Presunti abusi in uno studio medico a Prato, ex guardia giurata ai domiciliari

Un uomo è accusato di trattamenti di idrocolonterapia senza qualificazione professionale e violenze su pazienti

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giovedì 04 dicembre 2025 10:58

La Procura della Repubblica di Prato ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un uomo di 53 anni, ex guardia giurata, che avrebbe praticato idrocolonterapia senza alcuna qualificazione professionale in uno studio medico della città.

 

L’indagine, secondo quanto riportata la Procura, avrebbe fatto emergere l’ipotesi di un esercizio abusivo dell’attività medica all’interno di uno studio di via del Castagno, dove l’uomo sarebbe stato operativo nonostante non avesse titoli per farlo. Nella nota si specifica inoltre che il 53enne sarebbe indagato anche per presunte condotte di violenza sessuale nei confronti di almeno tre pazienti di sesso femminile, una delle quali avrebbe trovato il coraggio di presentare denuncia.

 

La titolare dello studio, esercente attività medica endoscopista, sarebbe a sua volta indagata per l’ipotesi di esercizio abusivo della professione per aver, secondo quanto riportato dalla Procura, diretto e determinato l’attività svolta dal marito, al quale avrebbe indirizzato i pazienti. La pratica invasiva dell’idrocolonterapia sarebbe stata pubblicizzata sui social come trattamento medico, nonostante la natura potenzialmente rischiosa della procedura.

 

Durante l’esecuzione della misura cautelare e delle perquisizioni, la Procura riferisce che sarebbero state riscontrate condizioni igienico-sanitarie ritenute precarie all’interno dello studio. Le situazioni rilevate sarebbero attualmente al vaglio dell’Ufficio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Ausl Toscana Centro.

 

La Procura della Repubblica di Prato sottolinea il contributo investigativo della Squadra Mobile e invita eventuali pazienti che avessero subito abusi o comportamenti prevaricatori a rivolgersi agli inquirenti o alla stessa Squadra Mobile.

 

Le responsabilità degli indagati dovranno essere accertate nelle successive fasi del procedimento e, in base alla normativa vigente, vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

 

Immagine di repertorio

 

 
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