Firenze Jazz Festival, presentata la nuova edizione: oltre 100 artisti coinvolti in 16 giorni di programmazione
Tra gli artisti che si esibiranno: Coca Puma, Planet Funk, Alfa Mist, Bassolino, Alabaster DePlume
giovedì 17 luglio 2025 17:30
Oltre 100 artiste e artisti coinvolti, 16 giorni di programmazione, 9 location, più di 30 appuntamenti in programma: dal 2 al 14 settembre 2025 (e in altre date “extra”) il Firenze Jazz Festival torna con una nona edizione che segna un nuovo passo avanti nel suo percorso di crescita. Sostenuto da una rete sempre più ampia di partner, il Festival punta a consolidarsi come uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno musicale italiano.
Il ritorno all’Anfiteatro delle Cascine – spazio simbolico che ha già ospitato le scorse edizioni – si accompagna a un’attenzione maggiore all’esperienza del pubblico. Il FJF alternerà nei primi giorni i suoi spazi più classici per poi aprirsi, nel cuore del programma, a percorsi di contaminazione artistica, sperimentazione e incontro.
Come ogni anno il festival ospita un artista grafico su cui verrà delineato il concept grafico della manifestazione. Quest'anno la scelta è ricaduta su PixelPancho, uno degli street artist italiani più apprezzati nel mondo. A cavallo tra gli Stati Uniti e l'Italia, la carriera internazionale di PixelPancho è caratterizzata da interventi murali monumentali e mostre in importanti gallerie e musei, come Art Basel o il MoMA di New York.
Claim del Festival quest’anno è "connected": un viaggio esperienziale che è connessione tra realtà diverse, alla ricerca di sentieri musicali che si collegano tra loro, e con la volontà di porre Firenze in risonanza con i grandi festival del mondo.
Il festival è realizzato sotto il coordinamento di Centro Spettacolo Network, con il contributo del Ministero della Cultura, del Comune di Firenze, della Città Metropolitana di Firenze e dell’Estate Fiorentina. Per la prima volta si aggiungono al progetto il Main Sponsor Consorzio Chianti Rufina e gli sponsor Volotea e hu Firenze Certosa camping in town, mentre il mobility partner at – autolinee toscane supporterà lo spostamento durante il festival, in modo etico e sostenibile, mettendo a disposizione un servizio di navette gratuite per il pubblico. Tra gli sponsor riconfermati figura Car Village, mentre tra i partner consolidati è importante ricordare la significativa partecipazione di Music Pool, Musicus Concentus ed Empoli Jazz Festival, a cui quest’anno si affianca anche Toscana Produzione Musica, oltre all’ormai storico media partner The Florentine.
A metà tra il boutique festival ed il grande evento, il FJF offre un palinsesto con due facce, come da immagine grafica: propone concerti di pregio in ville storiche, bistrot e luoghi inconsueti al pubblico più maturo e attento, sviluppando anche tre giorni di grande musica presso il main stage per coinvolgere sia gli appassionati che le nuove generazioni.
Sono già attive le prevendite del Festival. Per un periodo limitato di tempo, sono disponibili i biglietti Early Bird per il main stage, che garantiscono uno sconto del 40% rispetto al prezzo dei singoli biglietti.
Altra novità: sul palco del main stage ci sarà Marco Maccarini – volto iconico di MTV e storico conduttore del Festivalbar – autore, presentatore e speaker radiofonico, capace di raccontare la musica con la sua inconfondibile energia, competenza e passione. Ha lavorato per Rai, Mediaset, Sky, Real Time, LaEffe e numerose radio nazionali. Con il progetto #quasiquasifaccioungiro racconta l’Italia a piedi, tra sentieri e incontri sorprendenti.
Altra ospite del Festival sarà Vanessa Reidt content creator italo-canadese con base in Italia, esperta di media e comunicazione. Con il suo profilo @thetenaciousblonde racconta in modo ironico e coinvolgente la cultura italiana, tra cibo, tradizioni e vita quotidiana. Seguitissima, sul suo profilo condivide storie autentiche e immersive. Sarà “digital correspondent” del Firenze Jazz Festival, offrendo uno sguardo dietro le quinte con il suo stile brillante e personale.
Nei due stage di Villa Bardini e Anfiteatro si svolgeranno i “Wine Talk – Conversazioni attorno a un calice”, organizzati e promossi dal Consorzio Chianti Rufina. I “Wine Talk” sono piccoli convivi aperti al pubblico, con calice di vino offerto, in cui Helen Farrell di The Florentine e Francesco Sorelli di Consorzio Chianti Rufina, incontreranno personalità dello spettacolo, della cultura, dei media, per delle chiacchierate a cuore aperto su tematiche d'attualità.
