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Scuola, occupazione, parità di genere: la Toscana lancia i nuovi programmi Fse+ e Fesr

A disposizione ci sono 2,3 miliardi di euro per il settennato 2021-2027. I progetti 'bandiera'

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mercoledì 01 marzo 2023 19:29

La Toscana lancia i nuovi programmi regionali Fesr e Fse+ della nuova programmazione 2021-2027, che tra agosto ed ottobre dello scorso anno hanno avuto il via libera dalla Commissione europea. Il lancio durante un evento a Villa Vittoria, con il presidente della Regione Eugenio Giani, la direttrice generale aggiunta per l’occupazione della Commissione Europea, gli affari sociali e l’inclusione Andriana Sukova Tosheva, Willibrordus Sluijters della Direzione politica regionale e urbana della Commissione Ue e, per il Ministero Economia e Finanze, Alessandro Mazzamati. 

 

I due fondi, quello per lo sviluppo regionale e il fondo sociale europeo plus, cofinanziati da Stato e Regione, valgono per la Toscana 2,3 miliardi di euro, 800 milioni in più rispetto al precedente settennato. Tradotto in percentuale significa il 53 per cento di maggiori risorse e costituiscono i principali fondi a sostegno della politica di coesione e per favorire lo sviluppo economico e sociale della Toscana. Considerando anche il programma Italia Francia Marittimo (193 milioni), il Feasr (ovvero il fondo europeo agricolo di sviluppo rurale) che vale circa 750 milioni e il Feamp di prossimo avvio (il Fondo europeo affari marittimi, pesca ed acquacoltura: circa 22 milioni) la dotazione finanziaria toscana sale a 3,27 miliardi.

 

Più nel dettaglio, il programma Fse+ dispone di 1.083 milioni di euro da investire sulle persone - il 40 per cento arriva dalla Ue, il 42 per cento dallo Stato e il 18 per cento è il confinanziamento regionale -, risorse che la Toscana utilizzerà per sostenere l’occupazione e l’occupabilità, che investirà sugli asili nidi, ad esempio, per costruire una società equa ed inclusiva e per promuovere forza lavoro qualificata e resiliente pronta per un’economia verde e digitale.

 

Con il Programma Fesr, che porta in dote 1.229 milioni di euro (sempre 40 per cento da Ue, il 42 per cento fondi a disposizione direttamente dello Stato e il 18 per cento risorse regionali), la Toscana, come si legge in una nota della Regione, punterà invece a promuovere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, investendo su ricerca ed innovazione, per concorrere pure al contrasto dei cambiamenti climatici, alla tutela della biodiversità e a forme di transizione giusta: con interventi da un lato rivolti al sistema delle imprese e dall’altro al territorio, finanziando progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, di microcredito, incentivi per aiutare le aziende a farsi conoscere sui mercati internazionali o per la filiera turistica, l’efficientamento energetico delle aziende e degli edifici pubblici, percorsi ciclo pedonali o interventi su aree urbane ed interne.

 

La precedente programmazione – quella 2014-20 – si è conclusa con 734 milioni di euro di risorse impegnate per il Fse (98 per cento della dotazione) - oltre 650 milioni quelle già rendicontate, più 300 mila i destinatari raggiunti – e con 919 milioni di euro impegnati invece con il Fesr, che sono più delle risorse inizialmente a disposizione, esattamente il 118 per cento, integrate nel corso degli anni con risorse regionali per finanziare progetti in overbooking. La spesa certificata, per il Fesr, è al momento pari a 570 milioni.

 

La nuova programmazione 2021-2027. Con il nuovo Fse+ la Toscana concentrerà le proprie azioni su occupazione (400 milioni), contrasto di diseguaglianze ed opportunità (420 milioni) e istruzione e formazione (222 milioni). Trasversalmente 381 milioni, oltre cinquanta in più rispetto al precedente settennato, andranno ad appannaggio dei giovani (tra questi 191 milioni solo per l’occupazione giovanile) e 349 milioni per le donne. Del nuovo Fse+ sono pronti a partire già avvisi per 78 milioni di euro: dagli asili nidi gratis per una fetta importante della popolazione, fin dal prossimo anno scolastico, agli Its (gli istituti tecnici superiori), dalle borse di studio per il 2024 e 2025 ai voucher formativi per l’occupabilità, dalla realizzazione di percorsi per studenti sulle competenze trasversali e l’orientamento ai voucher di alta formazione per i giovani laureati, fino ai tirocini curriculari retribuiti universitari e i corsi di dottorato in rete con le Borse Pegaso.

 

Le priorità della nuova programmazione del Fesr sono invece cinque: ricerca, innovazione, digitalizzazione e competitività (589 milioni), transizione ecologica, resilienza e biodiversità (quasi 368 miioni), mobilità urbana sostenibile (127,5 milioni), coesione territoriale e sviluppo locale integrato (poco meno di 101,5 milioni) a cui si aggiungono 43 milioni per l’assistenza tecnica. 

