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Pontassieve, arrestato un 'topo d'appartamento': il complice scappa gettandosi nel fiume

Le ricerche del complice con i sommozzatori

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giovedì 05 marzo 2020 16:56

E' stato arrestato ieri sera, mercoledì 5 marzo 2020, un 20enne albanese, incensurato, per furto in abitazione in concorso, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. E' successo a Pontassieve, dove una pattuglia dei Carabinieri, nel corso di un servizio di appostamento per contrastare i reati predatori, ha intercettato due giovani a piedi che, prima di salire su un'auto parcheggiata nei pressi della Stazione, per sottrarsi al controllo hanno iniziato a scappare in diverse direzioni.

 

La ricerca sul territorio, con l'ausilio di altri 3 equipaggi dei Carabinieri, ha portato dopo un'ora l'avvistamento di uno dei fuggitivi presso la stazione, ma scappando l'uomo si è lanciato nel fiume Sieve, sparendo dopo pochi istanti alla vista dei militari. Le ricerche nel fiume sono continuate con l'intervento dei Vigili del Fuoco, senza esito.

 

L'altro fuggitivo, invece, è stato rintracciato su un viadotto che aveva preso per arrivare a Pontassieve: dopo una breve colluttazione l'uomo è stato immobilizzato. Le successive perquisizioni personale, veicolare e domiciliare, estesa alla camera di un albergo occupata dal giovane a Firenze, hanno consentito di ritrovargli addosso un anello e una catenina asportate nel tardo pomeriggio da un’abitazione di Montebonello; nella stanza portafogli, occhiali griffati ed alcuni orologi, due dei quali subito ricondotti ad un furto avvenuto sempre a Rufina la sera del 29 febbraio; nella macchina numerose paia di guanti in lattice, evidentemente usati durante il compimento dei reati per non lasciare impronte. Così riferiscono i Carabinieri in una nota.

 

Per il 20enne è scattata anche la denuncia per ricettazione: oggi il rito direttissimo dopo essere stato trattenuto nella notte dai Carabinieri. Proseguono intanto le ricerche dell'altro complice, anche con i sommozzatori, così come le indagini dei Carabinieri per risalire alla provenienza degli altri oggetti sequestrati: "I primi riscontri acquisiti lasciano pensare che i due facessero parte di una batteria che aveva colpito già in zona lo scorso fine settimana", conclude l'Arma.

 

(immagine di repertorio)

 

 
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