"Una nona edizione che segna una decisa crescita per il Festival, che, sostenuto da una rete sempre più solida di partner, rappresenta una rassegna importante dell'Estate Fiorentina", ha detto l’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze Giovanni Bettarini. "Nei suoi 16 giorni di programmazione, questo Festival porterà grande qualità artistica nella nostra città, facendo ritorno all’Anfiteatro delle Cascine, dove la musica si unirà al piacere della condivisione grazie anche all’attenzione all’esperienza del pubblico."
"La nuova edizione del Florence Jazz Festival è ricca di proposte e ha il pregio di non guardare al passato ma di farci sentire come il jazz si è evoluto fino ai nostri giorni nelle sue diverse anime, che questa volta si coniugano anche con il vino Chianti: insomma, più di un calice di musica per assaporare musica in cornici di pregio del nostro territorio" - ha detto Claudia Sereni - Consigliera della Città Metropolitana di Firenze delegata alla Cultura.
“La presenza dei vini del Chianti Rufina a un evento così bello e sognante nella nostra città è motivo di grande orgoglio. In questi mesi difficili per tutto il comparto, credo che il vino debba riappropriarsi della propria civiltà, della bellezza che ha saputo generare nei suoi millenni di storia, delle sue raffinate forme di convivialità e delle carezzevoli occasioni di felicità che crea. Ecco: un vellutato calice di Chianti Rufina, insieme a chi si vuol bene, un concerto di musica jazz, Firenze e i suoi palazzi nelle notti di settembre, è un prendersi cura del proprio benessere e un alveo ideale per il nostro prodotto” - ha detto Francesco Sorelli, Direttore Consorzio Chianti Rufina.
“Siamo entusiasti di sostenere, per la prima volta, un evento di grande prestigio come il Firenze Jazz Festival, una rassegna che incarna appieno i valori di creatività, inclusività e connessione culturale che ci stanno a cuore – ha commentato Valeria Rebasti, International Market Director di Volotea -. Due anni fa abbiamo scelto Firenze per aprire una delle nostre basi italiane e da allora il nostro legame con il territorio si è fatto sempre più solido. La Toscana rappresenta per Volotea un’area strategica e il nostro impegno non si limita alla connettività: vogliamo contribuire attivamente anche alla vita culturale della città. Con questa sponsorizzazione, confermiamo il nostro sostegno alla cultura come volano di sviluppo sociale e turistico, in linea con la nostra missione di portare più vicino ciò che conta davvero”.
“Siamo orgogliosi di iniziare questa collaborazione con il Firenze Jazz Festival, un progetto che unisce cultura, comunità e territorio. Per noi l’autobus non è solo un mezzo di trasporto, ma uno spazio condiviso che connette persone e storie, favorisce l’accesso, in questo caso specifico, alla musica e sostiene la vitalità dei luoghi che attraversa ogni giorno. Le navette dedicate al festival rappresentano concretamente questa visione: un servizio pubblico che si mette al servizio della cultura, promuove la mobilità sostenibile e rende gli eventi che animano e coinvolgono le comunità un’esperienza collettiva e accessibile a tutti.” - ha dichiarato Tommaso Rosa, Direttore Marketing & Comunicazione at - autolinee toscane.
Il Main Stage, l’Anfiteatro delle Cascine Ernesto De Pascale
Qui svettano, in ordine alfabetico, Alabaster DePlume, Alfa Mist, Bassolino, Coca Puma, Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp e Planet Funk.
Il 12 settembre, in data unica italiana, apre la programmazione Alfa Mist, uno dei musicisti più originali e versatili della scena UK, capace di fondere jazz, hip-hop e soul con una sensibilità profondamente personale. Ha collaborato con Jordan Rakei, Tom Misch e Loyle Carner, spaziando dalla produzione hip-hop alla composizione neoclassica per la London Contemporary Orchestra. Il 3 ottobre uscirà il suo nuovo concept album Roulette, ambientato in un futuro distopico dove la reincarnazione è scientificamente provata, con ospiti come Homeboy Sandman, Tawiah e Kaya Thomas-Dyke.
