'Ti faremo saltare con il tritolo': lettera minatoria al procuratore capo di Prato
Lettera minatoria al Palazzo di giustizia, la sindaca Bugetti: 'Non sarà mai solo'
venerdì 02 agosto 2024 12:08
Una lettera minatoria all'indirizzo del procuratore capo di Prato, Luca Testaroli. È stata ricevuta al Palazzo di giustizia pratese nei giorni scorsi, con chiaro riferimento alle importanti inchieste che il magistrato, fino a poco tempo fa operativo a Firenze, ha portato avanti sulle stragi mafiose degli anni Novanta.
"Ti faremo saltare con il tritolo. Finiremo quello che abbiamo iniziato", il testo della lettera, che sarebbe stata spedita da Firenze, come riportato da Repubblica. La sindaca di Prato, Ilaria Bugetti a nome di tutta la giunta comunale esprime solidarietà e vicinanza al procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli, che vive sotto scorta. Ferma la condanna verso questi episodi inquietanti e gravissimi: “Le istituzioni pubbliche devono fare quadrato attorno ai rappresentanti dello Stato che ogni giorno sono in prima linea per combattere la mafia e i comportamenti mafiosi in ogni loro manifestazione", afferma Bugetti.
Continua la sindaca: "Non ci possono essere esitazioni. Il sostegno ai magistrati e alle forze dell’ordine impegnati in questa battaglia quotidiana è pieno e convinto. Siamo al fianco del dottor Tescaroli e di chi come lui combatte ogni giorno per estirpare la criminalità organizzata. Il messaggio deve essere chiaro: Tescaroli non è e non sarà mai lasciato solo”.
"Non possiamo accettare intimidazioni e non dobbiamo arretrare di un passo di fronte a minacce gravi come quelle indirizzate, e non per la prima volta, al procuratore capo di Prato Luca Tescaroli". Così commenta le minacce al capo della procura di Prato il presidente della Regione Eugenio Giani.
"Per tanti anni - prosegue Giani - Tescaroli si è occupato delle inchieste sulle stragi mafiose che hanno colpito duramente anche la nostra regione. In attesa che sia fatta piena luce sulle responsabilità e sui mandanti di questo gesto, voglio esprimere anche a nome della giunta, piena solidarietà a chi lavora da sempre in prima linea contro la criminalità organizzata. In Toscana non c'è e non ci sarà mai spazio per chi tenta di imporre un sistema basato sul ricatto e la violenza. La sua battaglia per la legalità è anche la nostra".
(immagine di repertorio)