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Bandiere e luci, i sindaci fiorentini per la pace tra Russia e Ucraina

Da Campi a Bagno a Ripoli, tanti gesti simbolici: 'Si uniscano anche i cittadini'

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martedì 22 febbraio 2022 17:45

Tanti gesti simbolici, tra luci e bandiere, nei Comuni fiorentini per chiedere pace tra Russia e Ucraina.

 

Si illuminano dei colori dell’arcobaleno, simbolo della pace, le piazze e il palazzo comunale di Bagno a Ripoli. Un gesto simbolico alla luce di quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina, in particolare dell’escalation di queste ore, con il riconoscimento da parte del Cremlino delle regioni separatiste del Donbass. “Preoccupa quanto sta accadendo in questo momento a poca distanza da noi. La crisi tra Russia e Ucraina – afferma il sindaco Francesco Casini riguarda anche il nostro Paese e tutta l’Unione per le terribili ripercussioni che potrebbe avere e la frattura che rischia di creare nel cuore dell’Europa. Non possiamo rimanere indifferenti. In questi giorni, con l’incontro dei sindaci e dei vescovi del Mediterraneo, Firenze diventerà un laboratorio di dialogo e di pace. Anche Bagno a Ripoli, città di pace, vuole dare il suo simbolico contributo, lanciando un appello contro la guerra”. Da qui l’invito del sindaco alla popolazione “ad esporre le bandiere arcobaleno alle finestre”. Mentre da stasera piazza Peruzzi e il municipio saranno illuminati con i colori della pace.

 

"Ho appena chiesto di mettere la bandiera della pace su tutti gli edifici pubblici e le scuole. PACE! Dobbiamo gridarlo nelle piazze e nelle strade, scriverlo sui muri, chiederlo ovunque. Facciamoci sentire!", scrive invece il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi.

 

"Davanti al nostro Palazzo Comunale da stamani sventola la bandiera della PACE. Per dire NO alla follia e alla stupidità della guerra. Per dire SI all’inizio di un dialogo vero per la PACE. È un atto simbolico che chiediamo di fare anche a tutti i cittadini. NO alla guerra!! SI alla pace!!", fa eco il sindaco di Fiesole, Anna Ravoni.

 

Una bandiera della pace è stata esposta anche al balcone del Municipio di Calenzano. “Non si può accettare che nel nostro continente, già devastato nel corso del Novecento da due guerre mondiali e più recentemente dal conflitto nei Balcani – ha detto il Sindaco Riccardo Prestini -, si possa ancora ricorrere allo strumento militare per risolvere problemi e contese. È folle ed inaccettabile che in Europa si debba affrontare una nuova ipotesi di guerra! La Comunità Europea, puoi trasformatasi in Unione Europea, è nata proprio come reazione all’orrore della seconda guerra mondiale e ponendo alle proprie fondamenta la convivenza pacifica di tutti popoli dall’Atlantico agli Urali”.

 

La bandiera rimarrà esposta fino alla positiva conclusione della crisi Ucraina. I motivi vengono spiegati dal Sindaco: “L’Europa, e con essa il nostro Paese, affermino con forza e determinazione che in Europa non vogliamo più la Guerra! Tutti i responsabili dell’Unione Europa e della politica internazionale sono chiamati ad agire con decisione per impedire che la crisi Ucraina sfoci in un conflitto che avrebbe conseguenze devastanti per tutto il mondo”. Il Sindaco chiede che si arrivi ad una soluzione diplomatica: “L’Unione Europa è un progetto di pace. Nessun processo di allargamento politico o militare può avvenire a spesa della pace e della convivenza pacifica dei popoli. Il nostro Paese lavori per il rispetto della legalità e la sicurezza internazionale, per il dialogo politico e per la cooperazione a tutti i livelli, per la sicurezza delle comunità, per preservare la pace, prevenire i conflitti”. Questa mobilitazione per la pace, che parte dalle istituzioni, deve estendersi a tutta la comunità, conclude il Sindaco: “Auspichiamo che di fronte ai preoccupanti scenari ormai evidenti a tutti, anche la società civile, a partire dalle nuove generazioni, si mobiliti per ribadire con forza no alla guerra e per dichiarare la volontà di pace!”

 

Da questa mattina anche sul Palazzo comunale di Sesto Fiorentino è tornata a sventolare la bandiera della pace, per ribadire l’impegno della città nella promozione della pace e della fratellanza tra i popoli. “I nostri Padri costituenti, che ne avevano conosciuto il dolore e la violenza, scelsero parole chiare e definitive: l’Italia ripudia la guerra - ricorda il sindaco Lorenzo Falchi - In queste ore, nelle quali tornano a spirare fortissimi i venti di un conflitto armato in Europa, è necessario rafforzare il nostro impegno per la pace, chiedendo al nostro Governo di compiere ogni sforzo possibile in tutte le sedi per una soluzione diplomatica immediata. La guerra è la negazione dell’umanità e della ragione, in guerra sono sempre i civili inermi a pagare il prezzo più alto. Non permettiamo questo errore, non lasciamo alla violenza l’ultima parola sul nostro futuro”.

 

Anche il Consiglio Regionale della Toscana ha esposto una bandiera di pace: “Quello che in queste ore sta accadendo al confine fra Ucraina e Russia deve preoccuparci. La decisione del presidente Putin di riconoscere le repubbliche separatiste di Luhansk e Donetsk è gravissima, inaccettabile, e chiama l'Unione Europea a una presa di posizione unitaria, forte, netta e inequivocabile: non si violano i confini di altri Paesi in spregio al diritto internazionale facendo leva sulla legge del più forte. Putin sta minacciando la pace in Europa e serve una condanna unanime per il suo comportamento. Auspico che ci sia ancora spazio per la diplomazia di impedire una guerra drammatica”. Queste le parole del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. "Nonostante periodicamente venga ricordato a più livelli quanto la guerra sia fonte di male, di morte e di dolore, - ha aggiunto Antonio Mazzeo - siamo ancora a parlare di un possibile conflitto. Tutto questo per me è impensabile. Come rappresentante delle istituzioni mi appello all’articolo 11 della nostra Carta Costituzionale per il quale ‘L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’. Ci sono migliaia di famiglie che, già terrorizzate, stanno scappando dai territori che potrebbero trasformarsi in teatro di morte. Profughi di guerra nel cuore dell’Europa. Faccio appello a tutti i governanti affinché si faccia ogni tentativo possibile per scongiurare il conflitto. E noi, simbolicamente e col lavoro di ogni giorno, continueremo a ribadire con forza i valori che fanno della Toscana una terra di pace, diritti e rispetto per la vita”.

 

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