Il 13 settembre salgono sul palco tre progetti di punta. Napoletano di nascita e di ideali, conosciuto anche come Dario Bass, Dario Bassolino è pianista, produttore e compositore attivo nella scena jazz elettronica (e non solo) nazionale e internazionale. Ha all’attivo produzioni con Nicola Conte, LNDFK e Pellegrino, fra gli altri. Ha collaborato con Nu Genea, Kurtis Rosenwinkel, Jason Lindner, Asa Chang, Pink Siifu, Chester Watson, Paolo Fresu, System Olympia, Ghemon, Fitness Forever, Giuseppe Vitale, Stefano Costanzo, Pasquale Mirra, Voodoo Kid, Missey e moltissimi altri. Bassolino è il suo nuovo progetto. Lo scorso anno è uscito con Città Futura (Periodica Records / Jakarta Records), primo album solista che fonde groove loschi, prog-pop, funk orchestrale e cultura anni ’70 in un racconto visionario e collettivo del Sud contemporaneo.
Cappellino sempre abbassato sugli occhi, attitudine metropolitana e un animo che risuona di Natura, Coca Puma è una sorta di "urban fairy", capace di illuminare ogni oggetto su cui posa il suo sguardo artistico. Un demiurgo che disegna architetture sonore con la libertà di un pittore astratto, un’antenna che capta gli umori, ora del bosco, ora dell’asfalto, e li riverbera in una nuova cosmogonia musicale.Lo scorso aprile, per Dischi Sotterranei e ODD Clique, ha pubblicato Panorama Olivia, il suo primo album solista. Tra elettronica, dream pop, ambient e post-rock, Panorama Olivia alterna produzioni eleganti dalle atmosfere oniriche e rarefatte a tracce più oscure e malinconiche.
"Ci si potrebbe chiedere cosa leghi i Planet Funk a un Festival Jazz... In realtà, moltissime cose" – dice Alex Neri, fondatore e membro di Planet Funk. Il Firenze Jazz Festival è noto per l’apertura alle contaminazioni sonore, ed è proprio da questa libertà che nasce il DNA dei Planet Funk. Con il loro show celebrano l’inconfondibile sound che li contraddistingue fin dall’iconico Non Zero Sumness. Nella scaletta del collettivo multiplatino accanto ai loro storici successi non mancherà il nuovo singolo “I GET A RUSH” uscito ad inizio giugno (Wisemama/The Orchard). Un brano importante, un brano che Alex Neri (Dj, tastiera, sintetizzatore, campionatore), Marco Baroni (tastiera, pianoforte, sintetizzatore, programmazione), Dan Black (voce e chitarre) Alex Uhlmann (voce e chitarra) e hanno dedicato al loro amico e compagno Domenico GG Canu prematuramente scomparso.
Il 14 settembre, in una serata ad ingresso completamente gratuito, arriva l’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp, collettivo ginevrino ispirato alle orchestre africane e all’arte dada, che intreccia afrobeat, post-punk, folk e minimalismo. Il loro ultimo album, Ventre Unique, pubblicato nell’ottobre 2024 dalla storica etichetta Bongo Joe Records, raccoglie l’eredità del celebrato We’re Ok But We’re Lost Anyway. Un lavoro che rinnova il loro impegno politico e sociale, esaltando la dimensione collettiva e il potere aggregante della musica. Nella stessa sera in data unica italiana estiva Alabaster DePlume: poeta, sassofonista e icona del nuovo jazz britannico, che presenta con il suo ensemble A Blade Because A Blade Is Whole, uscito a marzo per International Anthem. Tutti i possessori di un abbonamento per il Main Stage dell’Anfiteatro, potranno beneficiare di un ingresso prioritario e - grazie al Consorzio Chianti Rufina - riceveranno un calice di vino omaggio per brindare insieme alla serata conclusiva del Firenze Jazz Festival.
Nelle altre location del Festival
Martedì 2 settembre all’Anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi, Isaiah Collier: talento emergente della scena jazz di Chicago, porta la sua musica che fonde spiritualità e sperimentazione. Accompagnato dalla voce intensa di Jimetta Rose, Collier presenta il suo acclamato album Parallel Universe, apprezzato per la capacità di costruire un ponte tra passato e futuro. Il percorso musicale del FJF prosegue venerdì 5 settembre all’Habana 500 di Firenze. Sul palco Simona Palumbo Latin Quartet, un ensemble che invita a un viaggio musicale tra sonorità latinoamericane ed europee. Il repertorio del gruppo abbraccia generi come Fado, Samba, Bossanova, Tango e Bolero, alternando brani originali e rivisitazioni cantate nelle lingue d’origine. La voce e le percussioni di Simona Palumbo si intrecciano con le sonorità di Silvia Starnini, Elisa Aragno e Vito Miccolis, creando un’atmosfera ricca di sfumature e calore.
