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Dl Semplificazione, approvati emendamenti per stadio e aeroporto di Firenze

Franchi e Peretola, novità in arrivo. Nardella: 'Grande giorno per Firenze'

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mercoledì 02 settembre 2020 17:57

Sono stati approvati nella notte in Senato alcuni emendamenti al dl semplificazione, che riguardano in particolare anche Firenze. Nello specifico, attesissimo e ad alto coinvolgimento politico quello sul cosiddetto 'sbloccastadi', che potrà consentire di restaurare e riqualificare il Franchi senza il veto della Soprintendenza. Ma anche sull'ampliamento dell'aeroporto di Peretola, secondo i senatori fiorentini, potranno arrivare ora novità rilevanti.

 

"Bene l’approvazione nel dl semplificazione di due emendamenti molto importanti: avanti con il nuovo stadio Franchi e con la nuova pista dell'aeroporto di Peretola. Grazie ai parlamentari per aver contribuito a questo grande lavoro, è un grande giorno questo per Firenze", ha commentato sui social il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

 

Proprio da Firenze sono partiti gli emendamenti poi approvati in commissione. Alla vigilia del voto, Matteo Renzi di Italia Viva e la senatrice Caterina Biti del Pd avevano trovato un punto d'incontro sul testo, con le votazioni favorevoli anche della destra.

 

"Stanotte abbiamo portato a casa molti emendamenti importanti, tra i quali uno a prima firma mia sulla possibilità di bypassare le sovrintendenze per gli stadi", ha commentato Matteo Renzi. "Il fatto che anche altri partiti di maggioranza e opposizione abbiano firmato l’emendamento e votato dà il senso di una grande vittoria collettiva: lo sport è anche lavoro, lo sport è anche cantiere, lo sport è anche investimento. Questo emendamento vale per tutti gli impianti e naturalmente anche per lo Stadio Franchi di Firenze. Per la Toscana, un’altra buona notizia è lo sblocco del progetto aeroportuale di Peretola, finalmente. Stadio e Aeroporto: una bella doppietta per la mia città, ma non basta. Occorre sbloccare le opere pubbliche e private ovunque".

 

"Le buone idee della Lega riescono, a volte, a fare breccia nella maggioranza. Stanotte è stata la volta del ‘Sbloccastadi’. Siamo felici per l’approvazione del nostro emendamento. Con il decreto semplificazioni saranno quindi sbloccate risorse per la riqualificazione degli stadi. L’emendamento semplifica anche le procedure per gli impianti vincolati dalle soprintendenze che devono essere riqualificati, come quello di Firenze. Nota negativa il dissenso dei 5 Stelle. Per lo sport più amato dagli italiani l’unanimità sarebbe stata un bel segnale, invece la maggioranza anche su questo si è divisa”. Così commenta la senatrice leghista Simona Pergreffi firmataria insieme ai colleghi Campari, Corti, Rufa, Augussori, Calderoli, Grassi, Pirovano, Riccardi, Briziarelli, Arrigoni, Nisini e Vescovi di un emendamento ‘sbloccastadi’.

 

Questo invece il commento della Parlamentare Rosa Maria Di Giorgi, membro dell’Ufficio di Presidenza del Pd alla Camera dei Deputati e della Commissione Cultura e Sport della Camera: “Una buona notizia per gli stadi vincolati. Con l’accordo raggiunto fra Pd e Italiaviva sull’emendamento, presentato al Senato, che vede come primi firmatari la senatrice Biti del Pd e il senatore Matteo Renzi di Italia Viva, si pongono le premesse per poter intervenire in modo più agevole per lavori di ristrutturazione sugli stadi vincolati in Italia. Sono contenta di aver combattuto questa battaglia, iniziata con il collega Lepri, mesi fa, attraverso la presentazione di una mia proposta di legge alla Camera, firmata poi da oltre 40 deputati del Pd, e successivamente integrata e trasformata in emendamento al decreto Semplificazione dalla collega Biti (Pd) al Senato e dall’ex ministro allo sport Luca Lotti. Per Firenze significa non abbandonare lo stadio Franchi a un destino di degrado dopo la parentesi della gara voluta dalle amministrazioni cittadine per collocare l’impianto nell’area Mercafir (gara andata deserta). Felice che anche Renzi, ex sindaco di Firenze, riformulando un suo emendamento, sia accanto al Pd in questa importante scelta su cui da mesi il nostro partito sta lavorando. Nessun consumo di suolo, rispetto per il bene culturale su cui si interviene, salvaguardandone le parti identitarie secondo il parere delle Soprintendenze, e opportunità per le società sportive di poter intervenire creando spazi commerciali che rendano possibile la sostenibilità degli impianti stessi. Sarà possibile finalmente ristrutturare gli stadi storici, mantenendone l’identità storico-artistica e salvaguardandone la funzione primaria che è quella del gioco del calcio”.

 

Ecco il testo che in particolare riguarda lo 'sbloccastadi':

"8-bis. All'articolo 62 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti commi:

«1-bis. Al fine di prevenire il consumo di suolo e di rendere maggiormente efficienti gli impianti sportivi destinati ad accogliere competizioni agonistiche di livello professionistico, nonché allo scopo di garantire l’adeguamento di tali impianti agli standard internazionali di sicurezza, salute e incolumità pubbliche, il soggetto che intenda realizzare gli interventi di cui al comma precedente può procedere anche in deroga agli artt. 10, 12, 136 e 140 del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, e alle eventuali dichiarazioni di interesse culturale o pubblico già adottate, nel rispetto dei soli specifici elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria a fini testimoniali la conservazione o la riproduzione anche in forme e dimensioni diverse da quella originaria. L’individuazione di tali elementi, qualora presenti, è rimessa al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, il quale ne indica modalità e forme di conservazione, anche distaccata dal nuovo impianto sportivo, mediante interventi di ristrutturazione o sostituzione edilizia volti alla migliore fruibilità dell’impianto medesimo. Il provvedimento di cui al periodo precedente è adottato entro il termine di novanta giorni dalla richiesta del proprietario o del concessionario dell’impianto sportivo, prorogabile una sola volta di ulteriori trenta giorni per la richiesta di documenti che non siano già in possesso della Sovrintendenza territorialmente competente e necessari all’istruttoria. Decorso tale termine senza che il Ministero abbia completato la verifica, il vincolo di tutela artistica, storica e culturale ricadente sull’impianto sportivo viene meno e cessano gli effetti delle dichiarazioni di interesse culturale eventualmente già adottate.

 

1-ter. Nell’adozione del provvedimento di cui al comma precedente, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali tiene conto che l’esigenza di preservare il valore testimoniale dell’impianto è recessiva rispetto all’esigenza di garantire la funzionalità dell’impianto medesimo ai fini della sicurezza, della salute e della incolumità pubbliche, nonché dell’adeguamento agli standard internazionali e della sostenibilità economico – finanziaria dell’impianto. La predetta esigenza prevalente rileva anche ai fini delle valutazioni di impatto ambientale e di compatibilità paesaggistica dell'intervento.»

 

 
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