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Sanità, infermieri in piazza: manifestazione anche a Firenze

'In Toscana mancano 4mila professionisti, nonostante la pandemia'

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martedì 25 gennaio 2022 12:54

“Abbiamo uno degli stipendi più bassi in Europa e uno dei rapporti più alti tra il numero di pazienti e quello degli infermieri: dopo due anni di emergenza continuiamo a sentirci trattati come figli di un dio minore nel sistema sanitario”. Sono solo alcune delle ragioni che portano il sindacato autonomo degli infermieri Nursind a dichiarare lo sciopero nazionale per venerdì 28 gennaio. Oltre alla manifestazione generale a Roma, ogni coordinamento regionale manifesterà nel capoluogo davanti alla sede della Regione: in Toscana il sit-in si terrà dalle ore 10 in piazza Duomo a Firenze, di fronte a Palazzo Strozzi Sacrati.

 

“In Italia mancano all’appello oltre 63mila infermieri – dichiara il coordinatore regionale di Nursind Toscana Giampaolo Giannoni – e la Toscana è tra le regioni messe peggio, con un fabbisogno di quasi 4mila professionisti”.

 

Numeri che fanno riflettere, se paragonati a quelli delle nuove assunzioni appena sbloccate dalla Regione Toscana. “Si parla in tutto di 1.500 posti in più, infermieri, tecnici, operatori sociosanitari e amministrativi”, sottolinea Giannoni. "Una carenza strutturale che si aggiunge ad altre criticità, spesso sollevate dal sindacato autonomo delle professioni infermieristiche Nursind. Che adesso, all’indomani dello sciopero, stila un elenco in otto punti: otto proposte da sottoporre alle amministrazioni regionali e al Governo", fa sapere il sindacato.

 

1.      Adeguare lo stipendio degli infermieri e delle ostetriche alla media degli altri paesi europei, incrementando le risorse previste dal comma 409 dell’art. 1 della legge 178/2020.

2.      Aumento dei posti di infermieri e ostetriche docenti nelle università al fine di formare più infermieri.

3.      Superare il vincolo di esclusività per poter garantire standard assistenziali in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private.

4.      Normare le prestazioni aggiuntive per la carenza di personale infermieristico come avvenuto con la legge 1/2001.

5.      Riconoscere un’area di contrattazione autonoma in corrispondenza dell’Area sanitaria della dirigenza.

6.      Riconoscere il carattere usurante della professione infermieristica

7.      Rivedere le competenze aumentandole modificando la legge 42/99.

8.      Prevedere standard assistenziali basati su studi scientifici e non su esigenze di contenimento della spesa.

 

“Per tutte queste ragioni – tuona Giannoni – chi potrà venerdì 28 gennaio si fermerà e scenderà in piazza. Gli altri – ricorda il coordinatore di Nursind Toscana – continueranno a garantire i servizi essenziali, come ogni altro giorno dell’anno”.

 

“Confidiamo nel fatto che tutti coloro che hanno apprezzato il nostro coraggio e il nostro lavoro durante la prima ondata pandemica – fa appello Giannoni - possano condividere le ragioni della nostra protesta. E’ proprio a loro che chiediamo un gesto di solidarietà, fermamente convinti che la società civile sia sempre molto più avanti di chi ci rappresenta nelle istituzioni e ben consapevoli del fatto che migliorare le nostre condizioni di lavoro significhi migliorare la salute di tutti”.

 

 
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