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Chiusura alle 18. Parla Leonardo del Ristorante Aloisius: 'Situazione molto delicata. Ci sono stati chiesti adeguamenti anche dispendiosi'

L'intervista a Leonardo, proprietario del ristorante e pizzeria Aloisius

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sabato 31 ottobre 2020 14:02

L'emergenza Covid nel nostro paese non si arresta ed il Governo, attraverso un nuovo Dpcm, ha previsto la chiusura al pubblico di ristoranti e bar a partire dalle ore 18.

 

E i ristoratori? Come stanno affrontando questa nuova condizione?

 

Lo abbiamo chiesto a Leonardo, proprietario del ristorante e pizzeria Aloisius, locale in via Pistoiese a Firenze.


 

E' arrivata da poco la notizia del nuovo Dpcm del Governo che prevede la chiusura al pubblico dalle ore 18. Come pensi di affrontare questa nuova condizione?

La situazione del nostro settore è molto delicata ormai da diversi mesi. Eravamo riusciti ultimamente a far riprendere un po’ il lavoro e, anche se in modo diverso, avevamo acquisito delle abitudini che ci facevano sembrare il tutto abbastanza normale. Ovviamente adesso dovremo riorganizzarci e rimetterci in gioco nuovamente con asporto e domicilio, cercando di fare il meglio, per noi e per i nostri dipendenti.


 

Dall'inizio di questa pandemia ci sono state varie tappe e cambiamenti. Come vi siete adeguati dal lockdown, alla riapertura fino ad oggi?

Dalla fine del primo lockdown fino alla riapertura ci sono stati richiesti molti cambiamenti e ci sono state imposte regole e adeguamenti anche dispendiosi a livello economico. Ci siamo dovuti aggiornare giorno dopo giorno perché le regole cambiavano in continuazione ma purtroppo sembra che tutto questo non sia stato sufficiente a scongiurare una nuova chiusura.


 

Com'è la situazione attuale nel tuo ristorante? Vi organizzerete per asporto e delivery?
Io personalmente, come nella prima fase di lockdown, ho cercato di portare sempre avanti il lavoro con il servizio a domicilio e in questo momento anche con l’asporto.


 

Quante persone lavorano nel tuo locale?
Nel mio locale lavorano 12 persone. Un problema grande di queste limitazioni di orario e della mancanza di lavoro è che non mi permettono di far lavorare tutti i miei dipendenti e quindi la metà è purtroppo in cassa integrazione.

 

I clienti come vedi stanno vivendo questa situazione?
Nella prima fase del lockdown, quando era consentito il servizio di consegna a domicilio, i clienti ci hanno sostenuto con grande entusiasmo. Per fortuna, almeno per adesso, ci permettono di proseguire il servizio di pranzo e bar fino alle 18 anche se ovviamente l’affluenza è molto minore.

 
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