I monumenti del Parco delle Cascine
Un museo a cielo aperto
sabato 04 febbraio 2017 13:47
Siamo abituati a pensare al Parco delle Cascine come un luogo dove passare piacevoli ore per camminare, stare in famiglia, praticare sport o partecipare ad eventi.
Quello che raramente notiamo è che il Parco è anche un luogo dove potersi gustare diversi “pezzi di storia” di Firenze e di arte.
Partiamo da Piazza Vittorio Emanuele, alzando lo sguardo noterete la Statua di Vittorio Emanuele II realizzata da Emilio Zocchi nel 1890. Precedentemente la statua si trovava in Piazza della Repubblica, fu spostata nel 1932 perchè i fiorentini non la amavano. La giudicavano troppo celebrativa e retorica; lo scrittore Luigi Bertelli (conosciuto come Vamba) lo apostrofò come “Emanuele a corpo sciorto”.
Alle Cascine ad ogni angolo le bellissime leonesse e le colonne di pietra serena realizzate su disegno dell’architetto Manetti nell’800 per decorare il parco e segnarne i percorsi principali. Sulla sinistra troveremo subito i Giardini della Catena, giardini realizzati nel 1871 da Attilio Pucci; qui troveremo la famosa Grotta del Frate con il laghetto annesso, da poco restaurata. La Grotta si chiama così perchè al suo interno vi era il dipinto di un eremita, già perduto nell’800. All’interno della grotta, inoltre si trova inciso sul pavimento lo Stemma dei Cavalieri Templari e una porta Alchemica o senza uscita. Imbocchiamo ora Viale degli Olmi e camminiamo tranquillamente, godendoci la natura e la bellezza di questo parco che deve la sua bellezza a molte famiglie: i Medici, i Lorena e la sorella di Napoleone.
Sulla destra vedrete una piccola fontana triangolare, la Fontana del Narciso realizzata nel 1971 dall’architetto Giuseppe Manetti e famosa sopratutto perché, seduto su quest’opera, il poeta Percy Bishe Shelley compose la bellissima poesia “Ode al Vento dell’Ovest”.
La struttura più imponente e “misteriosa” delle Cascine è senza dubbio la piramide
In realtà non è affatto misteriosa e i richiami che la nostra testa ci suggerirà con l’antico Egitto sono totalmente errati. L’opera venne costruita nel 1796 dall’architetto Giuseppe Manetti per essere usata come ghiacciaia: al suo interno ci sono delle nicchie per la conservazione degli alimenti.
Più avanti sorge la piazza ove si trova quella che noi conosciamo come “Facoltà di Agraria”. In realtà fu fatta costruire dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena come Palazzina Reale al centro del parco; la palazzina ha avuto molteplici usi nel tempo, ma solo nel 1936 divenne sede della facoltà dell’università e accanto ad essa furono costruiti molti edifici satellite.
Qui si trova anche la Passerella dell’Isolotto, che collega il Parco con il quartiere omonimo, costruita nel 1962, ma anche il Monumento a George Washington, voluto dalla comunità americana a Firenze nel 1932; mentre dall’altro lato della piazza c’è una lapide in memoria dei combattenti alleati caduti in Europa.
E’ ora di una passeggiata nel grande prato. Subito noteremo la Fontana delle Boccacce, chiamata così per i grandi mascheroni che buttavano acqua. E’ stata restaurata da pochissimo, ma nonostante la sua bellezza, la sua funzione era di semplice abbeveratoio per le mucche che pascolavano nel parco e ancora il celeberrimo Anfiteatro delle Cornacchie ricavato da una cava di rena negli anni ’70, oggi sede di concerti e vari eventi. Accanto ad esso noteremo un casottino rosso, realizzato nell’800 come abitazione che ospitava il Corpo a guardia del Parco.
E come non citare il Tempietto dell’Indiano? ( qui la storia completa) Fu costruito nel 1870 dallo scultore Fuller in onore di Rajaram Chuttraputti , giovane principe indiano morto a Firenze durante un viaggio. Secondo la leggenda, il suo corpo è stato cremato in quel punto.