Solidarietà, torna la raccolta alimentare nei punti vendita Unicoop Firenze

In 127 supermercati sarà possibile acquistare i beni di prima necessità da donare ai volontari presenti all’ingresso dei punti vendita

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giovedì 16 ottobre 2025 16:34

Torna sabato 18 ottobre, in 127 punti vendita Unicoop Firenze, la raccolta alimentare promossa dalla Fondazione Il Cuore si scioglie insieme a Unicoop Firenze, con la collaborazione delle sezioni soci, di Caritas e delle oltre 200 associazioni che la cooperativa affianca nelle iniziative di contrasto all’emergenza alimentare. La raccolta vedrà impegnati oltre 2000 volontari che, per tutta la giornata, raccoglieranno e smisteranno i prodotti che poi saranno consegnati alle mense, agli empori e alle famiglie toscane.

 

Saranno alcune migliaia i volontari coinvolti, insieme alle sezioni soci Coop sul territorio che da anni portano avanti le raccolte alimentari. Soci e clienti che si recheranno nei punti vendita della cooperativa troveranno uno speciale allestimento che metterà in evidenza i generi alimentari di base, quelli indispensabili per chi vive in condizioni di bisogno. Basterà metterli nel carrello e, dopo aver pagato la spesa alla cassa, lasciarli ai volontari che li destineranno alle persone in difficoltà sul territorio. La raccolta alimentare è organizzata con una filiera corta e tempestiva: i prodotti donati da soci e clienti verranno direttamente ritirati dalle associazioni e dalle Caritas della regione, arrivando in poco tempo sulle tavole dei bisognosi, nelle mense solidali e negli empori della solidarietà. I generi alimentari più richiesti sono olio d’oliva e di semi, farina, pasta, conserva, carne, tonno e legumi in scatola, succhi di frutta, latte a lunga conservazione, prodotti per la prima colazione, prodotti per i bambini, di igiene personale e cura della casa.

 

L’elenco dei punti vendita e lista dei generi alimentari da donare sono disponibili su http://coopfi.info/alimentalasolidarieta

 

"I numeri della povertà in Toscana, evidenziati anche dal Rapporto Caritas 2025, non possono lasciarci indifferenti. Sono un appello a non voltarci dall'altra parte, a fare qualcosa per contrastare le disuguaglianze che non sempre si vedono, ma dentro le quali si intrecciano solitudine, invecchiamento, impoverimento culturale, lavoro povero. In un tempo segnato dall'individualismo e dalla disgregazione sociale, da sempre la nostra raccolta alimentare è un'occasione, semplice e diretta, per fare comunità e dare una risposta concreta ai bisogni delle persone più fragili. Negli anni soci, clienti e cittadini hanno risposto con grande generosità e ci auguriamo che anche questa seconda raccolta dell'anno possa dare un grande risultato, a dimostrazione che lo spirito di solidarietà nella nostra Toscana è vivo e non è venuto meno nonostante la difficile situazione attuale. Con un grande lavoro di squadra, i nostri soci attivi, i volontari delle associazioni e la rete dei nostri punti vendita saranno operativi per tutta la giornata di sabato 18 ottobre, perché la raccolta si traduca, in tempi brevissimi, nel sostegno che vogliamo far arrivare al territorio. Invitiamo tutti a donare e ringraziamo già da ora coloro che sosterranno l'iniziativa con il loro gesto di solidarietà concreta", fanno sapere da Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie

 

