‘Riflessioni su Dante’, al via l’installazione d’arte a più tappe per Firenze
Il progetto itinerante coinvolge Palazzo Vecchio, il Museo Casa di Dante, Palazzo Bastogi e il Mercato Centrale
martedì 19 marzo 2019 15:25
Al via domani, mercoledì 20 marzo, la mostra “Riflessioni su Dante”, l’installazione d’arte a più tappe dell’artista persiana Tannaz Lahiji, da oltre dieci anni a Firenze, nonché docente della Libera Accademia di Belle Arti e collaboratrice della New York University.
Tannaz Lahiji ha realizzato un progetto itinerante che prevede la collocazione di alcune opere, pittoriche e non solo, rende noto il Comune fiorentino in un comunicato, all’interno di un percorso articolato nelle sedi storiche di Palazzo Vecchio, Museo Casa di Dante, Palazzo Bastogi e il Mercato Centrale.
“Una mostra dai molti spunti culturali e autobiografici – ha commentato il sindaco Dario Nardella durante la presentazione, questa mattina, martedì 19 marzo, della mostra – dato che l’artista rende omaggio al legame profondo tra Firenze e Persia e in particolare a una grande figura della cultura universale, Dante Alighieri. Questa mostra guarda già alle celebrazioni dantesche del 2021 e ne rappresenta quasi una ouverture. Con un approccio coraggioso, ma anche con rispetto, sensibilità e originalità Tannaz si affaccia all’universo dantesco e anche alla città di Firenze, introducendo elementi artistici in diversi luoghi e affascinando e creando una vera e propria esperienza multisensoriale”.
Partendo dalla Sala d’Arme di Palazzo Vecchio con un’installazione che si estende per oltre 300 metri quadrati, Pardis; continuando nella Sala dei Priori con una preziosa composizione dantesca, Maschera di Dante; passando per il vicino Palazzo Bastogi con una re-interpretazione cromatica di alcune tele rinnovate da ispirazione infernale, Inferno; fino al Museo Casa di Dante con un’opera di ghiaccio realizzata in suo onore, Busto di Dante; l’artista conclude il percorso d’arte in un luogo popolato da Golosi, il Mercato Centrale, con una maestosa installazione ispirata a Ulisse al suo amore per la “virtute e canoscenza”, solennemente punito da Dante.
“Così Tannaz Lahiji indaga il genio fiorentino ed evoca, a tratti, le origini persiane che l’artista custodisce dentro di sé. Mescolando le origini, culture ed esperienze, le trasporta dentro la storia di Firenze – ha spiegato la curatrice e scrittrice Manuela Antonucci - Si assiste a un’osmosi culturale e storica che unisce due civiltà, due paesi distanti eppure allo stesso tempo vicini, in quanto fondati su principi e valori appartenenti all’uomo e non alle razze, per questo universali”.