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Casco anticaduta capelli per chemioterapia, in un anno a Empoli oltre 150 trattamenti effettuati

Dottor Milandri: 'Può aiutare molte donne ad affrontare il difficile percorso dei trattamenti chemioterapici'

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lunedì 17 agosto 2020 11:54

Da poco più di un anno è disponibile, presso il Day Hospital Oncologico dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli, il dispositivo “scalp-cooler”, un casco refrigerante che aiuta a prevenire o ridurre il rischio di alopecia, quindi perdita dei capelli, nelle donne che si sottopongono a chemioterapia.


L’apparecchio è stato donato al Centro Donna dall’Associazione Astro, che da anni sostiene l’Ospedale San Giuseppe con iniziative benefiche. All’interno del Centro Donna si configura la Breast Unit, un gruppo di specialisti, tra cui oncologo, chirurgo, senologo, radiologo, radioterapista, genetista, psiconcologa e anatomo patologo che garantisce alle donne un percorso completo di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie oncologiche. Il dispositivo “scalp-cooler”, è un supporto ulteriore al percorso multidisciplinare. 


Nel 2019, a partire dalla fase di avvio avvenuta a primavera inoltrata, presso il Day Hospital di Empoli 17 donne hanno utilizzato lo scalp-cooler, 8 di queste hanno terminato o stanno terminando il trattamento con buoni risultati, che si traducono nel mantenimento o nel lieve diradamento dei capelli, fa sapere l'Ausl Toscana Centro. Quest’anno, fino allo scorso mese, sono state già trattate 13 donne. I risultati sono in corso di valutazione.

 

Il personale infermieristico comunica tutte le informazioni necessarie  e i consigli utili affinché lo scalp-cooler possa essere utilizzato nel migliore dei modi. A fronte di un beneficio atteso in circa la metà dei casi potrebbero presentarsi alcuni effetti collaterali quali, ad esempio, cefalea o percezione di raffreddamento diffuso, per la gestione di quali diventa fondamentale il supporto e l’assistenza del personale infermieristico dedicato.


Il dispositivo è costituito da un sistema refrigerante collegato ad una cuffia in silicone che, applicata al cuoio capelluto, permette di abbassarne la temperatura in maniera costante. Questo fa si che vi sia un minor danno, dovuto alla chemioterapia al follicolo pilifero e, di conseguenza, si riduca il rischio di caduta. La refrigerazione del cuoio capelluto inizia 30 minuti prima della somministrazione della chemioterapia e può protrarsi, in base alla terapia antiblastica prescritta, fino a 90 minuti dal termine dell’infusione.


“Questo dispositivo può aiutare molte donne ad affrontare il difficile percorso dei trattamenti chemioterapici – ha affermato il dottor Milandri, direttore del Day Hospital Oncologico - dal momento che prevenire o ridurre la perdita dei capelli può giocare un ruolo nel potenziare l’autostima e il comportamento positivo, ritenuti di grande auto nella lotta contro il cancro”.


Nell’Ausl Toscana Centro sono presenti altri due macchinari presso la Breast Unit dell’Ospedale S.M. Annunziata di Firenze ed uno presso il reparto di Oncologia a Prato.
 

 

Immagine di repertorio

 
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