Il fine settimana porta a Villa Bardini due appuntamenti. Sabato 6 settembre, la chitarrista e compositrice Eleonora Strino presenta il suo nuovo lavoro discografico con un trio che include Giulio Corini e Zeno De Rossi, entrambi musicisti di grande spessore nel panorama nazionale. La serata si conclude con il concerto di Gianluca Petrella e Pasquale Mirra, due musicisti, tra i più eclettici del panorama italiano, uniscono la loro creatività per un concerto unico nel suo genere: un duo atipico in un gioco di equilibri tra melodia, ritmo, armonia ed elettronica. La voglia e la curiosità di entrambi i musicisti di esplorare con leggerezza territori musicali diversi nei quali potersi soffermare e insieme riprendere un nuovo percorso musicale.
Domenica 7 settembre, sempre a Villa Bardini, la musica ebraica occupa il centro della scena con due progetti distinti ma complementari. HaTzel L’ombra è un viaggio sonoro che esplora la memoria e l’identità dell’Italia ebraica, raccontando storie di dialogo e convivenza attraverso la musica. Sul palco si alternano Enrico Fink, Zeno De Rossi, Gabriele Coen, Alfonso Santimone e Francesco Bigoni. A seguire, il David Krakauer Acoustic Klezmer Quartet, una delle leggende della scena klezmer mondiale, presenta un concerto che unisce tradizione e innovazione, spiritualità e groove, con la partecipazione di William Holshouer, Jerome Harris e Michael Sarin. Mercoledì 9 settembre il Santa Rosa Bistrot ospita i Gogoducks, un trio formato da Francesca Remigi alla batteria, Luca Zennaro alla chitarra e Paolo Peruzzi al vibrafono, che propone due set di musica sperimentale a ingresso libero. Attivi in festival importanti come Umbria Jazz, il gruppo presenta un repertorio originale che esplora sonorità contemporanee e nuove forme musicali.
Il giorno dopo al Forte Belvedere debutta Francesco Cangi & The Lonely Rockets, appuntamento a cura di Fondazione Mus.e e primo progetto da leader del giovane polistrumentista, affiancato da Riccardo Onori, Antonio Amabile e Donald Renda. Il loro suono elettronico e visionario promette di offrire un’esperienza musicale innovativa e coinvolgente. Sempre mercoledì 10 e giovedì 11 settembre, allo hu Firenze Certosa camping in town, due serate gratuite celebrano ritmi globali e tradizioni popolari. Il 10 settembre, i Feel Good Productions propongono un dj set che spazia tra cumbia, funk, sonorità balcaniche e bassi potenti, presentando il nuovo album The Wizard of Coconut. Il giorno seguente, La Paranza del Geco rende omaggio alle danze tradizionali del Sud Italia con pizziche, tarantelle e canti antichi, evocando atmosfere di feste rituali e memorie collettive.
Tra anteprime e date extra
Anche quest’anno non manca il concerto di anteprima del FJF, che stavolta si terrà lunedì 1 settembre alla Limonaia di Villa Strozzi a Firenze. Qui si esibiranno i Vocal Blue Trains, un coro polifonico di 30 elementi diretto da Alessandro Gerini. Il loro stile fonde gospel e polifonia tradizionale con elettronica e ambient house. Hanno collaborato con artisti importanti e si sono esibiti in oltre 200 concerti internazionali.
Data extra del Festival martedì 16 settembre nel Chiostro della Collegiata di Empoli, dove si esibirà il Bernstein-Gatto-Lanzoni Organ Trio, composto da tre grandi protagonisti del jazz contemporaneo: Peter Bernstein, chitarrista di riferimento della scena newyorkese; Roberto Gatto, tra i batteristi più autorevoli in Italia; e Alessandro Lanzoni, pianista e organista di talento, vincitore del Top Jazz. Il trio propone un concerto che intreccia brani originali e standard jazz con grande libertà espressiva.
Seconda e ultima data extra del Festival domenica 28 settembre al Parco Mediceo di Pratolino. Qui salirà sul palco Jungle Duke, progetto ideato da Silvia Bolognesi per rendere omaggio a Duke Ellington nel suo stile più audace, quello “jungle”. La performance si immerge nei timbri orchestrali visionari e richiami alle sonorità africane che caratterizzarono la fine degli anni Venti. Sul palco, insieme a Bolognesi, ci saranno Achille Succi, Emanuele Parrini, Emanuele Marsico, Tony Cattano, Guglielmo Santimone e Sergio Bolognesi.