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Conte in Senato: 'Lavoriamo ad allentamento del regime attuale. Motori del Paese devono riavviarsi'

In arrivo altri 50 miliari per il sostegno all'economia

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martedì 21 aprile 2020 18:16

Un piano in cinque punti per la risposta sanitaria, la cosiddetta Fase due e nuovi sostegni all'economia, sono alcuni degli argomenti toccati da Conte in Senato. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha infatti tenuto al Senato una informativa sulle recenti iniziative del Governo per fronteggiare l'emergenza Covid-19.

 

"Sotto il profilo della risposta sanitaria all’emergenza, il Governo ha elaborato, in queste ultime settimane in particolare, una strategia e su questa vi informiamo, che possiamo sintetizzare in cinque punti: 1 - mantenere e far rispettare, a tutti i livelli, le misure per il distanziamento sociale e promuovere l’utilizzo diffuso dei dispositivi di protezione individuale, fino a quando non saranno disponibili una specifica terapia e un vaccino; 2- rafforzare le reti sanitarie del territorio come arma principale per combattere il virus. A questo riguardo, il Governo si sta adoperando perché siano rafforzati tutti i servizi di prevenzione e sta sollecitando una rinnovata integrazione tra le politiche sanitarie e quelle sociali, con particolare attenzione a case di cura e residenze sanitarie assistenziali, ove si è verificata, purtroppo, un’esplosione incontrollata dei contagi, specialmente in alcune aree del Paese. 3 - intensificare, in tutto il territorio, la presenza di “Covid hospital” come strumento fondamentale della gestione ospedaliera dei pazienti. La presenza di strutture dedicate esclusivamente al Covid-19 riduce notevolmente il rischio di contagio per gli operatori sanitari ma anche per i pazienti che sono ricoverati per altre malattie. 4 - uso corretto dei test, sia di quelli molecolari (banalmente tampone), che oggi sono l’unico strumento certo di identificazione del virus, sia di quelli sierologici (ad esempio l’analisi del sangue), utile strumento di indagine e conoscenza epidemiologica, anche al fine di predisporre un piano nazionale che potrà fotografare efficacemente lo stato epidemiologico del nostro Paese. Al riguardo, il 17 aprile è stata indetta dal Commissario Arcuri, su richiesta del Ministero della salute, una gara in procedura semplificata e di massima urgenza per la fornitura di kit reagenti e consumabili per l’effettuazione di 150.000 test finalizzati ad un’indagine campione sulla diffusione dell’infezione nella popolazione italiana, con possibile successiva estensione per l’effettuazione di ulteriori 150.000 test. La gara pubblica si concluderà in tempi strettissimi (entro il 29 aprile ci sarà ragionevolmente la sottoscrizione del contratto), all’esito di una procedura trasparente e rigorosa. 5 - rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti (ormai l’espressione è di uso comune, contact tracing) e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’immediatezza nella individuazione dei contatti stretti dei casi positivi e il loro conseguente isolamento sono cruciali per evitare che singoli contagiati possano determinare nuovi focolai. Per questo, un’adeguata applicazione informativa direttamente disponibile su smartphone è uno strumento essenziale per accelerare questo processo".

 

Sull'argomento App, Conte specifica: "Attenzione però questa applicazione, lo dico chiaramente, sarà offerta su base volontaria e non su base obbligatoria e faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazione nei movimenti o altri pregiudizi. Un team composto dal Ministero dell’Innovazione, dal Ministero della Salute e da esperti in sicurezza cibernetica sta affiancando il Commissario Arcuri al fine di implementare questa applicazione nel migliore dei modi e con le più elevate garanzie. Ho dato indicazioni affinché i capigruppo, di maggioranza ma anche di minoranza, siano costantemente informati su questo processo applicativo. Io stesso mi riservo, in una fase più avanzata, di riferire puntualmente alle Camere sui dettagli di questa applicazione, nella consapevolezza che il coinvolgimento del Parlamento deve essere pieno e stringente, essendo coinvolti diritti costituzionali fondamentali, penso alla dignità della persona, penso al diritto alla riservatezza e all’identità personale, come pure la tutela della salute pubblica e, non ultima, l’esigenza di proteggere un asset informativo di primaria importanza nella logica degli interessi strategici nazionali".

