Firenze per la Palestina, nuovo presidio davanti a Palazzo Vecchio
'Scegliere da che parte stare'
mercoledì 10 dicembre 2025 13:51
Nuovo presidio programmato da Firenze per la Palestina, stavolta davanti a Palazzo Vecchio. Con l'adesione già di una ventina di associazioni e realtà fiorentine, l'appuntamento è fissato per lunedì 15 dicembre alle ore 15.
"Il piano Trump per la pace a Gaza è servito ad aprire una nuova fase del colonialismo israeliano in Palestina", scrivono i promotori. "Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco sono oltre 400 i civili uccisi dall’IDF e decine sono le nuove occupazioni dei villaggi palestinesi da parte dei coloni in Cisgiordania. Solo pochi giorni fa Ahed al-Biyouk, una bambina di tre anni, è stata uccisa con un colpo alla testa dall’esercito israeliano perché, avvicinandosi alla cosiddetta “linea gialla”, rappresentava un “pericolo imminente” per questo potente esercito".
"Il perpetrarsi del genocidio in Palestina, seppur a bassa intensità, è reso possibile dalla complicità dei governi “democratici”, come quello italiano. Invece di applicare sanzioni verso lo Stato d’Israele, come richiesto dalla normativa internazionale, mantiene con esso ogni tipo di relazione commerciale, scientifica e politica.
Nonostante la confusione alimentata ad arte dagli organi d’informazione e le bugie dei rappresentanti politici che parlano di pace ma costruiscono la guerra (nel mondo ci sono circa 42 guerre in corso che vendono coinvolti un centinaio di paesi) sono tutt’altro che cessate le manifestazioni in solidarietà alla Palestina e contro la guerra. E’ vero che il numero dei partecipanti alle manifestazioni è diminuito rispetto a quelle che ci sono state nei giorni in cui la Global Sumud Flotilla si stava avvicinando alle coste di Gaza, ma a tutt’oggi continuano i numerosi cortei nelle principali città del paese e non esiste comune e piccolo borgo dove non venga organizzata qualche assemblea per parlare di Gaza, di lotta al riarmo e di opposizione alla guerra. In questo scenario, pur volendole nascondere, anche i media sono costretti a parlare delle atrocità che quotidianamente avvengono in Palestina; la Resistenza del popolo palestinese contro occupazione e genocidio non è vinta".
Sul Comune di Firenze, gli organizzatori spiegano: "Oggi più che mai servono azioni reali, concrete, in grado di isolare Israele facendo pressione sulle amministrazioni comunali e sugli esponenti politici di entrambi gli schieramenti. Rispetto a questo il comune di Firenze non può continuare a tirarsi indietro, evitando di prendersi la responsabilità politica di scegliere da che parte stare.
C’è una proposta del consigliere d’opposizione Dmitrj Palagi, approvata dal consiglio comunale, che prevede l’interruzione dei rapporti istituzionali con Israele e la verifica di “eventuali relazioni economiche del Comune con aziende e società che hanno sede in Israele ed eventuali loro sostegni al Governo, o all’Esercito, di Israele”.
La sindaca e la Giunta, invitate ad applicare questa disposizione, non rispondono da oltre due mesi.
È necessario tornare a fare sentire la nostra voce e la nostra rabbia verso la complicità di chi continua a fare scudo ai peggiori criminali della nostra epoca, arrivando a pensare ad una legge per cui è reato criticare Israele, come i ddl Gasparri e Delrio".
In conclusione: "Pretendiamo serietà dall’Amministrazione Comunale: dichiararsi a favore della causa palestinese e dei diritti umani richiede atti concreti, non generici appelli alla pace.
Continuare a non agire contro Israele significa continuare a stare con chi colonizza, uccide, stupra, tortura, massacra, devasta, nella più completa impunità.
Per questo motivo ci rivolgiamo a tutti i cittadini, alle associazioni, ai comitati popolari, ai Partiti politici, alle organizzazioni sindacali e alla società civile invitandoli a far sentire la propria voce e a partecipare al presidio che abbiamo organizzato per lunedì 15 dicembre alle ore 15:00 in via dei Gondi (angolo Palazzo Vecchio). Ci opponiamo al concetto che Francesca Albanese sia una figura divisiva: chi lavora per il rispetto dei diritti umani è divisivo solo se si sta dalla parte di chi li viola ed esponiamo alla sindaca Sara Funaro e alla giunta Comunale i seguenti punti:
– applicazione dell’ordine del giorno Palagi sull’interruzione rapporti con Israele
– adesione alle campagne di boicottaggio BDS e rescissione degli accordi con le aziende complici di genocidio come indicate nel rapporto di Francesca Albanese
– opposizione al ddl Gasparri e Delrio e ritiro dell’adesione alla definizione IHRA da parte del comune.
- intervenire per rimuovere il console di Israele Carrai dalla Fondazione Meyer".
