Modi di dire fiorentini: uscio e bottega
Ecco l'origine dell'espressione "uscio e bottega"
Le antiche botteghe fiorentine avevano una particolare struttura che si rifaceva a quelle dell’antica Roma.
Nelle facciate dei palazzi, il piano terra era destinato ai fondi commerciali, un’apertura ad arco sormontava il bancone che si trovava proprio sulla strada e separava il fuori dall’interno della bottega.
Quindi, il bancone si trovava esposto direttamente sulla via e qui il cliente si soffermava per chiedere informazioni sulla merce che era venduta, senza dover entrare all’interno, e sempre all’esterno avvenivano le prime contrattazioni. Solo se l’interesse del cliente era forte, se voleva togliersi gli ultimi dubbi sull’acquisto o se era un ricco nobile, gli era concesso di superare il bancone ed entrare nel locale dove era conservata la merce e dove si concludevano gli affari più importanti.
L’ingresso al negozio era di solito al lato sinistro del bancone od al centro, in questo caso vi erano due banconi. Da quest’ingresso si accedeva anche alla casa del venditore che spesso era situata dietro alla bottega ed aveva le finestre che si affacciavano sulle strade laterali. Da questo utilizzo doppio dell’ingresso trae origine il modo di dire: “uscio e bottega”.
Oggi a Firenze, in Borgo San Jacopo, è possibile osservare, a metà della strada, una vecchia bottega del periodo di Lorenzo il Magnifico, con i caratteristici arco e bancone.