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Alta Velocità, iniziato lo scavo della fresa Iris per il Passante di Firenze

Al via lo scavo nel cantiere di Campo di Marte. Giani: 'E' lo sblocco decisivo, adesso avanti'

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mercoledì 26 luglio 2023 19:32

Al via oggi lo scavo del Passante AV di Firenze con la fresa Iris nel cantiere di Campo di Marte. Iris è il nome della 'talpa' che realizzerà lo scavo per il Passante Alta Velocità di Firenze che prevede il sottoattraversamento ferroviario della città e la nuova stazione AV di Firenze Belfiore.

 

 

La fresa era stata accesa a maggio con una cerimonia alla presenza di Matteo Salvini, Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 

La fresa, come spiegato da Fs, in questi giorni scaverà un primo tratto necessario a creare lo spazio per il montaggio degli ultimi pezzi del convoglio in fondo alla fresa, per poi ripartire senza più soste.

 

Tecnicamente denominata TBM (Tunnel Boring Machine), Iris ha un peso di 1.500 tonnellate e un diametro di scavo di 9,4 metri. Per il sottoattraversamento saranno scavate a circa 20 metri di profondità due gallerie parallele, una per ogni senso di marcia, ciascuna lunga circa 7 chilometri e collegate tra loro con by pass di sicurezza ogni 500 m, tra la stazione di Firenze Campo di Marte e la zona del viale XI Agosto, situata fra le stazioni di Firenze Rifredi e di Firenze Castello.

 

Parallelamente continuano le attività nel cantiere di Belfiore per lo scavo della nuova stazione AV di Firenze Belfiore. Un nuovo people-mover collegherà la nascente stazione alta velocità di Belfiore con quella storica di Santa Maria Novella.

 

È previsto che nei cantieri lavorino a regime circa 400 persone al giorno, il cantiere della fresa sarà operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

 

Il Passante AV di Firenze è un’opera realizzata dal Polo Infrastrutture del Gruppo FS che, attraverso il sottoattraversamento ferroviario della città, porterà ad una separazione dei flussi tra i treni regionali e quelli ad alta velocità. Rete Ferroviaria Italiana è il committente dell’opera, mentre a Italferr è stata assegnata la direzione dei lavori, che saranno eseguiti dal Consorzio Florentia (composto dalle società Pizzarotti e Saipem).

 

L’investimento complessivo dell’opera è circa 2,7 miliardi di euro.

 

Soddisfatto il presidente Giani. “Il definitivo sblocco di quest’opera - sottolinea il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - rappresenta un traguardo importante e dal quale non si torna indietro. Lo scavo dei primi 10 metri del tunnel di 7 chilometri è un momento decisivo per lo sviluppo di un’opera cruciale per la nostra regione. Adesso vigileremo sull’andamento dei lavori che da qui al 2028 porteranno la Toscana ad essere maggiormente competitiva sotto diversi aspetti egualmente importanti. Pensiamo infatti a quanti treni regionali passeranno sulla rete di superficie e a come l’alta velocità ci collegherà invece a Roma, Milano o Bologna e al resto d’Europa. Non per ultima la trasformazione urbanistica  della città di Firenze con la nuova stazione dell’AV con il progetto firmato dall’architetto Foster”.

 

Sulla vicenda è intervenuto anche il Comitato No Tunnel Tav Firenze. "Dopo 25 anni di figuracce, fallimenti e inchieste - si legge in una nota del Comitato - un gran polverone pubblicitario è ciò che ci vuole per far dimenticare il passato e passare a spendere i milardi a disposizione. Grande esaltazione per “un’opera che avvicinerà di più Firenze all’Italia”… nessuno si era accorto se ne fosse allontanata... Ma silenzio sul fatto che la separazione delle stazioni creerà rotture di carico per i viaggiatori, tempi di trasferimento che annulleranno i benefici della velocità dei treni. Nessuno vuol vedere le incongruenze urbanistiche di un sistema di trasporti incoerente rispetto al trasporto pubblico esistente. “Avanti così”! Questo è il messaggio che tra Regione, Comune, Ferrovie e Pizzarotti si vuol imporre in città. Dopo la sceneggiata della “rotazione a vuoto della testa della fresa” con contorno di ministro, tartine e nastri tricolori, in questi giorni un nuovo rituale andrà in onda: l’”inizio dello scavo”. Ben 10 metri (dieci metri) dei quasi 14.000 (quattordicimila) previsti saranno scavati e questo magico numero (il 10) renderà “inarrestabile e irreversibile” l’opera. Il Comitato si chiede quando inizierà davvero lo scavo se non è stato fatto nemmeno il consolidamento del Ponte del Pino, la prima fragile infrastruttura incontrata dagli scavi. Il Comitato teme che questo non sia l’avvio reale dello scavo delle gallerie, ma una grande operazione mediatico-taumaturgica per imporre alla cittadinanza l’opera più inutile, costosa e rischiosa che si sia vista negli ultimi secoli".

 

 

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