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Leonardo Pieraccioni e il 'diritto sacrosanto di fare forca'

Il racconto delle forche a Boboli. 'Adesso, se l’alunno è assente, si avverte subito i genitori con un sms'

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martedì 14 settembre 2021 15:11

Bigiare, fare forca, fare salina... Sono tanti i modi per dirlo, ma il succo è sempre lo stesso: saltare la scuola. Chi da ragazzo non ha mai marinato la scuola per un giorno? A Firenze era 'tradizione' andare al giardino di Boboli, se lo ricorda bene anche Leonardo Pieraccioni.

 

"Stanno riaprendo le scuole, parliamo di cose serie. A Firenze quando si salta la scuola si dice “fare forca”, ma ce ne sono altri 100 modi di dire. Pare che adesso, se l’alunno è assente, si avverta subito i genitori con un sms. Questa cosa non è bella, è da spioni! Rivendico il diritto sacrosanto di almeno quattro forche in un anno! La forca ti forma, è un momento catartico, di puerile rivoluzione ma sempre di rivoluzione si tratta", scrive l'attore e regista toscano su Facebook, in una specie di 'ode alla forza'.

 

"Io arrivavo davanti a scuola e all’improvviso, perché la vera forca non è mai programmata, sentivo le sirene di Ulisse che mi chiamavano dal Giardino di Boboli - racconta Pieraccioni - all’epoca il Guantanamo dei ripetenti. La forca doc si fa da soli. Io davanti al cancello di Periti aziendali e corrispondenti in lingue estere sentivo rimbombarmi in capo un “come hereeee” ed a tutto foho sgassavo col mio Ciao pk blu verso il mitologico Giardino".

 

"A Novembre fermi su quelle panchine ghiacce si congelava, ma c’erano i tetti di Firenze davanti che ti scaldavano. Io mi accendevo inventandomi e fantasticando sulle vite di quelli che vivevano sotto quei tetti e spesso la forca ghiaccia e in solitaria era tanto più poetica e creativa di una lezzione d’itagliano!".

 

 

 
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