Meyer, super-intervento per ricostruire l’intestino a una 13enne brasiliana
Operazione condotta dalla nuova Unità di Ricostruzione Intestinale dell'ospedale pediatrico fiorentino
mercoledì 01 agosto 2018 09:55
Sei ore di intervento e più di 3mila punti di sutura per la ricostruzione dell’intestino di una bambina brasiliana. È stato un super-intervento quello eseguito dall’Unità di Ricostruzione Intestinale dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Il professor Antonino Morabito e il suo team hanno condotto un intervento chirurgico eccezionale, durato oltre 6 ore, per ricostruire l’intestino dalla 13enne arrivata dal Brasile. La bambina, a causa di una malattia congenita, aveva la sindrome dell’intestino corto, rende noto il Meyer in un comunicato: aveva perso completamente la peristalsi, ovvero la motilità, e si era dilatato tantissimo con il risultato che qualsiasi cosa mangiasse finiva per “stagnare”, fermentando, con gravi conseguenze e il rischio di complicanze gravi.
Il team dell’Unità di Ricostruzione Intestinale con questa delicatissima operazione ha ricostruito l’intestino della piccola, restituendogli le due caratteristiche che lo fanno funzionare bene: un diametro adeguato e una motilità normale. Per arrivare a questo il team ha dovuto rimuovere un segmento di intestino precedentemente trattato ed eliminare grappette metalliche risalenti a precedenti interventi. Hanno poi “disteso” l’intestino recuperando in lunghezza e riportandone il diametro a una dimensione normale, tra i 2 e i 3.5 cm, mentre prima era arrivato a 8. Tale ricostruzione chirurgica è stata eseguita utilizzando la “Spiral Intestinal Lengthening and Tailoring”, tecnica di alta specializzazione in ambito ricostruttivo intestinale.
“Per noi è un onore aver portato questa specialità al Meyer, che adesso è l’unico centro europeo per la cura di questa patologia e che colloca il nostro ospedale al livello dei più importanti centri mondiali – ha dichiarato il professor Morabito – Abbiamo avviato un percorso che apre interessanti prospettive terapeutiche e di ricerca, in direzione di una medicina sempre più personalizzata” .
La 13enne brasiliana, che è stata seguita da un team multidisciplinare composto da chirurghi, anestesisti, gastroenterologi, dietiste, pediatri e psicologhe del Meyer, ora è stata dimessa ed è ospitata dalla rete di accoglienza riservata ai piccoli pazienti dell’ospedale, in uno degli appartamenti messi a disposizione dalla Fondazione Bacciotti.