Bill Viola, la videoarte che parla con il Rinascimento nella nuova mostra di Palazzo Strozzi
"Bill Viola. Rinascimento elettronico" sarà a Firenze dal 10 marzo al 23 luglio
mercoledì 08 marzo 2017 17:59
Il linguaggio di Bill Viola è sbarcato a Firenze. E' al maestro della videoarte che Palazzo Strozzi ha deciso di dedicare la nuova esposizione, che segue il successo della mostra su Ai Weiwei.
Per quattro mesi, dal 10 marzo al 23 luglio, i locali di Palazzo Strozzi ospteranno Bill Viola. Rinascimento elettronico, una grande mostra che celebra il maestro della videoarte contemporanea, ripercorrendone la carriera attraverso opere della sua produzione dagli anni Settanta a oggi. Una mostra che è principalmente un dialogo. Dialogo non solo tra le opere e il pubblico, ma tra le opere stesse, tra la mostra e l'architettura del Palazzo e soprattutto tra epoche.
Con Bill Viola Palazzo Strozzi offre al pubblico di Firenze un inedito confronto tra le installazioni dell'artista americano con le opere di cinque maestri del Rinascimento, Pontormo, Masolino da Panicale, Paolo Uccello e Lukas Cranach. La rassegna, a cura di Arturo Galansino (direttore generale, Fondazione Palazzo Strozzi) e Kira Perov (direttore esecutivo, Bill Viola Studio), crea quindi uno straordinario dialogo tra antico e contemporaneo attraverso il confronto delle opere di Viola con capolavori dei maestri del passato, fonte di ispirazione per l’artista americano e ne hanno segnato l’evoluzione del linguaggio.
"Questa mostra crea un ponte tra passato e presente - afferma Arturo Galansino - con il dialogo tra le video installazione di Bill e l'arte rinascimentale. Bill Viola è legato a Firenze, qui ha vissuto negli anni Settanta e qui ha scoperto la grande arte rinascimentale, che cita nelle sue opere, facendole rivivere. Un'esposizione che mostra come l'arte fiorentina sia ancora capace di dare emozioni, soprattutto quando collabora con il contemporaneo".
La mostra, che si espande anche negli spazi della Strozzina, si apre e chiude con l'acqua, con The Crossing Fire e The Crossing Water all'inizio del percorso, e Fire Martyr e Water Martyr alla fine, e al centro risaltano le immagini della celebre Emergence.
Il legame con acqua e fuoco è stato ricordato anche da Kira Perov, moglie di Bill Viola e direttore esecutivo di Bill Viola Studio, intervenuta alla presentazione della mostra questa mattina a Firenze.
"Ringrazio Palazzo Strozzi e devo dire che l'entusiasmo di Arturo è sempre stato incredibile - afferma Perov - Ringrazio anche la Fiorentina che probabilmente ha inventato questo colore Viola. In questa mostra vedrete un'ampia gamma di tecnologia, dalle prime sperimentazioni con telecamere in bianco e nero fino alle ultime tecnologie in alta definizione. L'obiettivo di Bill per creare i suoi lavori e nel cercare di mostrarli al pubblico è quello di immergere i visitatori in un mondo interiore. Bill ha detto che la vita è composta dalla nascita e dalla morte ma tra questi due passaggi l'uomo è alla ricerca di qualcosa di molto più profondo e Bill ha utilizzato il video proprio per portare avanti questa sua ricerca, lui ha detto che l'arte rappresenta il risveglio dell'anima umana. In questa esibizione vediamo vari utilizzi delle immagini filmiche e quanto l'uomo sia transitorio su questa terra e quanto sia influenzato e colpito dalle forze della natura. È significativo che la mostra inizi e finisca con l'acqua e il fuoco".
In occasione della rassegna Palazzo Strozzi ha creato un’esclusiva collaborazione con l’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze. Grazie a un biglietto congiunto sarà possibile visitare la mostra di Palazzo Strozzi insieme al Battistero di San Giovanni e al Museo dell’Opera del Duomo. Qui saranno eccezionalmente esposti i video Observance (2002) e Acceptance (2008): due celebri opere di Bill Viola dedicate ai temi del dolore e della sofferenza, che saranno messe in dialogo con due simboli del museo fiorentino come la Maddalena penitente di Donatello e la Pietà Bandini di Michelangelo.
"Ringrazio questo luogo e chi Lo anima, perché Firenze è Firenze quando produce e genera energia e emozione come sa fare questo luogo - commenta il vicesindaco Cristina Giachi - Di Bill Viola ricordo l'Ofelia al museo Gucci e ricordo ancora l'emozione. Mi piace pensare che il maestro Viola ha potuto trarre ispirazione da Firenze perchè questa città non smette di ispirare e di suscitare pensieri nuovi, pur con un linguaggio fermo nel tempo della sua bellezza. La fragilità dell'uomo nell'opera di Bill Viola è non solo commovente ma anche ispirarne, perfettamente in linea con l'idea dell'uomo dell'Umanesimo e del Rinascimento".