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Cyberbullismo tra compagni di scuola, denunciati 5 minorenni in Toscana

La denuncia di un’insegnante, alla quale si era rivolta la madre di un alunno

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lunedì 07 marzo 2022 12:30

Con l’emergenza epidemiologica si è registrato un aumento esponenziale dei crimini informatici legati anche al cyberbullismo.

 

I poliziotti del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze e della Sezione di Grosseto, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, hanno denunciato 5 ragazzi della provincia di Grosseto, di età compresa tra i 14 e i 15 anni, per atti persecutori nei confronti di un loro coetaneo, con le aggravanti di aver agito per finalità di discriminazione e odio etnico, nonché ai danni di una persona affetta da grave disabilità e per motivi abietti ovvero per “bullismo”.

 

Le indagini sono nate dalla denuncia presentata da un’insegnante, alla quale si era rivolta la madre del ragazzo. La donna era preoccupata e amareggiata per aver scoperto su un gruppo della classe creato su una piattaforma social, di cui facevano parte solo i compagni e il figlio, innumerevoli messaggi dal tenore offensivo, discriminatorio, razzista, violento nei confronti del proprio figlio, costretto a frequentare la scuola in modalità remota (DAD) perché soggetto a lunghi periodi di ospedalizzazione, in quanto affetto da grave disabilità.

 

Gli specialisti della Postale hanno estrapolato subito la chat d’interesse, accertando e individuando i ragazzi ritenuti per gli inquirenti responsabili delle condotte offensive e discriminatorie. 

 

L’Autorità Giudiziaria ha così emesso 5 provvedimenti di perquisizione a carico dei titolari dei profili social individuati, provvedimenti eseguiti questa mattina. Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti elementi a favore della tesi accusatoria, ma non si escludono ulteriori sviluppi investigativi, anche a favore dei destinatari del provvedimento, che potrebbero emergere dall’analisi dei dispositivi sequestrati.

 

La Polizia Postale ricorda che chi è vittima di prepotenze in rete non deve rimanere in silenzio, anche sul web ci sono regole, leggi e polizia in grado di ascoltare, aiutare, trovare le tracce e identificare i prepotenti. 
 

Foto di repertorio

 
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