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Prima stringe amicizia con lui, poi lo rapina del Rolex all'uscita dalla discoteca: in carcere un uomo

Immobilizzato e rapinato dopo una serata insieme in discoteca

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venerdì 04 novembre 2022 10:21

Lunedì scorso la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Firenze, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo toscano, nei confronti di un cittadino marocchino di 28 anni, ritenuto responsabile di aver commesso una rapina nella notte dello scorso Ferragosto.

 

Sulla base degli elementi di prova raccolti dalla Sezione contro il Crimine Diffuso della Squadra Mobile di Firenze, l’uomo è indagato per il reato di rapina aggravata per un valore di circa 15.000 euro.

 

La notte tra il 14 e il 15 agosto scorso, infatti, il 28enne si sarebbe trovato in un famoso locale della movida di Firenze, quando avrebbe conosciuto l’uomo che poi sarebbe diventato la sua vittima: un turista americano in visita a Firenze. Dopo aver trascorso l’intera serata all’interno della discoteca, i due si sarebbero anche scambiati l’amicizia sui social e, fino alle 4 del mattino, avrebbero continuato a parlare nei parcheggi davanti al locale.

 

Ma, proprio a fine serata, approfittando del buio e del rapporto di amicizia e fiducia che si era creato tra i due, il 28enne si sarebbe scagliato sul turista - completamente spiazzato da quanto stava accendendo -, lo avrebbe, dapprima, immobilizzato e poi gli avrebbe tolto con violenza dal polso un orologio marca Rolex e dal collo una collanina d’oro, per un valore complessivo di 15.000 euro. Così ricostruisce la Polizia.

 

A seguito di quanto accaduto, la Squadra Mobile fiorentina ha avviato un'attività di indagine volta alla ricostruzione della dinamica e all’identificazione del responsabile, arrivando a stringere il cerchio sul giovane marocchino, già noto alle Forze di Polizia per reati di vario tipo, e a far ritenere sussistente il pericolo di commissione di ulteriori reati e idonea la misura della custodia cautelare in carcere emessa dal Gip.

 

Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini preliminari e l'effettiva responsabilità della persona destinataria della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d'accusa mossa a suo carico, sarà vagliata nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore della persona sottoposta ad indagini, conclude la Polizia.

 

 
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