 

Con il programma Fesr 2021-2027 la Toscana garantirà anche il sostegno alle aree interne, ovvero quelle zone della Toscana che soffrono per lo spopolamento, la minore vitalità dell’economia locale e la carenza anche di servizi di base: una spirale dove i tre problemi si sommano e sono a volte l’uno la causa dell’altra, a dispetto delle potenzialità offerte dal patrimonio culturale, da risorse naturali e produzioni agroalimentari specializzate che possono invece diventare elementi di rilancio e crescita sostenibile.

 

 “I fondi europei a disposizione della Toscana sono cresciuti: siamo stati bravi – spiega Giani – E questi dieci capitoli nei prossimi sette anni cambieranno anche il sentimento sulla qualità della vita che può offrire la Toscana, già una delle regioni più attrattive nel mondo, e uno stimolo dunque per abitarci, per la qualità vita e la coesione delle nostre comunità”.
 

Introdotto da Luca Telese, davanti ad una platesa di mille e cinquecento persone, il presidente Giani ha elencato i dieci progetti bandiera “per valorizzare il talento, che deve diventare intrapresa, per sostenere il bisogno (perché non vogliamo lasciare indietro nessuno) e per sviluppare la coesione di comunità, perché si fa tutto in squadra”.  

 

“L’Europa è dentro di noi e la viviamo tutti i giorni - dice Giani - Il 40 per cento dei servizi (e il 20 per cento degli investimenti) arriva da fondi europei. Un tempo erano contributi a fondo perduto: oggi per resposabilizzarci ci viene chiesto di compartecipare, il 18 per cento delle risorse in campo gravano sul nostro bilancio. Ma è giusto così”.

 

Ed eccoli i dieci progetti bandiera, sei per il Fse+ e quattro per il Fesr, che riassumono i 2,3 miliardi che saranno investiti in sette anni in Toscana. C’è l’educazione fin da piccoli: in testa gli asili nido gratis per tutte le famiglie con un Isee inferiore a 35 mila euro: 176 milioni a disposizione dei cittadini, altri 76 per i Comuni). C’è la cultura, il diritto allo studio e la formazione professionale. “Dobbiamo incentivare anche la formazione a distanza” sottolinea il presidente.

 

C’è il lavoro: misura rivolte anche all’occupazione dei disoccupati, delle imprese in crisi e per rigenerare forza lavoro, incentivi alle assunzioni. “L’anno scorso 1384 giovani hanno iniziato a lavorare grazie ad Arti, l‘agenzia regionale, e i 53 centri per l’impiego sparsi per il territorio” annota il presidente. “Tra giovani e non giovani - aggiunge - se ne potranno creare 100 mila nei prossimi sette anni: 17 mila li abbiamo documenti nel solo 2022”. “Ci saranno – aggiunge - bandi rivolti anche all’occupazione nei teatri, nei musei e per le associazioni culturali”.

 

Donna e parità di genere. “Abbiamo deciso di dare al progetto il nome di una donna etrusca, Ati, - chiosa Giani - perché in quella società antica la donna aveva un ruolo più forte di quanto accadesse a Roma o in Grecia”. E poi annuncia: “Per le donne che hanno subito violenze o mobbing, in casa o lavoro, sosterremo con i fondi europei il reddito di libertà. Ma amplieremo anche la rete dei consultori ed altri servizi che si rivolgono all’universo femminile”. 

 

Tra i progetti bandiera la disabilità e il sostegno ai soggetti fragili: 78 milioni solo per progetti su “Vita indipendente” e 74 milioni per le competenze digitali e le famiglie svantaggiate, 14 milioni per dare vita ad un soggetto nuovo, le comunità della terza età. Ci saranno risorse per l’efficientamento energetico, degli edifici pubblici e delle aziende, ma la Regione installerà anche colonnine Pegaso per la ricarica delle auto elettrico ed aiuterà le comunità energetiche. Ci saranno risorse per mobilità sostenibile - tra queste 111 milioni per prolungare la tranvia fiorentina fino a Sesto Fiorentino, ma anche 11 milioni per le ciclabili, 5 milioni per il rinnovo di bus e treni, sostegni anche all’economia circolare, per le aree verdi e la biodiversità,  fondi anche per la rigenerazione urbana (140 milioni) e la Toscana diffusa. Un’anticipazione: “un contributo a fondo perduto alle giovani coppie che compreranno casa nelle aree interne. Ma i risultati – avverte e conclude il presidente Giani – si raggiungono solo con un grande lavoro di squadra: una rete di soggetti che spero possa crescere ulteriormente nei prossimi anni”.

 

 

 
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