Quando a Firenze il Natale cominciava dal camino

Una tradizione antica, legata al focolare, che per secoli ha segnato la Vigilia nelle case fiorentine

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mercoledì 24 dicembre 2025 11:30

Prima dell’albero di Natale e dei regali sotto le luci, a Firenze il Natale cominciava dal camino. La sera della Vigilia si accendeva il ceppo: un gesto semplice, ripetuto ogni anno, che per secoli ha segnato l’inizio delle feste nelle case toscane, molto prima delle tradizioni che oggi diamo per scontate.

 

La pratica di accendere un grande tronco nella notte di Natale è documentata in molte aree d’Europa almeno a partire dal Medioevo. Il ceppo, scelto con cura nei giorni precedenti, veniva acceso il 24 dicembre e lasciato bruciare lentamente per ore. Il fuoco scaldava la casa, ma soprattutto aveva un valore simbolico: continuità, protezione, buon auspicio per l’anno nuovo.

 

In Toscana questa usanza assume forme proprie. Il ceppo, chiamato anche ciocco o ceppino, veniva acceso nella notte di Natale, spesso accompagnato da una benedizione o da preghiere recitate in famiglia. In alcune zone si conservavano le ceneri o i resti del tronco, considerati simbolicamente protettivi per la casa, i campi o gli animali. Era un rito domestico, tramandato per consuetudine, parte integrante della vita quotidiana.

 

A Firenze, tra Settecento e Ottocento, questa tradizione prende una strada particolare. Accanto al ceppo destinato al camino si diffonde il Ceppo fiorentino: una struttura di legno, spesso a forma piramidale, con ripiani decorati. Su quei ripiani si disponevano frutta secca, dolci e piccoli doni per i bambini. Non era un albero, ma ne anticipava in parte la funzione. È qui che il ceppo diventa un segno distintivo del Natale cittadino.

 

Questa trasformazione racconta anche l’evoluzione della città. Nelle abitazioni urbane, non sempre dotate di grandi camini, il ceppo perde progressivamente il legame diretto con il fuoco e diventa un elemento simbolico. Un passaggio che precede l’arrivo dell’albero di Natale di tradizione nord-europea, destinato a diffondersi in Italia solo più tardi.

 

Tra Ottocento e Novecento il ceppo natalizio entra lentamente in declino. Cambiano le case, cambiano le abitudini familiari, cambiano le feste. A Firenze il ceppo resta soprattutto nella memoria storica e nelle testimonianze locali, oggi riproposte in contesti culturali e museali come traccia di un Natale diverso.

 

Il ceppo di Natale toscano non è una curiosità folkloristica, ma il segno di un tempo in cui il Natale ruotava attorno al focolare. Un rito sobrio, domestico, che dice molto di come Firenze e la Toscana abbiano vissuto l’inverno e le feste, prima che luci e addobbi spostassero altrove il centro della scena.

 

 

 
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