 

Per quanto concerne la distribuzione di dispositivi sanitari e di protezione personale, "comunico che, tramite il sistema “ADA - Analisi Distribuzione Aiuti”, aggiornato in tempo reale, sono disponibili sui vari siti ufficiali del Governo  informazioni puntuali su dispositivi, apparecchiature e distribuzione che ogni giorno il Commissario Arcuri invia alle Regioni e alla Province autonome per fronteggiare l’emergenza. Vi fornisco solo qualche dato riassuntivo per comprendere lo sforzo compiuto in un periodo in cui vi è una forsennata competizione di buona parte dei Paesi ad accaparrarsi questi materiali. Al 19 aprile risultano distribuiti alle Regioni dalla Protezione civile: circa 3.900 ventilatori per le terapie, 105 mila tubi endotracheali, 117 milioni di mascherine di varie tipologie".

 

Sulle misure restrittive: "Con riguardo, invece, alle più generali misure contenitive adottate dal Governo fin dall’inizio dell’emergenza e sulle quali ho riferito diffusamente nell’informativa precedente, che risale al 25 marzo scorso, ricordo che in queste ultime settimane sono stati adottati due ulteriori decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, entrambi volti sostanzialmente a prorogare il regime restrittivo già in vigore. Con il dPCM del 1° aprile è stata prorogata, fino al 13 aprile 2020, l’efficacia delle disposizioni dei decreti del Presidente del Consiglio dell’8, del 9, dell’11 e del 22 marzo, nonché l’efficacia delle disposizioni previste in varie ordinanze ministeriali.

Si tratta, come è noto, delle misure riguardanti il distanziamento sociale, il divieto di spostamenti (salvo comprovate esigenze), la chiusura delle scuole e di altri luoghi di aggregazione, la sospensione delle attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle che erogano servizi di pubblica utilità o servizi pubblici essenziali. Successivamente, il 10 aprile, quelle stesse misure, sempre con dPCM, sono state prorogate, quindi veniamo al sistema di disciplina vigente, sino al 3 maggio. La decisione di prorogare ulteriormente quello che è comunemente omai denominato come lockdown è stata assunta alla luce dei dati epidemiologici delle ultime settimane, con particolare riguardo all’andamento dei contagi. Questi dati hanno confermato l’efficacia delle misure di contenimento adottate ma contestualmente hanno suggerito l’esigenza di perseguire, con immutato rigore, lungo il percorso intrapreso, affinché i risultati conseguiti non andassero perduti".
 

Una nuova fase. "Si prospetta, adesso, davanti a noi, una fase, molto complessa. Dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni che riguardano le attività produttive e commerciali, dobbiamo fare il possibile evidentemente per preservare l’integrità, l’efficienza del nostro tessuto produttivo. I motori del Paese devono riavviarsi. Ma questo riavvio deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato, articolato, che comporti una revisione dei modelli organizzativi di lavoro, delle modalità del trasporto pubblico ma anche privato e di tutte le attività connesse. Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche. Non mi sfugge, non ci sfugge a tutti la difficoltà, per i cittadini, di continuare a osservare regole fortemente limitative della loro libertà di movimento, che hanno implicato una profonda modifica delle nostre abitudini di vita. Il ritorno alla normalità, seppure con la gradualità necessaria, è un’aspirazione comprensibile di tutti".


"Tutte queste esigenze mi vengono rappresentate dai medesimi cittadini, ma mi vengono sollecitate anche da molti di voi, parlamentari che – nel momento in cui vi fate interpreti delle istanze provenienti dai territori, dai diversi mondi - mi avete scritto, sollecitando soluzioni rapide, soluzioni sostenibili. E vi ringrazio di questo. Anche per questo reputo doveroso informare il Parlamento circa la strategia che il Governo sta elaborando, proprio in questi giorni, allo scopo di procedere a un progressivo ma ordinato allentamento delle misure. Per questa finalità, con specifico dPCM, sempre il 10 aprile, ho istituito un Comitato di esperti in materia economica e sociale, con il compito di elaborare proposte utili per orientare il Governo nelle decisioni che dovrà assumere al riguardo. Questo Comitato di esperti sta agendo di concerto con il Comitato tecnico-scientifico, affinché le strategie individuate per la ripartenza economica si basino su imprescindibili precondizioni di sicurezza".


