È una giornata ventosa a Firenze, ma splende un bel sole, e piazza della Signoria è piena di persone. Il giretto del sabato pomeriggio, le foto con il Biancone. Ma tante delle persone in piazza hanno un segno rosso sul volto, qualcuno ha un fazzoletto rosso in mano, altre dei coperchi di pentole, molte stringono un fischietto.

Una bambina ha un cartello colorato attaccato dietro al suo piumino blu, con scritto "No violenza sulle donne". È seduta sulle spalle della mamma.

Alle 12.30 si ferma tutto, o meglio, tutto si muove, e quei fischietti iniziano a fare rumore. Molte agitano un mazzo di chiavi, altre battono le mani, gridano. Non c'è spazio per il silenzio. 

Perché oggi è il 25 novembre, e questo è il flash mob organizzato per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Un'iniziativa promossa da Qn, La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno, a cui ha aderito anche il comune di Firenze. 

Un minuto di rumore contro la violenza di genere, un grido anche per tutte le donne che sono state uccise, a pochi giorni dal femminicidio di Giulia Cecchettin. 

In mezzo alla piazza, davanti all'Arengario, tenuto dalle donne e dagli uomini presenti, campeggia un lungo striscione rosso, con impresse le parole dell'attivista peruviana Cristina Torres Cáceres: "Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima".

In piazza si alzano cartelli con parole come: "Basta uccidere lasciateci essere libere", "No stalking, più centri antiviolenza e più sicurezza", "Sono una bambina non voglio avere paura dell'uomo, voglio crescere e fidarmi di lui". 

Sull'Arengario, tra i tanti ospiti, come la regista Cinzia Th Torrini e l'attrice Maria Cassi, ci sono anche il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani. 

Nel pomeriggio invece, alle 16.30 in piazza Santissima Annunziata, si terrà la manifestazione del Movimento Saf (studenti autorganizzati fiorentini) "contro la violenza patriarcale". 

"Giulia, il 25 novembre faremo sentire tutta la rabbia che ci attraversa da quando siamo nate. Per te e per tutte le sorelle scenderemo in piazza".

Irene Grossi