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A Firenze tavolini all’aperto solo fuori dal centro storico: il nuovo piano per l’estate 2023

Concessioni extra solo per i locali fuori dall'area Unesco. Nardella: 'Piano innovativo'

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lunedì 24 aprile 2023 14:01

Concessioni extra per tavolini all'aperto, ma solo per i locali fuori dal centro storico. E' la decisione del Comune di Firenze, che ha stabilito di concedere per la prossima estate la possibilità di mettere sedie e tavolini fuori dai locali ma solo nelle strade e nelle piazze non comprese nell’area Unesco.

 

Il piano straordinario 2023 a cui sta lavorando l’assessore al commercio e alle attività produttive Giovanni Bettarini permetterà, da giugno a novembreai locali fuori dall’area del centro storico di tenere fuori sedie e tavolini. L’obiettivo è approvare gli atti necessari al nuovo piano straordinario (una delibera con il regolamento che deve essere presentata in consiglio) entro le prossime settimane per partire con le concessioni straordinarie il ponte del 2 giugno e mantenerle fino al ponte dei morti a novembre.  

 

Il piano, in preparazione da parte degli uffici, come si apprende da Palazzo Vecchio si basa sul regolamento straordinario che era stato studiato lo scorso anno per il ristoro all’aperto ma riammetterà la possibilità di richiedere il suolo pubblico solo alle attività non in area Unesco. Restano in vigore le concessioni rilasciate in base al regime ordinario sia in centro storico che fuori.  

 

In base al piano straordinario 2023 potranno essere rilasciate in città concessioni straordinarie fuori dall’area Unesco, dove le autorizzazioni rilasciate nel 2022 sono state giudicate positive e hanno ravvivato luoghi e spazi all’aperto. Lo scorso anno fuori dall’area Unesco furono circa 350 le attività che fecero richiesta.

 

Tutte le occupazioni saranno soggette al pagamento del Canone patrimoniale di concessione suolo pubblico (se non saranno previste esenzioni a livello nazionale). Il Comune annuncia pesanti sanzioni a chi non rispetta il piano che, in caso di reiterazione grave, possono arrivare fino alla revoca delle concessioni.

 

Il piano straordinario per sedie e tavolini 2023 è assolutamente innovativo - ha sottolineato il sindaco Dario Nardella - perché da un lato tutela il centro storico e dall’altro promuove i quartieri periferici. Grazie al lavoro dell’assessore Bettarini e degli uffici e grazie alla concertazione con le associazioni di categoria, useremo questo piano come leva per riequilibrare i flussi tra centro e periferie e per dare occasioni di vitalità e promozione sociale nelle aree più marginali. In questo modo si mantiene la situazione a regime nel centro, dove già la presenza di dehors è molto rilevante, senza aprire alla liberalizzazione e senza applicare le misure del Governo, ma si consentirà di utilizzare sedie e tavolini in altri quartieri, ovviamente mantenendo sempre un equilibrio tra residenza e tempo libero”.

 

“Abbiamo valutato di concedere la possibilità di tenere in forma straordinaria sedie e tavolini fuori dai locali per promuovere le attività fuori dal centro storico, al momento meno frequentato dai turisti - ha dichiarato l’assessore Bettarini - Si tratta di una scelta in linea con la possibilità concessa dal governo anche per il 2023. Secondo quanto riferito da molti cittadini e secondo i dati raccolti lo scorso anno, i tavolini all’aperto hanno ravvivato strade e piazze meno frequentate dei quartieri fuori dal centro, rendendole più sicure, più vive e più frequentate, e portando così benefici anche ad attività più periferiche e non coinvolte dalla ripresa del turismo. E’ un piano che stiamo definendo in questi giorni dopo aver sentito anche i Quartieri e le associazioni di categoria”.   

 

Come funziona. Quest’anno potranno presentare domanda di suolo pubblico straordinario solamente gli esercizi di somministrazione fuori dall’area Unesco (compresi chioschi in aree verdi e giardini). L’occupazione potrà essere concessa sullo spazio antistante l’esercizio commerciale, non potrà essere sul lato opposto della carreggiata rispetto all’ingresso dell’esercizio e dovrà garantire il passaggio dei veicoli e dei mezzi di soccorso e lasciare libera una carreggiata di almeno 3,5 metri. L’occupazione dei marciapiedi sarà consentita solo nel caso di larghezza dello stesso superiore ai due metri e mezzo con tavolini aderenti al fabbricato e con almeno un metro e mezzo di spazio al passaggio. Sarà ammesso l’ombrellone, in tinta unita preferibilmente marrone o in tonalità compatibile con il contesto, purché sia rimovibile la sera e non ostruisca la segnaletica stradale e gli impianti semaforici.

 

Santino Cannamela, Presidente Confesercenti città di Firenze, commenta così il nuovo piano. "Confermate le "previsioni della vigilia" con la possibilità di mettere i cosiddetti tavolini "ex Covid" solo nei quartieri e non nell'area Unesco della città, ribadiamo la necessità di addivenire quanto prima ad un regolamento definitivo e complessivo della somministrazione su area pubblica, mettendo insieme in un quadro omogeneo e coerente tutte le tipologie di occupazione previste (dehors, occupazione temporanea ed ex Covid). Confidiamo che, dopo questo ultimo provvedimento di natura comunque provvisoria e temporanea si possa affrontare questo tema e metterlo a regime prima della scadenza naturale della legislatura".

 

“Alla fine del 2022, quando avevamo prontamente sollevato la questione della necessità di una proroga dei tavolini, Palazzo Vecchio aveva chiaramente esplicitato l’intenzione di procedere ad un confronto collaborativo con le categorie economiche per definire un nuovo piano organico sull’utilizzo del suolo pubblico della città. Invece, la decisione annunciata quest’oggi è stata unilaterale, con tutte le storture del caso. La componente di sostegno ad un settore provato economicamente sottesa al piano tavolini era forte e doverosa, ma di quel sostegno c’è bisogno ancora oggi, per non parlare del fatto che la pandemia ha cambiato radicalmente le abitudini di consumo: il tutto sia fuori che all’interno dell’Area Unesco e di ciò occorre tener conto. Inoltre, per quanto fino ad adesso appreso, continuano ad essere escluse anche in area extra Unesco attività che, incomprensibilmente o per mera ignoranza, non hanno mai potuto sfruttare la leva tavolini. Mi riferisco ai panifici, le pizzerie a taglio e, più in generale, quelle attività che non effettuano somministrazione, che peraltro non possono neppure presentare domanda per nuovi spazi di ristoro all’aperto”. Così Luca Tonini, presidente Cna Città di Firenze, sul nuovo piano tavolini di Palazzo Vecchio.

 

"Le attività escluse sia dal poter presentare domanda per i cosiddetti tavolini, che per i dehors, sono nel Comune di Firenze 313 tra forni, pizzerie a taglio, rosticcerie e friggitorie. Impossibilitate ad accedere ai tavolini anche gelaterie e pasticcerie, che però possono presentare domanda per i dehors. Il doppio divieto rimane dunque per 313 imprese, ma Cna stima che di queste, interessate ai tavolini siano tra le 70 e le 90 le imprese. Numeri che evidenziano come il problema dei disagi che potrebbero causare alla cittadinanza vada depotenziato, presentandosi più come falso problema", si legge in una nota di Cna.

 

 

 

 
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