Firenze, Davide 'Boosta' Dileo in concerto: il Co-fondatore dei Subsonica in Sala Vanni con Soloist
Soloist, il suo nuovo progetto in solo, uscito ad aprile 2025
sabato 03 maggio 2025 17:13
Davide “Boosta” Dileo presenta in concerto Soloist, il suo nuovo progetto in solo, uscito ad aprile 2025 per Sony Music. Appuntamento mercoledì 7 maggio nella Sala Vanni di Firenze (inizio concerto ore 21:15 – ticket 18 € + d.p. / 25 € alla porta se disponibile).
Il concerto è presentato da Musicus Concentus con TEMA e Ventidieci ed è inserito nel cartellone di Tradizione in Movimento 2025. La Fondazione CR Firenze è Main Supporter dei concerti in Sala Vanni della stagione inverno/primavera 2025 del Musicus Concentus. Le attività dell’Associazione Musicus Concentus beneficiano del contributo del Ministero della Cultura, della Regione Toscana, del Comune di Firenze e della Città Metropolitana di Firenze.
Soloist, nomen omen, non è solo il nome del concerto, ma anche il titolo del suo nuovo album uscito nell'aprile 2025. Terminato a fine marzo il tour dei Subsonica, Boosta si presenta nuovamente al pubblico in una chiave più intima e personale.
La sua carriera solista lo ha portato a sviluppare un’identità musicale, in bilico tra il lirismo del pianoforte e le infinite possibilità offerte dalla tecnologia. Proseguendo un percorso iniziato con Facile (2020) e le Post Piano Session (2022), con Soloist, Davide “Boosta” Dileo torna a esplorare e celebrare il pianoforte come protagonista assoluto, declinandolo in tre distinti "abiti" sonori che raccontano altrettanti mondi emotivi e stilistici.
Il primo abito: lo specchio. Nel suo stato più puro, il pianoforte si presenta nudo, essenziale, senza filtri. Il suono diretto e intimo, come riflesso di un dialogo interiore, restituisce una dimensione contemplativa, dove ogni nota è spazio e respiro.
Il secondo abito: la manipolazione elettronica. Attraverso l’uso dell’elettronica, il pianoforte si trasforma, perdendo i confini tradizionali dello strumento e aprendo a paesaggi sonori più complessi. Le manipolazioni sonore non distolgono l’attenzione dal pianoforte, ma lo reimmaginano, tracciando percorsi inesplorati e spingendo l’ascoltatore verso nuove frontiere di percezione.
Il terzo abito: quattro suite ambientali. In queste composizioni, il pianoforte dialoga con tessiture sonore che richiamano le atmosfere di Brian Eno e Harold Budd, filtrate attraverso una sensibilità contemporanea. Qui il suono diventa paesaggio emozionale: un viaggio intimo, capace di evocare immagini interiori più che visive, con una sottile componente narrativa che si snoda tra le note.