Gionata Nencini e il suo viaggio per il mondo in moto!
Ecco l'avventura di un giovane campigiano che, a 21 anni, è partito alla scoperta del mondo
venerdì 07 novembre 2014 08:54
Senza patente internazionale, visti consolari, assicurazione medica e competenze meccaniche Gionata Nencini, classe 1983, decise di partire il 5 maggio 2005 da Campi Bisenzio per andare a girare il mondo con la sua Honda Transalp del 1987 acquistata di terza mano per 800euro.
Lui, la sua moto, pochi soldi in tasca ma tanti sogni e mete da raggiungere.
Gionata ha fatto ritorno in Italia l'8 maggio del 2013 con un bagaglio personale triplicato.
270mila i chilometri che ha percorso, 44 i paesi che ha attraversato, 6 i luoghi dove ha lavorato ( Giappone - Australia - Nuova Zelanda - Bolivia - Cina - Cile), 3 dove ha svolto volontariato (Cambogia - Indonesia - Bolivia), 2 i progetti umanitari a cui a partecipato e 3 le lingue apprese.
Ecco l'intervista a Gionata Nencini che ci ha raccontato la sua esperienza.
Perché hai preso la decisione di partire?
Dopo le scuole superiori mi sono trovato, come tutti i giovani, davanti ad una decisione: il lavoro o l'università. Io lavoro da quando avevo 15 anni quindi la mia non è stata una fuga, ho voluto solo cogliere l'attimo mosso dalla curiosità di vedere il mondo, di mettermi in gioco e di vivere un'avventura che solo a quell'età avrei potuto fare.
Ti manca qualcosa di quell'esperienza?
No, non mi manca niente per il semplice fatto che la mia esperienza non è finita. Sono sempre in viaggio. L'essere ritornato in Italia è solo una tappa, come ho fatto tante tappe nel mio percorso.
Come definiresti i paesi che hai visto?
- Affascinanti per il loro essere così diversi tra loro e dalla realtà che siamo abituati a vivere. Questo mi ha aiutato a capire tante situazioni che altrimenti non avrei compreso.
- Realtà autentiche perché non sono state filtrate da nessuno e ho potuto viverle senza pareri esterni.
- Costruttive perché adesso ho una mia visione del mondo, ho appreso tanto e tutti i paesi che ho visitato mi hanno formato culturalmente.
Quale è l'aneddoto più bello e quello più brutto della tua avventura?
Quello più bello in Bolivia quando facevo volontariato e ho contribuito, in 7 mesi, alla raccolta di 15mila dollari per costruire una casa per alcuni ragazzi di un orfanotrofio. Quello più brutto sicuramente l'incidente che ho avuto in moto che mi ha catapultato in un periodo di debolezza fisica, con la moto distrutta e la paura di non farcela a portare a termine la mia esperienza.
Cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere questo viaggio?
Questo mio grande viaggio in moto è la mia sfida personale, aver dimostrato a me stesso che ce l'ho fatta. Questo è il messaggio. Le sfide personali nella vita possono essere diverse l'importante è crederci sempre senza mollare nei momenti difficili. Ognuno di noi ha il potenziale per fare la differenza nella propria vita.
La meta più bella che hai visto?
Il Cile, la sua natura non contaminata e i suoi ghiacciai. Spazi che non siamo abituati a vedere.
Cosa fai adesso in Italia?
Adesso faccio la guida moto turistica in viaggi organizzati ed è un lavoro che mi piace e che posso fare grazie alla mia avventura e a tutto quello che ho appreso durante questi 8 anni. Molte persone si affidano a me nei loro viaggi per esplorare varie parti del mondo in moto.
Seguite Gionata e i suoi prossimi viaggi sul suo blog.