Meteo, cambio di rotta: torna il freddo. Rischio gelate sulla Toscana
Temperature in picchiata dopo il caldo anomalo
sabato 03 aprile 2021 17:06
Dopo il caldo di queste settimane, siamo di fronte ad un vero cambio di rotta delle temperature, e nei prossimi giorni sembrerà di tornare in inverno, come scrive il Consorzio Lamma.
I primi segnali di questo cambiamento si avranno già a partire da oggi, sabato 3 aprile 2021, con una prima perturbazione che porterà piogge sparse sulla Toscana e sensibile calo delle temperature. Migliora domani, regalandoci una Pasqua soleggiata anche se un po' ventosa e fresca. Poi cambio della circolazione, con masse di aria artica che arriveranno alle nostre latitudini, portando le temperature in picchiata tra martedì 6 e mercoledì 7 aprile.
Si stima un calo delle temperature di 8-10 gradi. Dopo il caldo dei giorni scorsi con tante colture in stato vegetativo avanzato, i timori sono tutti rivolti alle gelate che potrebbero essere l'incubo dei prossimi giorni per il mondo agricolo e non solo.
È atteso a breve un deciso cambio della circolazione in Europa e sull’Italia: dopo settimane in cui l’anticiclone subtropicale è stato il grande protagonista sul continente, favorendo un prolungato periodo di tempo stabile ed eccezionalmente mite anche in Toscana, si prospetta per la prossima settimana un drastico cambiamento delle condizioni meteorologiche che potrebbe far ripiombare la nostra regione in pieno inverno.
I primi segnali di questo cambiamento si avranno già a partire dalla giornata di oggi, sabato 3 aprile, con una prima perturbazione che raggiunge il centro nord Italia e transita anche sulla nostra regione; si tratta di una perturbazione modesta e con caratteristiche tipicamente primaverili, che porta qualche breve temporale a carattere sparso e un significativo calo termico sulla nostra regione. Un rapido seppur temporaneo miglioramento è poi atteso già per la giornata di Pasqua, che risulterà sostanzialmente soleggiata anche se un po’ ventosa e fresca.
La settimana successiva potrebbe risultare estremamente dinamica e influenzata da una circolazione del tutto anomala per il periodo. Il rinforzo di un robusto blocco sull’Atlantico settentrionale, infatti, tenderà a favorire forti scambi Nord-Sud, quella che si chiama una decisa meridianizzazione della circolazione, con masse d’aria artica pronte a portarsi dapprima sull’Europa centrale (4-5 aprile) e successivamente anche sul Mediterraneo e sull’Italia, nelle giornate di martedì 6 e mercoledì 7 aprile, aggiunge Lamma.
La Toscana, ad oggi, dovrebbe vedere i primi effetti del peggioramento nella tarda serata di lunedì con precipitazioni sui settori di nord ovest e forti venti occidentali. Tra martedì e mercoledì ingresso dell’aria fredda accompagnata da venti settentrionali, precipitazioni sparse (nevose anche a bassa quota) e un drastico calo delle temperature. Stando alle ultime emissioni dei modelli matematici tra il 6 e l’8 aprile la nostra regione potrebbe osservare isoterme intorno ai -4/-5 °C a 1400 metri e valori di poco superiori allo zero intorno agli 800-900 metri di quota. Tutto ciò porterà in pianura un calo termico di 7-10 °C sia nei valori massimi (tra lunedì e martedì – immagine 3) che in quelli minimi (tra martedì e mercoledì).
L’elemento che desta la maggior attenzione è il rischio di gelate, che potrebbero interessare anche le zone pianeggianti nelle giornate di mercoledì, giovedì e venerdì. Gelate che arriverebbero ad uno stadio vegetativo molto avanzato per molte colture per via del caldo anomalo osservato a febbraio e a fine marzo.
Ingressi d'aria fredda tardivi sono tipici della stagione primaverile in quanto fase di transizione tra il semestre freddo e quello caldo. Tra aprile e maggio gli scambi meridiani (nord-sud) sono prevalenti e quindi ai primi flussi di calore possono corrispondere brevi ondate di freddo. Il driver principale è, come sempre, il vortice polare, che nel mese di aprile, a causa dell'aumento dell'azione solare, viene indebolito dal fenomeno noto col nome di "Final Warming", conclude Lamma. Un riscaldamento della stratosfera polare (irreversibile) che porta alla formazione di un anticiclone sul Polo Nord stratosferico. Va detto, però, che l'ondata di freddo ad oggi prospettata dai modelli è decisamente anomala e con tempi di ritorno che possiamo stimare in 20 anni (l'ultima di questa intensità risale al 2003).
(immagine di repertorio)