Al Meyer due fratellini di Gaza affetti da malattia genetica rara, riabbracciano il padre dopo mesi
L'uomo è arrivato ieri nella notte con un corridoio umanitario
giovedì 20 marzo 2025 17:05
Sono in cura presso il Servizio di Immunologia dell’AOU Meyer IRCCS a Firenze due fratellini di uno e quattro anni originari di Gaza che ieri sera, dopo un'attesa durata sei mesi, hanno potuto riabbracciare il padre.
I piccoli erano arrivati a Firenze da Gaza accompagnati dalla mamma: entrambi hanno una grave malattia genetica caratterizzata da un grave deficit immunologico che li espone al rischio di infezioni molto pericolose. Il padre invece era rimasto a Gaza.
Per loro, gli specialisti del Servizio guidato dalla professoressa Chiara Azzari, stanno valutando diverse opzioni terapeutiche tra cui il trapianto o una terapia genica: di qui la necessità sanitaria di fare arrivare il padre per valutare l’eventuale compatibilità con i bambini e decidere il trattamento più adeguato per curarli al meglio.
L’arrivo del padre ha comportato un lungo lavoro sotto il profilo burocratico che ha coinvolto il Servizio di assistenza sociale del Meyer e, come sempre accade in questi casi, la Fondazione Meyer ha sostenuto i servizi relativi all’accoglienza, come la mediazione linguistica.
Mamma e figli erano stati assegnati dalla Prefettura a una struttura di accoglienza per richiedenti asilo gestita dalla cooperativa il Girasole e poi hanno trovato alloggio in uno degli appartamenti del progetto Case Preziose, grazie alla collaborazione tra Il Girasole e il Consorzio Fabrica: 5 abitazioni all'interno di Villaggio Novoli - il condominio del progetto Vivismat, realizzato grazie alla collaborazione tra il Consorzio Fabrica, il Consorzio Co&So, la cooperativa Il Girasole e il contributo della Fondazione CR Firenze- che sono sono state messe a disposizione di housing sociale temporaneo per nuclei familiari in difficoltà.
“L'Irccs Meyer ha redatto una lettera spiegando dettagliatamente la necessità di verificare le compatibilità del padre e l'urgenza quindi di farlo arrivare a Firenze per fare gli esami necessari. La lettera è stata consegnata a un'organizzazione che opera sul territorio palestinese per l'evacuazione di persone per motivi sanitari urgenti” spiega la presidente de Il Girasole Francesca Bottai.
“Ringraziamo tutte le persone e le realtà che si sono adoperate per permettere alla famiglia di riunirsi” dice Andrea Ricotti, direttore area Accoglienza e Housing sociale de Il Girasole.
"E' stato un lavoro di squadra, non facile ma motivato dall'unico obiettivo di sostenere una famiglia già duramente provata e di permettere il ricongiungimento di tutto il nucleo", conclude Lorenzo Terzani, presidente del Consorzio Fabrica.
Dopo mesi di lontananza i figli hanno riabbracciato il padre ieri sera, alla fine della Festa del Babbo.