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Ferì un poliziotto col fucile da caccia: 46enne in carcere con l'accusa di tentato omicidio

Lo scorso agosto l'uomo sparò un colpo d'arma da fuoco ad altezza uomo, colpendo un ispettore della polizia provinciale e procurandogli lesioni gravissime al braccio

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giovedì 03 ottobre 2024 13:58

Nelle prime ore della mattinata odierna, giovedì 3 ottobre 2024, è stata data esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Firenze, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, nei confronti di un 46enne a carico del quale sono stati ritenuti gravi indizi per il tentato omicidio nei confronti di un Ispettore della Polizia Provinciale della Città Metropolitana di Firenze. Nello specifico, l'Ispettore, vittima dell'attentato, venne colpito da un colpo di arma da fuoco la sera del 20 agosto scorso mentre si trovava in servizio preventivo antibracconaggio presso una riserva di caccia, in località "La Dogana" di Barberino di Mugello.

 

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo e della Stazione di Barberino di Mugello, sono state indirizzate verso due persone, un uomo e una donna, che occupavano uno stabile all'interno della riserva di caccia. La polizia giudiziaria è dunque intervenuta e, all'esito delle perquisizioni, ha rinvenuto diverse armi e munizionamento da caccia, tra cui numerosi bossoli esplosi, tutto sottoposto a sequestro.

 

Le ulteriori indagini hanno consentito di accertare che l'indagato colpito oggi dal provvedimento cautelare, nei giorni precedenti al fatto aveva notato i servizi effettuati dalla Polizia Provinciale. Insofferente alla attività di controllo ed utilizzando un visore notturno, il 20 agosto decise di esplodere un colpo di arma da fuoco ad altezza uomo, da una finestra posta a circa 150 metri da dove si trovava la vittima, colpendo l'agente in servizio e procurandogli gravissime lesioni al braccio destro, non attingendo organi vitali solo per pochi centimetri.

 

All'uomo viene pertanto contestato il reato di tentato omicidio, tenuto conto dell'arma utilizzata nell'azione delittuosa e della zona corporea attinta da una distanza che, seppur notevole, grazie all'utilizzo del visore, permetteva all'indagato di distinguere in maniera inequivocabile la figura umana. La compagna 34enne è indagata in stato di libertà per avere concorso, materialmente e moralmente, nel tentato omicidio avendo condiviso con l'indagato l'ideazione e la realizzazione del fatto-reato.

 

La misura cautelare della custodia in carcere è stata emessa nei confronti dell'uomo, essendo emersi a suo carico elementi idonei a documentare sia il pericolo di reiterazione del reato, che quello di inquinamento delle prove, avendo tentato di indirizzare le dichiarazioni di un testimone chiamato a deporre dai Carabinieri. L'indagato è stato quindi associato presso la Casa Circondariale di Firenze Sollicciano, a disposizione della A.G. inquirente. Nei confronti degli indagati coinvolti nella vicenda vige la presunzione di innocenza e la loro eventuale responsabilità penale sarà accertata solo all'esito del giudizio davanti al competente giudice.

 

 

(immagine di repertorio)

 

 

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