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Studentessa americana critica Firenze, la risposta di Amanda Knox: 'Che dici? Studiare all'estero è fantastico'

Una studentessa critica i fiorentini, polemiche social per la risposta di Amanda Knox

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giovedì 16 marzo 2023 09:48

"Sono una studentessa della New York University, ho studiato a Firenze per sei mesi e ho odiato ogni aspetto del mio soggiorno". È lo sfogo di Stacia Datskovska, 23enne studentessa di giornalismo e relazioni internazionali, che a Firenze ha trascorso un semestre ma è rimasta profondamente delusa, come ha raccontato al noto magazine Usa Insider.

 

Un racconto in cui Stacia polemizza anche sull'accoglienza dei fiorentini. Ma quel che più sta facendo discutere a livello nazionale è la risposta al post, su Twitter, di Amanda Know, la 35enne statunitense condannata e poi assolta per l'omicidio dell'amica Meredith Kercher a Perugia: "Ragazza, di cosa stai parlando? Studiare all'estero è fantastico!". Il post sta scatenando diverse polemiche sui social e non solo. Già due anni fa Amanda Knox finì al centro delle polemiche per un altro post sui social, in cui rispondeva alla domanda di un utente (“Racconta una storia dell’orrore in cinque parole”) scrivendo: "Indimenticabile vacanza studio in Italia".

 

"Prima di arrivare nella città italiana, ho saputo che avrei vissuto nella centralissima Via dei Tosinghi, a due minuti a piedi da una bellissima cattedrale", ha continuato invece nel suo racconto Stacia Datskovska, su un magazine seguito da milioni di persone. "Avrei vissuto con altre sette ragazze, un gradito cambiamento dopo aver vissuto in un angusto monolocale a New York l'anno scorso. Ho immaginato divertenti cene con le mie coinquiline, avventure estive con persone che mi chiamavano "bella", gelato che mi gocciolava sulle dita nel caldo e vino durante una bella conversazione e davanti a un bel prosciutto. Ma quando il mio semestre a Firenze stava per finire, ho iniziato a disprezzare i panorami, odiavo le persone e non vedevo l'ora di tornare a casa nel mio campus a New York".

 

E ancora: "Avevamo orari diversi con le mie coinquiline, alcune prendevano l'autobus per andare al campus, altre andavano a piedi. Poi c'era chi andava a divertirsi la sera, chi andava a mangiare dall'Antico Vinaio tornando saltuariamente a casa per fare i compiti. Io invece dovevo concentrarmi sugli studi per mantenere il mio percorso. Io nei fine settimana viaggiavo da sola, andando a Nizza, Lugano, Londra, Malta, Dubai, Emirati Arabi. Anche se quasi sempre rimanevo da sola a Firenze, passeggiando sul fiume Arno, facendo un salto alle mostre gratuite e cucinando con prodotti dei mercati locali. Questa mancanza di interazione umana non mi ha aiutato a sentirmi ottimista".

 

Poi su Firenze e i fiorentini: "Non sono del tutto sicura di chi mi sia risentita di più durante il mio soggiorno in Italia: i miei compagni di classe americani o la gente del posto. Quest'ultima è spesso descritta come piena di sentimento, affascinante e traboccante di ospitalità, ma potrei fornire esempi concreti di ostilità, sconsideratezza e assurdità. Ad esempio, una volta, due donne stavano parlando di me sull'autobus, guardandomi dall'alto in basso e deridendomiCi sono stati un paio di episodi di scontri verbali. Ho iniziato a protestare presentandomi al pubblico in un modo che sapevo mi avrebbe fatto odiare. Ho iniziato a indossare abiti di marca americana: gli italiani alzavano gli occhi al cielo mentre li incrociavo per strada. Circa 5.000 studenti universitari americani si riversano a Firenze ogni semestre, quindi perché i fiorentini sono ancora arrabbiati per il modo in cui sembriamo e agiamo, purché non violiamo i loro diritti, la sicurezza e le comodità? E mentre i miei compagni a New York andavano avanti con la loro vita, mi sentivo come se stessi perdendo tempo prezioso a Firenze. Tutto questo non deve dissuadere gli studenti dall'andare a Firenze. I miei sentimenti non sono l'esperienza di tutti gli studenti universitari, ma non posso nemmeno essere l'unica a pensare che studiare all'estero sia stato un incubo".

 

 

 
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