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Fiaccolata per la pace a Firenze, la Cgil: 'Fermiamo le guerre'

Cgil Toscana lancia l'appello: 'Contro la guerra globale, contro il riarmo, contro gli autoritarismi e per fermare il massacro a Gaza'

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lunedì 30 giugno 2025 11:34

“Fermiamo le guerre – Per la pace, la giustizia e il diritto internazionale”: è l'appello che la Cgil Toscana lancia per la fiaccolata che martedì 1° luglio si terrà nel centro di Firenze. Un appello che si rivolge "a tutte le forze pacifiste per costruire insieme un grande momento di partecipazione”.

 

Il ritrovo è fissato per le 19:45 in Piazza Santa Maria Novella: il corteo passerà per via dei Fossi, Borgo Ognissanti, piazza Ognissanti, via di Melegnano, ponte Amerigo Vespucci, Lungarno Soderini, conclusione con flash mob in Piazza del Cestello.

 

"Facciamo appello a tutte le realtà pacifiste a raccogliere il nostro invito per costruire insieme un grande momento di partecipazione. Non rassegniamoci alla ineluttabilità delle guerre, costruiamo insieme un mondo di pace. Contro la guerra globale, contro il riarmo, contro gli autoritarismi e per fermare il massacro a Gaza", l'appello di Cgil Toscana.

 

"Stiamo assistendo a una pericolosissima escalation militare che minaccia la stabilità del Medio Oriente e la pace globale. Gli attacchi degli Stati Uniti contro siti nucleari iraniani rappresentano una gravissima violazione del diritto internazionale e una provocazione che rischia di innescare un conflitto su larga scala. Quello che sta accadendo non può lasciarci indifferenti. Gli Stati Uniti, con il pieno sostegno di Israele, hanno colpito obiettivi strategici in Iran sostenendo, senza prove verificate dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’esistenza di programmi nucleari militari in fase avanzata. Sembra di assistere a un tragico déjà-vu: la stessa manipolazione che, nel 2003, fu usata per giustificare l’invasione dell’Iraq con la scusa delle “armi di distruzione di massa”, mai esistite. Anche allora si distrusse un Paese intero, causando milioni di vittime innocenti. Oggi, ancora una volta, l’uso della forza si impone sulla via della diplomazia. E mentre le bombe cadono, il rischio di un’estensione del conflitto cresce: l’Iran minaccia ritorsioni, lo Stretto di Hormuz – snodo cruciale per l’economia globale – è a rischio blocco, e lo spettro di una guerra che coinvolga potenze atomiche diventa sempre più concreto", si legge nella nota del sindacato.


"Nel frattempo, a Gaza, si consuma una tragedia senza precedenti. Assistiamo a un massacro a cielo aperto, a una violenza sistematica contro una popolazione inerme: civili uccisi, bambini affamati, ospedali distrutti. È un genocidio. Ed è una vergogna per la coscienza del mondo. Di fronte a questo e a tutti i teatri di guerra presenti nel mondo, non possiamo tacere. Non possiamo accettare che il diritto internazionale venga calpestato. Non possiamo accettare che il popolo palestinese venga annientato nel silenzio e che la guerra diventi, di nuovo, uno strumento “normale” di gestione dei conflitti. Non possiamo accettare che l’Italia, e con essa l’Unione Europea, restino impassibili o accettino alle logiche di riarmo della NATO. Il nostro Paese non può permettere che i suoi cieli e le sue basi militari vengano usati per operazioni che minacciano la pace. Chiediamo al Governo italiano di dire no a ogni forma di complicità. Chiediamo che venga negato il transito ai bombardieri USA diretti verso il Medio Oriente e che si fermi immediatamente qualsiasi forma di supporto militare. Serve coraggio politico, serve un’inversione di rotta, serve una diplomazia credibile e autonoma capace di lavorare per il cessate il fuoco e la riconciliazione".


"Non possiamo restare spettatori. È tempo di mobilitarsi, di alzare la voce, di scendere in piazza. Facciamo appello a tutte le donne e gli uomini di buona volontà che credono nella pace, nella giustizia e nella convivenza tra i popoli. Serve un ritorno alla ragione, prima che sia troppo tardi. L’Italia ripudia la guerra. Lo dice la nostra Costituzione, lo dice la storia del nostro popolo, lo dice il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori. La Toscana, terra di resistenza e accoglienza, non può diventare snodo per il traffico di armi e di morte. La Toscana deve essere, oggi più che mai, terra di pace, dialogo e giustizia. Lottiamo insieme per un mondo multipolare, fondato sulla coesistenza pacifica, sulla solidarietà e sul rispetto reciproco. Fermiamo la guerra, fermiamo la follia", conclude Cgil Toscana, che informa che parteciperà all’iniziativa la sindaca Sara Funaro

 

Queste le adesioni all’iniziativa (elenco in aggiornamento) comunicate da Cgil Toscana: Eugenio Giani, Serena Spinelli, Pd Toscana, Movimento 5 Stelle Toscana e Firenze, Sinistra Italiana Toscana, Europa Verde Toscana, Prc Toscana, Anpi Toscana, Cospe, Pci Toscana, Possibile Toscana, Arci Toscana, Federconsumatori Toscana, Sinistra Civica Ecologista Toscana, Giovani Democratici Toscana, Legambiente Toscana, Auser Firenze, CittadinanzAttiva, Libera, Firenze Città Aperta, Acli Toscana, Agesci Firenze, Cristiani Insieme per la Pace, la Rete delle Parrocchie fiorentine (B.V.M. Madre delle Grazie all’Isolotto, Madonna della Tosse a Firenze, San Frediano in Cestello, San Giovanni in Sugana, San Giusto a Ema, San Lorenzo a Ponte a Greve, San Lorenzo alle Rose, San Niccolò a Oltrarno, San Quirico a Legnaia, San Romolo a Bivigliano, San Vincenzo a Torri, San Zanobi e Santi Fiorentini, Santa Caterina a Cerbaia, Santa Lucia a Trespiano, Santa Maria a Ricorboli, Santa Maria a Quarto di Ripoli, Santa Maria a Scandicci, Santa Maria al Pignone, Santa Maria Ausiliatrice a Novoli, Santa Verdiana a Castelfiorentino, Santo Stefano a Paterno, Santo Stefano in Pane a Rifredi, Sant’Andrea in Percussina, Sant’Antonio al Romito, Sant’Jacopo in Polverosa, Santissimo Nome di Gesù ai Bassi).

 

 

Immagine di repertorio

 

 

 
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