L’ultimo Rapporto 2025 “A mani vuote”, curato da Caritas Toscana e TosCaritas sulle povertà nelle diocesi toscane e presentato lo scorso settembre, sono 29.297 le persone in situazione di fragilità incontrate nei Centri di Ascolto: il valore più alto dal 2007, con un incremento del 3,9% rispetto all’anno precedente. Il 51,2% di queste persone si è rivolto a Caritas per la prima volta nel periodo post-pandemico, evidenziando un ampliamento della platea della povertà. Oltre la metà degli utenti (54,9%) è costituita da donne, e il 60,7% da cittadini stranieri, confermando il ruolo centrale della rete Caritas nell’accoglienza dei migranti. La maggior parte delle persone che si rivolgono ai Centri è nella fascia d’età tra i 25 e i 54 anni (59,5%) e presenta prevalentemente un basso livello di istruzione (circa il 41%). Cresce la quota di persone che vivono sole (20,1%) o in coabitazioni complesse (2,6%), e aumenta la presenza di minori conviventi (34,5% degli utenti ha figli minori conviventi, per un totale di 18.565 minori). Il bisogno più diffuso (rilevato nel 74,2% dei casi) rimane quello economico, seguito da problematiche occupazionali (21,8%), sanitarie (9,6%) e abitative (9,1%). Le risposte di Caritas si concentrano principalmente sull’erogazione di beni e servizi materiali (60,2% degli interventi) e sull’attività di ascolto e relazione (28,3%). Il Rapporto documenta non solo l’aumento quantitativo della domanda di aiuto ma anche la trasformazione qualitativa delle povertà: pensionati con redditi insufficienti, lavoratori poveri, famiglie con figli minori, giovani senza prospettive, migranti disorientati, anziani soli.

 

Il Rapporto indaga anche i due fenomeni emergenti dei pensionati poveri e dei lavoratori con reddito insufficiente (working poor). Un’indagine condotta su un campione di utenti Caritas ha rivelato che tra i pensionati che si rivolgono ai Centri, la maggioranza ha più di 60 anni e, tra coloro che percepiscono un reddito al di sotto della soglia di sufficienza di 726 euro al mese, prevalgono le donne (56,6%). Questi anziani sono spesso soli (54,9%) e il 41% di loro dichiara di aver rinunciato a spese mediche a causa dei costi, delle liste d’attesa o di problemi logistici. Per quanto riguarda i lavoratori, si rileva che i working poor rappresentano il 34% degli utenti dei Centri di Ascolto in Toscana. Anche in questo gruppo, l’incidenza della povertà è quasi doppia tra le donne (43%) rispetto agli uomini (24%). La condizione di working poor è particolarmente diffusa tra i lavoratori a tempo parziale (41% degli occupati part-time sono working poor) e coloro che operano con contratti informali (78%). Il 36% dei lavoratori intervistati ha rinunciato a spese mediche, di cui il 31% per ragioni di costo. Questo dato sottolinea una deprivazione materiale e sociale diffusa, con difficoltà nel far fronte a spese impreviste, costi abitativi elevati e limitazioni nella vita sociale e culturale. La povertà come mancanza di reddito, ma anche insufficienza di opportunità, di accesso ai diritti, di riconoscimento.

 

Davanti a questo quadro preoccupante, con previsioni fragili anche per il 2025, le Caritas Toscane, in modo capillare, sostengono, grazie anche al contributo fondamentale della Fondazione il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze, un sistema standardizzato, centrato sull'aiuto alimentare - molto importante nei periodi di emergenza acuta - oltre che sull'ascolto. Oltre al sostegno con beni di prima necessità, i centri di Ascolto dispongono una gamma di interventi diversificati funzionali alla costituzione di percorsi di accompagnamento personalizzati, per contrastare lo stato di povertà e fuoriuscire dalla deprivazione in modo duraturo.

 

Un impegno, quello contro la povertà e lo spreco alimentare che Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie portano avanti da sempre con iniziative che coinvolgono associazioni del territorio, sezioni soci e la rete dei punti vendita. Con la prima raccolta alimentare di maggio 2025 sono state donate 198 tonnellate di prodotti, a cui si aggiungono 169mila confezioni di materiale donato con la recente raccolta scolastica di settembre 2025. Inoltre, grazie al progetto Buonfine, attivo in cooperativa da oltre 20 anni, nel 2024, 82 associazioni onlus in Toscana impegnate nel contrasto alla povertà alimentare hanno ricevuto donazioni partite da 85 punti vendita Unicoop Firenze e 10 fra piattaforme freschi e magazzini, per un totale di 465mila kg e 787mila pezzi recuperati. 

 

 

 
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