Firenze, riapre al pubblico l’area del Parco di Villa il Ventaglio
Dopo 4 anni, grazie al restauro con il contributo di Fondazione CR Firenze
lunedì 04 giugno 2018 13:17
È riaperta al pubblico da questa mattina, lunedì 4 giugno, tutta l’area del Parco di Villa il Ventaglio a Firenze.
La storica area verde, cinque ettari tra i più importanti di Firenze e particolarmente amati da cittadini e residenti, sono stati riaperti grazie all’intervento di recupero finanziato dalla Fondazione CR Firenze tramite uno dei progetti Art Bonus del Polo museale della Toscana.
Al ‘taglio del nastro’ sono intervenuti Alessia Bettini, assessore all’ambiente del Comune di Firenze; Stefano Casciu, direttore del Polo museale della Toscana; Gabriele Gori, direttore di Fondazione CR Firenze.
La maggior parte dell’area compresa tra il grande prato e la Villa, fa sapere il Comune di Firenze in un comunicato, era chiusa al pubblico dal luglio del 2014, per decisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Firenze a seguito della mancanza dei fondi necessari alla manutenzione dei cinque ettari di patrimonio arbustivo e boschivo che si estendono sulla collina delle Forbici. Da allora è rimasta aperta al pubblico solo la zona del pratone, ampia circa un ettaro.
Il viale che attraversa il parco e risale dolcemente la collina delle Forbici è nuovamente percorribile per l’intero tratto di circa un chilometro. Lungo il percorso oggi si possono ammirare le innumerevoli specie botaniche tra i disegni geometrici delle siepi potate: l’antico glicine sotto il muro perimetrale della villa, le rose antiche, vecchi e giovani esemplari di gelsi, il monumentale cedro del libano e il grande tasso sugli ultimi tornanti nei pressi della villa, il cotogno giapponese e la spirea che decorano il laghetto in mezzo al grande prato del giardino.
“Una giornata di festa per la città - ha commentato l'assessore Bettini - siamo finalmente riusciti a restituire ai cittadini un'area verde molto importante non solo perché il parco è un luogo amatissimo dalle famiglie ma anche per il suo valore storico e culturale”.