Antiche ricette fiorentine: il cibreo
Un ricetta amata da Caterina dei Medici
Il cibreo è un secondo piatto a base di carne molto antico e, spesso, dimenticato. Ce ne parla Pellegrino Artusi nel libro "L'arte di Mangiar Bene", dove lo definisce "Un intingolo semplice, ma delicato e gentile, opportuno alle signore di stomaco svogliato e ai convalescenti".
Ma cosa vuol dire Cibreo? L'origine è stata cercata a lungo e anche da molti nomi illustri. Primo fra tutti Napoleone Bonaparte che sostenne la povenienza dal latino volgare “cirbarius“, derivante da “cirbus”, rete intestinale. La teoria più accreditata, però, vuole che il nome derivi da civet, una parola francese, ovvero cipolla (nel francese antico).
INGREDIENTI:
- Fegatini, cuori, crestet e granelli di pollo
- Uno spicchio d'aglio
- Una cipolla
- Prezzemolo
-Burro quanto basta
- Salsa di pomodoro
- Acciuga sott'olio
- Due uova
- Un pizzico di farina banca 00
- Succo di limone
PREPARAZIONE:
Pulire e lavare bene i fegatini, cuori, creste e granelli di pollo e tagliateli fini.
A parte preparare un battuto con uno spicchio d'aglio, cipolla e prezzemolo; mescolarlo al burro e metterlo in una pentola per farlo colorire.
Aggiungere le creste spellate e i cuori tagliati, sale e pepe e, dopo poco, un cucchiaio di salsa di pomodoro. Aggiungere quindi i fegatini e i granelli.
In un poco del sugo disfare un'acciuga, poi unite due tuorli d'uovo sbattuti, un pizzico di farina bianca, un cucchiaino di succo di limone e acqua bollente. Versare il preparato sul cibreo, sempre mescolando.