Sesto, torna l’incubo delle ‘classi pollaio’ alla scuola Cavalcanti: genitori in protesta
'Il problema non è solo degli alunni, ma dell'intera società: un ragazzo non educato è un problema per la comunità'
mercoledì 01 giugno 2022 09:25
La scuola sta finendo, ma a Sesto Fiorentino si fanno già vive le preoccupazioni per le “classi pollaio” che si formeranno alla Scuola Media Cavalcanti il prossimo anno scolastico.
Una lettera inviata a inizio maggio all'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana e a quello territoriale della provincia di Firenze, alla quale non c'è stata ancora risposta. A scriverla i genitori del Consiglio di Istituto del Comprensivo “Gino Strada” che hanno voluto esprimere le loro preoccupazioni e contrarietà all’intento dell’Ufficio Scolastico Provinciale di ridurre, da otto a sette, il numero delle classi prime della scuola Cavalcanti con il conseguente aumento del numero di alunni per classe, che potrebbero arrivare fino a 27.
"Abbiamo inviato la lettera una ventina di giorni fa, ma non abbiamo avuto ancora risposta - fanno sapere alcuni genitori dell'Istituto Comprensivo "Gino Strada" - Dopo due anni di pandemia ci aspettavamo un cambio di passo, ma la Cavalcanti potrebbe non essere la sola scuola ad avere classi sovraffollate. Inoltre, vogliamo sottolineare che il problema non è solo degli alunni che entreranno in prima, ma dell'intera società: un ragazzo non educato/competente è un problema per la comunità, come purtroppo tanti eventi di cronaca dimostrano".
Cinque le ragioni a sostegno della loro "protesta": il peggioramento delle attività didattiche ed educative per tutti gli studenti, soprattutto per quelli più fragili; la pandemia Covid-19 e le difficoltà a rispettare le regole di distanziamento per contrastare la diffusione del virus e ad affrontare disagi psicologici e altre criticità che ne derivano; la semplice attuazione della normativa sulla formazione delle classi prime (DPR 81/2009), che ne consente la formazione con almeno 18 alunni; dar seguito al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che prevede esplicitamente “la riduzione del numero degli alunni per classe”; e la difficoltà di vedere attuata, con quasi 30 alunni per classe, quella “scuola affettuosa” voluta dal Ministro Bianchi.
"Siamo fortemente convinti che un’istruzione di qualità sia un elemento fondamentale per il benessere individuale e per quello dell’intera società. Vale purtroppo anche l’opposto, come testimoniato dal problema della dispersione scolastica, di quello dei crescenti bisogni educativi speciali e, purtroppo, anche dai troppi episodi di comportamenti negativi che sempre più spesso ci troviamo ad apprendere dai media - si legge nella lettera - La scuola può fare molto per i ragazzi di oggi e per gli adulti di domani … dobbiamo però metterla nelle condizioni migliori per farlo. Dopo anni di pandemia e di crisi economica, di sacrifici e rinunce, di annunci di riforme per costruire un domani migliore, crediamo sia venuto il momento di cambiare abbandonando un criterio esclusivamente “ragionieristico” di formazione delle classi, capace di considerare la spesa per l’istruzione solo un costo e non un investimento in grado di generare in futuro maggior benessere. Crediamo invece sia necessario abbracciare un metodo che consideri realmente le sempre più complesse esigenze degli studenti. Vi chiediamo quindi di prevedere un basso numero di alunni per classe per il prossimo anno scolastico e per tutti quelli a venire. Gli studenti e la società tutta vi ringrazieranno".
"Per tutti questi motivi - si legge a chiusura della lettera - siamo a chiedere di rivedere la decisione e di mantenere l’attuale numero di classi prime (otto) alla scuola media Cavalcanti di Sesto Fiorentino".
Elena Manetti