Festa della donna, a Scandicci il Teatro Studio intitolato a Mila Pieralli
Domani, 8 marzo, la cerimonia: Mila Pieralli fu Sindaco di Scandicci dal 1980 al 1990
sabato 07 marzo 2015 10:51
Festa della donna in salsa speciale a Scandicci. L'8 marzo 2015, infatti, verrà celebrata l'intitolazione del Teatro Studio a Mila Pieralli, Sindaco di Scandicci dal 1980 al 1990 e Presidente della Provincia dal 1990 al 1995. L'evento, a partire dalle 15.30, è introdotto dal Saluto del Sindaco di Mauthausen Thomas Punkenhofer e dall’intervento del Sindaco di Scandicci Sandro Fallani, al quale seguono alle 16,30 l’inaugurazione della nuova insegna del “Teatro Studio Mila Pieralli” e la rappresentazione “L'esperienza, la cultura, la concretezza di Mila; un dialogo tra Mila Pieralli e la sua storia” interpretato da Mery Nacci e Alessandro Calonaci su un canovaccio di Giuseppe Matulli, a cura di Giancarlo Cauteruccio. Per espressa volontà della famiglia nel corso della cerimonia d’intitolazione interviene Gigi Remaschi dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia Anpi.
“Nel 1981 – raccontava Mila Pieralli – si avviò la costruzione del teatro che allora non avevamo: fu una grande battaglia contro la tesi che il Teatro era a Firenze, e che per questo Scandicci non lo doveva avere”.
Mila Pieralli è scomparsa a 81 anni l’8 dicembre 2013. Iscrittasi giovanissima al Pci, fu attivista dell’Unione donne italiane (Udi), Consigliere Comunale a Firenze dal 1966 al 1970 e per 10 anni assessore alla Pubblica istruzione della Provincia di Firenze. Dal 1995 fu Presidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Il decennio da Sindaco a Scandicci è stato fondamentale per la città, perché immediatamente successivo al boom demografico degli anni precedenti
“Il saluto del Sindaco di Mauthausen a Mila Pieralli è il riconoscimento ad una donna che da Presidente della Provincia istituì i Viaggi della Memoria per gli studenti delle scuole superiori – dice il Sindaco Sandro Fallani – lei che aveva visto il padre e lo zio uccisi da un cecchino fascista. Le intitoliamo il Teatro Studio perché da Sindaco della nostra città iniziò una battaglia per l’identità di Scandicci,‘una città moderna che non può essere concorrente a Firenze ma può essere collegata portando il contributo della modernità’ come diceva lei, e condusse questa battaglia a partire dalla cultura”.