Scuola, rinvio didattica in presenza. Giani: 'In Toscana eravamo pronti per il 7'
Critico Nardella: 'Il tira e molla sulle date è avvilente. Siamo all'improvvisazione'
martedì 05 gennaio 2021 12:13
"In Toscana, come preannunciato, eravamo pronti a riaprire le scuole già da giovedì 7 gennaio. Il Governo stanotte, ha rinviato all’11 gennaio il ritorno degli studenti delle superiori alla didattica in presenza. La Regione non può opporsi a una scelta che ricade su tutto il territorio nazionale". Sono le parole del presidente della Regione Eugenio Giani, in seguito al Nuovo decreto legge varato nella notte dal Consiglio dei Ministri, che prevede appunto la didattica in presenza per le scuole superiori non da giovedì 7 gennaio, ma da lunedì 11.
Di ieri l'annuncio che la Toscana era pronta a far tornare gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado in presenza da giovedì 7 gennaio. Per la prima settimana la didattica, riferiva ieri la Regione Toscana, sarebbe ripresa regolarmente per le secondarie di primo grado mentre sarà al 50% in aula e al 50% in dad per quelle di secondo grado.
Ma oggi la Toscana si deve allineare al Governo. "Dal 7 quindi torneranno in aula solo gli alunni di elementari e medie. Ci impegniamo per far rientrare in classe i nostri figli senza arrenderci al Covid. In Toscana, con la responsabilità di tutti, vogliamo provarci", conclude Giani.
Critico sul rinvio nazionale il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Ancora una volta la scuola resta indietro. Siamo riusciti a fare lo shopping natalizio, il cashback e le cene di Natale con i due conoscenti aggregati, ma non riusciamo a riaprire le scuole superiori per 2 milioni e mezzo di studenti”, afferma.
“Il tira e molla sulle date è avvilente, non capisco cosa cambi in 4 giorni, tra il 7 e l’11 gennaio. Avevamo tutto il tempo per organizzarci, non solo le vacanze di Natale; è dal lockdown di quasi un anno fa che dovevamo pensare alle scuole e ai trasporti - dichiara il sindaco - Nella città metropolitana di Firenze saremmo già pronti, abbiamo predisposto con prefettura e regione Toscana un piano per garantire la sicurezza degli spostamenti, oltre che della presenza in classe, tale da consentire non solo di riaprire il 7 gennaio, ma di farlo con il 75% della didattica in presenza”.
“Nella lotta contro la pandemia - continua - io sono per una linea di rigore e precauzione e rispetto le indicazioni degli esperti e le decisioni del governo, ma qui siamo all’improvvisazione. Nessuno fino ad ora ha dimostrato che il contagio avviene nelle classi, anzi, gli screening dimostrano il contrario. Allora è un problema organizzativo, e se il Paese non riesce a riaprire le scuole come potrà essere capace di distribuire decine di milioni di vaccini? A questo proposito diventa ancora più importante garantire in tempi rapidi la vaccinazione di studenti e insegnanti perché è evidente che non si può continuare a sacrificare sempre e comunque il mondo della scuola”.