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Firenze, l'annuncio di Nardella: 'Pronti a riprendere la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali"

Il sindaco precisa: 'Non una posizione ideologica ma di buon senso, che non ha nulla a che vedere con la maternità surrogata'

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martedì 28 marzo 2023 18:37

"La nostra amministrazione è pronta a riprendere le iscrizioni di bambini e bambine che risiedono nel nostro territorio comunale figli e figlie di coppie omogenitoriali".


E' l'annuncio fatto dal sindaco di Firenze Dario Nardella, in merito alla questione dell'iscrizione all'anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali, dopo la decisione del Ministero dell’Interno di interrompere la trascrizione degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali.


"Ho avuto uno scambio di opinioni in giunta - ha spiegato il sindaco alla stampa - in particolare con gli assessori competenti, Benedetta Albanese e Titta Meucci, e posso dire che la nostra città è pronta a riprendere le iscrizioni. Questa è la posizione che porterò alla riunione che avremo con alcuni sindaci di città importanti stasera, dove proporrò di assumere una posizione unitaria come amministratori locali. Il comune di Firenze già iscriveva i bambini figli di coppie omogenitoriali nei registri comunali, quindi non è una questione di governi, ci siamo fermati a seguito di un provvedimento della Prefettura".


"Nel frattempo però sono successe cose rilevanti, la più rilevante è la pronuncia della Corte Costituzionale, supremo organo della giustizia italiana, che ha detto in modo chiaro che c'è un vulnus legislativo che non consente di riconoscere pieni diritti a queste bambine e bambini. E nonostante la chiara e limpida esortazione della Corte Costituzionale al legislatore nazionale a dare una disciplina a questa situazione, nulla è accaduto. Di fronte a questa inerzia credo sia doveroso per i sindaci dare un riconoscimento a questi bambini che non possono essere discriminati".


"La nostra non è una posizione ideologica, l'abbiamo assunta anche con altri governi, ma concreta e di buon senso, perché stiamo parlando di bambini e bambine in carne ed ossa, che vivono nel nostro territorio comunale, che noi dobbiamo guardare negli occhi e dobbiamo avere il coraggio di prenderci le nostre responsabilità, e se non se le prende il governo e il parlamento, allora ce le prendiamo noi. Io da sindaco e da padre non posso voltarmi dall'altra parte".

Nardella spera in una posizione condivisa con gli altri sindaci. "Noi ci siamo fermati per un motivo preciso come molti altri sindaci, ma vista la sentenza della Corte Costituzionale e vista l'inerzia degli organi dello Stato, a questo punto credo che non si possa restare inerti e spero in una posizione quanto più unitaria possibile con gli altri sindaci, se così non sarà valuteremo l'ipotesi di andare avanti lo stesso come comune di Firenze. Penso che questo gesto possa essere un fortissimo messaggio di sollecitazione al parlamento a disciplinare una situazione che non può più rimanere in queste condizioni".

Una posizione però da non associare alla maternità surrogata, come precisa il sindaco. "Questa decisione però non ha nulla a che vedere con la legge sulla maternità surrogata, la mia posizione riguarda il riconoscimento di bambini che esistono e vivono nel nostro territorio. La legge italiana già considera un reato la pratica della maternità surrogata, e io ho sempre pubblicamente spresso fortissimi dubbi, se non contrarietà, al fatto che la maternità surrogata possa essere legittimata sul nostro territorio se non per casi estremamente eccezionali che comunque andrebbero individuati in modo specifico", conclude Nardella.

 

 

 
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