Immobili sotto sequestro a Firenze e Prato, ma è un pesce d'aprile
I cartelli apparsi nella notte
sabato 01 aprile 2017 13:24
Pesce d'aprile per le strade di Firenze e Prato.
Sui social network stamani sono apparse foto di persone preoccupate e divertite da alcuni cartelli comparse per le vie delle due città. Si tratta di due fantomatici avvisi di sequestro dell'immobile.
“Uno scherzo di pessimo gusto. Nessun sequestro né tantomeno nessun obbligo di accoglienza per i richiedenti asilo”. L’assessore alla sicurezza urbana e Polizia Municipale Federico Gianassi liquida così il cartello che questa mattina è stato trovato affisso a un complesso immobiliare in via del Ponte di Mezzo. Si tratta di un falso avviso di sequestro preventivo, una sorta di requisizione, del palazzo da parte del Comune di Firenze e della “Pulizia” Municipale sulla base di una fantomatica “circolare comunale” dell’Amministrazione di Lampedusa sul “ricollocamento dei profughi come Direttiva Europea 6969 del 31/03/2017 in vigore dal 01/04/2017”. Una disposizione che di fatto consisterebbe nella requisizione dell’immobile con l’intimazione al proprietario di trovare e individuare “almeno un locale nella magione atto ad ospitare numero 2 rifugiati politici provenienti dall’Africa Settentrionale e metta a loro disposizione l’uso esclusivo di bagno e cucina”. E ancora “in alternativa per il dissequestro dell’immobile è ammesso il pagamento in misura ridotta di sanzione pecuniaria pari a € 516 che confluiscano nel Fondo Europeo per i rifugiati politici”. Sanzione che raddoppia nel caso in cui il pagamento venga effettuato oltre le 24 ore successive “come citato dal nuovo regolamento nazionale del 30/02/2017 governo Gentilone”. A chiudere il cartello l’indicazione di chi ha stampato il cartello: “Tipografia Da què Grulli sempre più Grulli”.
“Si tratta di un gesto irresponsabile verso anziani e cittadini che possono fraintendere e non notare i piccoli dettagli rivelatori del fatto che è uno scherzo da 1° di aprile – continua l’assessore Gianassi –. Faremo verifiche per individuare i responsabili”.
Foto tratte dal gruppo "Traffico Firenze"