La prima volta è sempre speciale, soprattutto se arriva nella settimana che porta alla Juventus. La Partita, per Firenze e la Fiorentina. Così il primo allenamento a porte aperte al Viola Park si è trasformato in una festa per i giocatori e i dirigenti viola, con Commisso e Barone a guidare un mini-tour con bambini e ragazzi prima e dopo la seduta e la squadra in campo che si è allenata sotto la carica dei 1500 tifosi sulle tribune dello Stadio Curva Fiesole.

Per tanti è stata anche la prima occasione per visitare gratuitamente (i biglietti erano a disposizione per i membri InViola, ma sono andati polverizzati in poche ore dall'apertura dell'iniziativa) il Viola Park, il nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli composto da 10 campi da allenamento più due stadi. Venticinque ettari in totale, 110 i milioni spesi invece da Rocco Commisso per realizzarlo. I tifosi hanno potuto vedere da vicino solo parte dell'immensa struttura, visto che anche salendo sulle tribune dello stadio non si riesce a scorgere nella sua interezza tutto il Viola Park.

C'erano famiglie, bambini e ultras. Tutti insieme per spingere la Fiorentina dopo le due sconfitte consecutive tra Empoli e Lazio, verso la partita di domenica sera al Franchi contro la Juventus. Sul campo la squadra di Italiano è scesa con concentrazione e determinazione, i tifosi hanno esultato a qualche giocata di Beltran e hanno anche accolto con una liberazione un gol in scivolata nella partitella di Nzola, dopo 2-3 errori grossolani. Poi coro personalizzato per Bonaventura, uno dei leader della squadra, e grande applauso per Dodo, operato al ginocchio un mese fa e apparso a bordo campo a vedere i compagni. Assente Kayode, mentre c'era Mina, pronto per essere convocato.

Ma l'occasione è stata anche sfruttata per caricare la squadra in vista della Juve. Dal classico "chi non salta è bianconero" (e a saltare erano anche Commisso e i giocatori) al "Fagioli dacci la schedina", in riferimento alla squalifica per scommesse per il centrocampista della Juve. E se non sono mancati cori all'indirizzo di Chiesa e Vlahovic, i due ex più 'odiati' e temuti, il tutto si è concluso con un discorso degli ultras alla squadra e con il coro cantato tutti insieme: "Torneremo torneremo, torneremo grandi ancor... Torneremo a esser campioni, come nel '56".

(Marco Pecorini)