Piano di aperture omogeneo sul piano nazionale: "Con l’ausilio di questi esperti stiamo elaborando un programma di progressive aperture che sia omogeneo su base nazionale, e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo però sotto controllo la curva del contagio, questo è molto importante, dobbiamo tenere sotto controllo la curva del contagio in modo da intervenire, se è del caso anche successivamente, laddove questa si rinnalzi oltre una certa soglia. Soglia che non pensiamo debba essere formulata in termini meramente astratti, ma che vogliamo commisurata alla specifica recettività delle strutture ospedaliere dell’area di riferimento. Ovviamente per poter riprendere in sicurezza le attività economiche, dovrà essere garantito il rispetto dei protocolli, a partire da quello firmato il 14 marzo scorso con i sindacati e le categorie produttive e successivamente aggiornato. Una volta completato questo programma lo discuteremo con tutti i soggetti coinvolti (quindi anche enti territoriali, organizzazioni datoriali, sindacati), al fine di acquisire le valutazioni e di condividerlo con tutti i soggetti interessati. Si tratta - lo ripeto - di uno dei passaggi più sensibili e più complessi".


"Siamo consapevoli, infatti, che un’imprudenza commessa in questa fase, un’avventatezza in questa fase, dettata semmai dalla legittima aspettativa di ripartire, può - in un momento in cui ancora non è esaurita, ma solo contenuta, la carica del contagio – compromettere tutti i sacrifici che, con responsabilità e disciplina, i cittadini hanno dovuto affrontare sin qui".


Sostegno all’economia. "Questa emergenza sta incidendo sulle fasce più fragili della popolazione e rischia di creare nuove povertà. Quindi non possiamo ignorare questo fenomeno che rischia di lacerare un tessuto sociale già provato. Abbiamo compiuto alcuni primi passi per venire incontro alle urgenze dei cittadini che versano in condizioni di maggiore difficoltà. Il Governo però è consapevole che questi interventi non sono sufficienti e occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese, prolungato nel tempo ancora più incisivo. La recessione indotta dalle necessarie misure di contenimento del virus, infatti, avrà un impatto profondo e persistente sull’intera economia. Le recenti previsioni del Fondo monetario internazionale stimano una caduta del prodotto interno lordo del 9,1% per il 2020, a cui seguirebbe poi una crescita del 4,8% nel 2021. Ecco, di fronte a questo quadro dobbiamo potenziare ulteriormente la nostra risposta di politica economica".

 

"Per tale ragione, in aggiunta ai 25 miliardi di euro già stanziati con il cosiddetto decreto-legge “Cura Italia”, il Governo invierà a brevissimo al Parlamento un’ulteriore Relazione, contenente una richiesta di scostamento dagli obiettivi di bilancio precedenti per il 2020, pari a una cifra ben superiore a quella stanziata a marzo. Una cifra davvero consistente, non inferiore a 50 miliardi di euro, che si aggiungeranno ai 25 miliardi già stanziati per un intervento complessivo non inferiore a 75 miliardi. Questo ulteriore ricorso al disavanzo servirà a finanziare varie misure destinate, tra le altre: al rafforzamento del personale sanitario, della protezione civile e delle forze di sicurezza; alla proroga e al rafforzamento degli ammortizzatori sociali, in particolare la cassa integrazione e indennizzi per gli autonomi e le partite IVA; al sostegno di coloro che non sono coperti da cassa integrazione; a misure di sostegno alle piccole e medie imprese; a fondi aggiuntivi per Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni; agli interventi di sostegno dei settori particolarmente colpiti dalle misure di contenimento del virus".

 

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