giuridica dei nuclei.

 

Nell’ultimo triennio l’Amministrazione comunale ha iniziato a lavorare su progetti di inclusione sociale finalizzati al superamento definitivo del campo, rende noto in un comunicato il Comune di Sesto: l’individuazione di percorsi adeguati alle specifiche condizioni sociali, giuridiche ed economiche dei singoli nuclei familiari; in alcuni casi è stato offerto sostegno sotto forma di alloggio temporaneo o di contributo alle spese per accedere ad alloggi offerti sul mercato da privati; e interventi di aiuto nella ricerca di un’occupazione lavorativa stabile.

 

Il superamento del campo rom di via Madonna del Piano è uno dei primi in Toscana e il primo a livello metropolitano che si conclude dopo il protocollo di intesa stipulato tra Regione e comuni il 1 agosto 2018.

 

“La chiusura di questo campo, l’unico presente sul nostro territorio, corona un lavoro svolto con serietà e attenzione dalle Istituzioni per superare una vergogna tutta italiana – ha affermato il sindaco Lorenzo Falchi - Mentre c’è chi, invocando le ruspe, si limita al massimo a spostare nel territorio adiacente situazioni di marginalità e fragilità, offrendo non-soluzioni che finiscono per gravare nuovamente sulla collettività, siamo riusciti, passo dopo passo, ad individuare vie d’uscita adeguate e definitive”.

 

“Siamo partiti con i progetti di contrasto dell’evasione scolastica, fondamentali in un contesto in cui erano presenti tanti minori, grazie anche al contributo della Regione – ha ricordato l’assessore Camilla Sanquerin - Insieme a Caritas, ma non dobbiamo dimenticare le tante realtà del territorio via via coinvolte, abbiamo portato in fondo una serie di progetti centrati sulle persone e le loro specificità. In particolare per promuovere l’autonomia economica e lavorativa i soggetti che avevano i requisiti sono stati inseriti in progetti quali il Servizio civile o i progetti di contrasto alla povertà finanziati dal Fondo Sociale Europeo. È stato un lavoro lungo e complesso che oggi si chiude se ci limitiamo al campo, ma che proseguirà fino alla piena inclusione delle famiglie nella vita civile e sociale delle nostre comunità”.
 

Immagine tratta dal video di Lorenzo Falchi

 
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